Così piccole e anche così intelligenti, le api non finiscono di sorprendere. L'ultima scoperta su questi insetti indispensabili per l’ecosistema, arriva dallo studio realizzato dall’équipe di ricercatori guidata da Martin Giurfa dell'università di Tolosa III, in collaborazione con gli atenei di Padova e Losanna.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica PNAS, in pratica, dimostra che le api mellifere non solo sono in grado di contare (fino a 5) , ma sono capaci anche di ordinare i numeri da sinistra a destra in base alla loro grandezza, esattamente come fanno gli esseri umani.
Gli insetti, quindi, utilizzerebbero la stessa forma di rappresentazione numerica spaziale, che prende il nome di linea mentale dei numeri, secondo la quale determinate quantità vengono ordinate per valori crescenti da sinistra a destra. Si parte, quindi, da sinistra con numeri piccoli, giungendo a destra con numeri sempre più grandi.
Le abilità aritmetiche, le capacità numeriche, sono state e sono ancora al centro di un acceso dibattito scientifico. C'è chi sostiene che siano frutto di apprendimento, come la lettura e la scrittura, e siano influenzabili da fattori culturali. E chi, invece, ritiene che siano innate, anche in virtù del fatto che molti animali non umani le posseggono.
Queste “prodezze aritmetiche”, infatti, sono state dimostrate in diverse specie: dai polpi alle rane, dai polli ai piccioni, dai cetacei alle scimmie, specie filogeneticamente molto distanti tra loro, ovvero che si sono evolute in parallelo in modo indipendente l’una dall’altra.
Gli scienziati di Tolosa appartengono alla seconda categoria e il loro studio darebbe conferma proprio di questa tesi. Infatti, il sistema della linea mentale dei numeri scelto dalle api, suggerirebbe proprio che l’ordinamento dei numeri non sia affatto una capacità semplicemente culturale.
Per verificare il comportamento delle api, i ricercatori hanno sviluppato un test diviso in due fasi: nella prima hanno insegnato agli insetti ad associare una specifica quantità, ad esempio 1, 3 o 5, a una ricompensa.
Successivamente alle stesse api, poste all'interno di scatole, sono state mostrate alcune figure (cerchi, quadrati, triangoli) con un numero di elementi crescente (uno, tre, cinque). Ed è a questo punto che i ricercatori hanno osservato qualcosa di sorprendente.
Senza alcuna ricompensa e con un ordine mai presentato prima, quasi l’80% degli insetti è stato in grado di spostarsi a sinistra alla vista di numeri piccoli e a destra per numeri grandi, avvalorando così le loro ipotesi.
Secondo i ricercatori questo comportamento offrirebbe due conferme importanti: la prima, che le api dispongono di una linea mentale di ordinamento delle quantità uguale, o quantomeno simile, a quella gli umani.
La seconda che, strategie di elaborazione numerica tra cervelli di diverse complessità e di diversa evoluzione, come appunto quelli dell'uomo e delle api, siano realmente possibili. Un indizio in più che va ad aggiungersi alle tesi che sostengono l'origine innata di questa facoltà.