Lo scorso maggio, in occasione della giornata mondiale delle api, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida aveva celebrato la ricorrenza inaugurando un apiario installato sul tetto del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, proprio nel cuore di Roma. Le arnie tricolore, parte del progetto "Apincittà", dovevano rappresentare un simbolo per la tutela degli impollinatori, fondamentali per l'agricoltura e la biodiversità.
Tuttavia, a soli quattro mesi dal lancio, il progetto ha subito una drammatica battuta d'arresto: le circa 50.000 api ospitate sono state sterminate da vespe e calabroni. Le migliaia di api che vivevano nelle arnie del MASAF sono state infatti trovate morte nei gironi scorsi, vittime di un attacco da parte di vespe orientali e calabroni, noti predatori di api e acerrimi "nemici" degli apicoltori.
A dare la notizia è stato il Foglio, che ha raccontato come, tra fine agosto e i primi di settembre, i visitatori del tetto del ministero si siano imbattuti nella scena macabra. L'accaduto ha sollevato non solo preoccupazione tra i dipendenti del Ministero, ma anche non pochi dubbi e imbarazzo sulla gestione del progetto. L'apiario era stato infatti promosso come il primo esempio di apicoltura urbana ospitato in una sede istituzionale in Europa.
Quali sono le differenze tra api, vespe e calabroni?
Ideato in collaborazione con la Federazione Apicoltori Italiani, l'obiettivo era quello di sensibilizzare il pubblico sull'importanza di questi imenotteri, responsabili di una parte significativa della produzione agricola mondiale. Durante il lancio, Lollobrigida aveva anche sottolineato come "le api siano un patrimonio di immenso valore per la tutela dell'ambiente" e che senza di esse molte produzioni agricole non sarebbero possibili.
Ma nonostante le migliori intenzioni, l'ecosistema urbano si è rivelato un ambiente forse troppo ostile per le api domestiche, prede facili per specie opportuniste e ormai ben adattate anche alla vita in città come vespe orientali e calabroni, che hanno approfittato della vulnerabilità (e forse della poca cura nel periodo delle ferie) degli imenotteri ospitati nel cuore della Capitale.
Il ritrovamento delle api morte ha generato un'ondata di imbarazzo per lo staff del ministero, che ha prontamente ordinato la rimozione degli insetti morti e l'eliminazione dei predatori ancora nei paraggi, che però altro non hanno fatto che seguire la loro natura. Il progetto del ministro, nato per promuovere la biodiversità, ha quindi subito un duro colpo, mettendo in evidenza come anche le iniziative più nobili possano incontrare difficoltà impreviste, se non gestite.