La capacità degli animali di coordinare attacchi in gruppo è una tattica molto diffusa tra i predatori sociali. Leoni, lupi, iene e tantissimi altri mammiferi cacciatori sono in grado di lavorare insieme e pianificare alla perfezione la strategia migliore per individuare e abbattere la preda, dividendone poi il bottino. Un gruppo di ricerca guidato da Carlos David de Santana dello Smithsonian Institution di Washington è riuscito a documentare e a studiare per la prima volta questo incredibile comportamento nelle anguille elettriche di Volta (Electrophorus voltai), che sono in grado di organizzare attacchi coordinati per folgorare in gruppo le loro prede.
La ricerca, effettuata nel bacino amazzonico in Brasile, è stata pubblicata il 14 gennaio sulla rivista Ecology and Evolution. Questo stile di caccia è molto efficace e consente di dividere gli sforzi e accedere a risorse alimentari difficilmente ottenibili da soli. Anche se esistono numerosi casi in altri gruppi animali è molto raro riuscire osservare una strategia tanto sofisticata ed elaborata al di fuori dei mammiferi, soprattutto nei pesci.
L'inaspettata caccia di gruppo delle anguille elettriche
Le anguille elettriche di Volta sono state descritte come una nuova specie solamente nel 2019 e non sono state chiamate così per caso. Questi singolari pesci d'acqua dolce sudamericani portano il nome del grande fisico italiano che ha inventato la batteria perché sono in grado di generare una potentissima scarica elettrica che può raggiungere fino a 860 Volt, rendendole così il generatore di bioelettricità più potente al mondo. Questa sfolgorante abilità viene utilizzata per scoraggiare eventuali predatori e, soprattutto, per stordire e catturare le prede di cui si nutrono. Fino ad oggi si riteneva che queste anguille fossero predatori solitari e notturni ma nel 2012 Douglas Bastos, biologo dell'Instituto Nacional de Pesquisas da Amazônia di Manaus e coautore dello studio, è riuscito ad osservare circa 100 individui attaccare tutti insieme un gruppo di pesci più piccoli in un lago alla foce del fiume Iriri, nel nord del Brasile.
Studi approfonditi successivi sono riusciti a descrivere nel dettaglio questo inaspettato e sorprendente lavoro di squadra. I ricercatori hanno scoperto che questi animali, che possono essere lunghi fino a due metri, si riuniscono per cacciare soprattutto prede molto piccole che si muovono in gruppo. In questo modo riescono ad aumentare l'efficacia dell'attacco e a contrastare l'effetto della confusione che tanti piccoli pesci in fuga generano scappando in tutte le direzioni.
La tattica è la seguente: i predatori si uniscono in gruppi molto numerosi di oltre 100 anguille e raggruppano migliaia di pesci più piccoli nelle acque poco profonde delle sponde del lago; Successivamente in gruppi più piccoli di circa 10 individui l'uno scatenano una raffica di scariche elettriche combinate che non lascia scampo alle prede; In fine, e con tutta comodità, prelevano le povere prede ormai inermi sulla superficie dell'acqua e il pasto è servito.
Le immagini degli attacchi coordinati delle anguille elettriche su un gruppo di pesci più piccoli. D.A. Bastos et al. Social predation in electric eels. Ecology and Evolution, 2021
Un solo caso ma potrebbero essere di più
Questo nuovo e inaspettato comportamento, che amplia enormemente le conoscenze su questa specie, è stato osservato solamente in un singolo lago. Gli autori si aspettano di trovarne altri e si concentreranno sulla ricerca di ulteriori popolazioni di anguille elettriche di Volta in grado di coordinare le loro azioni predatorie. Inoltre sperano di poter approfondire sul campo i complessi meccanismi evolutivi che regolano questi attacchi di gruppo per scoprire in che modo le prede provano a contrastarli. Resta molto da scoprire su questi curiosi ed elettrici pesci sudamericani e la loro storia, a quanto pare, è è solo all'inizio ed è ancora tutta da esplorare.