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13 Marzo 2024
16:12

Le ali delle falene in città stanno diventando più corte a causa dell’inquinamento luminoso

Alcune falene urbane stanno evolvendo ali sempre più piccole rispetto alle cugine che vivono in campagna. Questo cambiamento evolutivo limita le loro capacità di volo, ma rendendo più difficile raggiungere le luci può essere un vantaggio nell'ambiente cittadino.

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Le falene che cercano a fatica di sopravvivere nelle città sempre più luminose potrebbero aver imboccato una nuova strada evolutiva per limitare l'attrazione fatale verso le luci artificiali. Secondo un nuovo studio pubblicato su Biology Letters e guidato dalla Université catholique di Lovanio, in Belgio, alcune falene urbane stanno evolvendo ali sempre più piccole rispetto alle cugine che vivono in campagna. Questo cambiamento evolutivo limita chiaramente le loro capacità di volo, ma rendendo più difficile raggiungere le luci può essere un vantaggio nell'ambiente cittadino.

Le luci artificiali che brillano per tutta la notte in città rendono parecchio più complicata la vita di molti animali urbani, soprattutto per gli insetti notturni. Lampioni, fari e insegne luminose, interferiscono per esempio con la ricerca di un partner, rendono più visibili ai predatori e disturbano i sistemi di orientamento attirando spesso fatalmente gli insetti verso la luce, come nel caso delle falene. L'inquinamento luminoso rappresenta quindi una forte spinta selettiva che può anche guidare importanti cambiamenti evolutivi, ma nonostante ciò è difficile trovare prove concrete di questo fenomeno.

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Le luci notturne in città complicano parecchio la vita degli animali, soprattutto quella degli insetti

Nel tentativo di ricerca di questi cambiamenti, Evert van de Schoot e i suoi colleghi hanno misurato e analizzato le dimensioni delle ali e la lunghezza del corpo di ben 680 falene appartenenti alla specie Yponomeuta cagnagella, un piccolo lepidottero bianco ed elegantemente puntinato di nero conosciuto anche come tignola ermellino. C'è un motivo ben preciso per cui è stata scelta proprio questa specie: studi precedenti effettuati dagli stessi ricercatori avevano già dimostrato un cambiamento notevole comparando le falene che vivono in città con quelle degli ambienti rurali.

In quell'esperimento, i ricercatori avevano raccolto diversi bruchi che vivevano in ambienti urbani, più luminosi, e altri provenienti da zone di campagna e ambienti rurali, dove l'inquinamento luminoso è sicuramente minore. Li hanno poi allevati tutti insieme nello stesso giardino, effettuando poi con gli adulti dei test di volo verso la luce. Hanno così scoperto che le falene nate in città erano meno attratte dalla luce rispetto a quelle prelevate in campagna, suggerendo che avessero sviluppando in un certo senso un meccanismo adattativo.

Van de Schoot e i suoi colleghi potrebbero ora aver trovato finalmente una spiegazione a tutto ciò. Dopo aver accuratamente misurato centinaia di falene, hanno scoperto che quelle provenienti da ambienti urbani avevano ali leggermente più piccole in media rispetto a quelle nate invece in zone rurali. In entrambe le popolazioni, le dimensioni ridotte delle ali erano inoltre correlate a una risposta più debole all'attrazione delle luci artificiali. Questo piccolissimo cambiamento morfologico potrebbe perciò essere una risposta adattativa all'inquinamento luminoso delle città.

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Le falene che vivono in città stanno evolvendo ali più corte in risposta all’inquinamento luminoso

Avere ali più piccole limita quanto lontano e veloce può volare una falena, rendendo probabilmente molto più complicato trovare un partner o da mangiare. Nonostante ciò, potrebbe essere un compromesso evolutivo vantaggioso per aumentare le possibilità di sopravvivenza negli ambienti urbani sempre più luminosi, riducendo gli effetti negativi e le risposte degli animali alle luci artificiali. Gli stessi ricercatori, tuttavia, precisano che non è possibile escludere anche altre cause dietro questa differenza morfologica tra ambienti urbani e rurali.

Questo studio dimostra in ogni caso che le città stanno cambiando la morfologia degli insetti e che la natura non è affatto statica, ma che si adatta – anche piuttosto velocemente – a noi. Resta ancora da capire quanto questo cambiamento evolutivo sia diffuso anche in altre popolazioni e altre specie, ma soprattutto quali effetti avrà a lungo termine sulla riproduzione, l'impollinazione e altri fenomeni ecologici fondamentali all'interno degli ecosistemi urbani. Sebbene molte specie si stiano evolvendo per adattarsi alla vita in città, non è detto che tutte ci riescano e che, soprattutto, sarà una "scelta" certamente vincente nel lungo periodo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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