I levrieri a pelo corto sono 8 razze di cani che appartengono alla sezione 3 del gruppo 10 (Levrieri) della catalogazione ufficiale di Enci, il quale comprende un totale di 13 razze (8 a pelo corto, 2 a pelo duro e 3 a pelo lungo o frangiato).
A questa categoria di cani da caccia appartengono, ad esempio, gli Sloughi e gli Azawakh, ovvero due cani dalle origini molto antiche, che accompagnano da secoli i popoli nomadi delle aree più remote del Sahara, tra Mali e Niger, ma anche le famiglie delle zone rurali del Marocco, dell'Algeria e della Libia.
Sono levrieri a pelo corto anche alcune razze molto più note in Italia (come ad esempio il Galgo Español e il Greyhound) e altre che, pur essendo europee, nel nostro paese sono quasi sconosciute, come il Magyar Agar e il Levriero Polacco.
Sono quasi tutti di taglia grande, fatta eccezione per il Piccolo Levriero Italiano, che è di piccola taglia, e per il Whippet, che è di taglia media.
Le caratteristiche dei levrieri a pelo corto
Ad accomunarle, oltre al mantello corto, al muso allungato e alla caratteristica struttura longilinea ed elegante tipica dei levrieri, vi sono anche alcuni tratti comportamentali caratteristici, ovvero la forte motivazione perlustrativa (piacere e bisogno di mappare il territorio) e cinestesica, che si traduce in una passione per le corse, soprattutto se permettono di inseguire una piccola preda in movimento (motivazione predatoria).
Questo particolare aspetto, selezionato già molti secoli fa dai cacciatori, ha fatto in modo che in epoche più recenti alcune di queste razze divenissero tristemente vittime dello sfruttamento da parte dell'uomo in diversi tipi di gare di velocità, che spesso rischiano di mettere a repentaglio la loro salute fisica e mentale.
Altre crudeli tradizioni che riguardano in particolare i Galgo sopravvivono ancora oggi in Spagna, mentre in Inghilterra (soprattutto) i Greyhound vengono spesso rinchiusi all'interno di gabbie da cui vengono estratti solo per gareggiare. Un destino crudele e davvero ingiusto per questi cani che non sono solo veloci. I levrieri, infatti, hanno anche personalità meravigliosamente sensibili ed empatiche, grazie alla loro motivazione epimeletica (piacere e bisogno di prendersi cura degli altri) e a quella affiliativa (piacere di appartenere ad un gruppo ristretto).
Anche se di fronte a una lepre che fugge, i levrieri hanno reazioni piuttosto rapide e improvvise, questi cani sanno anche essere riflessivi e possono diventare amici insostituibili per gli umani che sanno davvero riconoscere i loro talenti più nascosti. Quella che si crea con loro è una relazione che va vissuta come un dono prezioso, perché non la regalano a tutti, ma solo a pochi eletti di cui sanno di potersi fidare davvero.
Le 8 razze di levrieri a pelo corto
Questi 8 cani sono abili cacciatori che condividono da millenni le proprie vite con gli esseri umani. Con il passare dei secoli hanno raggiunto diversi angoli del globo, dove hanno assunto forme e caratteristiche sempre diverse che, oggi, li rendono unici e riconoscibili
Azawakh
Il suo nome deriva da un luogo leggendario situato tra Mali e Niger, nel Sahara centrale, chiamato Valle dell'Azawakh. In un mondo fatto di sabbia e rocce, questo levriero accompagna da secoli i popoli Touareg, Dahoussahaq e Peul, che si muovono senza sosta e sono detti "uomini liberi", proprio per via dell'abitudine di non avere un luogo fisso.
Per loro l'Azawakh non è solo un compagno di caccia, ma anche un guardiano delle tende e, infatti, rispetto ad altre razze di levrieri spesso non è solo timido, ma anche diffidente nei confronti degli estranei.
Si tratta di un cane a cui questi popoli danno un enorme valore culturale e ciò è dimostrato anche dal fatto che fu proprio questa razza la prima a venire accolta all'interno delle tende da parte delle popolazioni di fede musulmana.
In Italia sono arrivati in epoca piuttosto recente, anche perché secondo la tradizione non possono venire comprati, ma sono ricevuti in segno di rispetto e stima da parte dei primi possessori.
Galgo español
Anche il Galgo è un cane dalle origini molto antiche e i primi bassorilievi che lo ritraggono, infatti, risalgono circa al 3500 a.C. Secondo una delle teorie più accreditate avrebbero raggiunto la Penisola Iberica nel VIII secolo con le invasioni arabe, ma altri sostengono invece che il Galgo sia arrivato in Spagna attraverso la Gallia, dove veniva utilizzato nella caccia già centinaia di anni prima.
Un tempo erano erano considerati cani nobili o addirittura sacri e l'uccisione di uno di loro veniva punita con la pena di morte. Questo destino, però, cambiò nel corso dei secoli.
Da secoli, purtroppo, vengono spesso allevati in condizioni pessime o in situazioni di illegalità, per destinarli alla caccia e, troppo frequentemente, vengono poi uccisi al termine della stagione venatoria.
Sono moltissime le associazioni rescue che si occupano di cercare famiglie desiderose di adottare un Galgo vittima di abbandono o maltrattamento, ma questa decisione va presa con grande senso di responsabilità, perché rappresenta una scelta di vita impegnativa, in particolare se le esperienze passate hanno lasciato traumi evidenti nel suo comportamento. Accogliere un Galgo arrivato in Italia attraverso una rescue può portare a necessitare il supporto di un educatore cinofilo (se il cane è cucciolo) e di un istruttore (se è adulto), almeno per quanto riguarda il percorso di inserimento in famiglia.
Greyhound
Viene da molti considerato il cane più veloce del mondo, anche se è difficile determinare se sia effettivamente così. Il Greyhound è di origine inglese e viene spesso utilizzato, proprio per questa sua abilità, nel racing, una disciplina cinotecnica che impone ai cani di competere in gare di velocità.
Per questo motivo in alcuni paesi non vengono classificati come animali d’affezione, bensì come animali da reddito e seguono, quindi, legislazioni differenti. In Irlanda, ad esempio, le normative sui Greyhound vengono seguite dallo stesso ente che si occupa delle corse.
In Italia, invece, come accade per i Galgo, sono molte le famiglie che desiderano accogliere questi grandi levrieri provenienti da condizioni di disagio e maltrattamento. La loro sensibilità, esattamente come accade con i "cugini" iberici, li porta a soffrire profondamente la solitudine e l'abbandono, chiudendosi spesso in un silenzio di remissività.
Levriero polacco
Secondo gli esperti il Levriero polacco è presente in Polonia già dal XIII secolo e nasce, molto probabilmente dall'incrocio con levrieri asiatici, come i Saluki. Il nome polacco è Chart Polski e in Italia è quasi sconosciuto, anche se nel 2022 Enci ha registrato un aumento dei soggetti registrati nel registro ufficiale delle razze (14).
Il mantello può essere di qualunque colore (anche se i più comuni sono nero, marrone chiaro, blu e beige) e, secondo lo standard ufficiale, può raggiungere gli 80 centimetri di altezza.
Veniva storicamente utilizzato per la caccia a diverse specie di predatori, tra i quali anche il lupo. Per questo motivo, il Levriero polacco è stato selezionato favorendo una forte ostinazione e un grande coraggio, che lo rendono ancora oggi un cane piuttosto autonomo quando si trova libero negli ambienti naturali.
Magyar Agar
Come altre razze di questa categoria, oltre ad essere un cacciatore, il Magyar Agar (o Levriero ungherese) è stato a lungo considerato anche un guardiano. Anche lui è di taglia grande e alla grande passione per la perlustrazione degli spazi e per la caccia abbina anche una motivazione territoriale piuttosto spiccata, che lo porta a non amare particolarmente le incursioni degli sconosciuti.
Per aumentare la sua velocità durante il XIX secolo il Magyar Agar è stato incrociato con altre razze di levrieri (probabilmente quelle presenti nell'area mediterranea orientale e in Afghanistan) e infatti ha una corporatura forte, con una muscolatura sviluppata e una struttura ossea particolarmente potente.
Secondo molti, inoltre, nei secoli è stato incrociato anche con un'altra razza ungherese da caccia, ovvero il Vizla, anche noto come Bracco Ungherese.
Piccolo Levriero Italiano
È il più piccolo di questa categoria ed è anche il più piccolo levriero riconosciuto ufficialmente. Il Piccolo Levriero Italiano, infatti, ha un'altezza massima di circa 38 cm e un peso che generalmente non supera i 5 kg. Ha un aspetto estremamente elegante e, al giorno d'oggi è considerato soprattutto un cane da compagnia, anche se già gli Etruschi si facevano accompagnare da lui nelle attività venatorie.
Il più grande rischio che corre, infatti, è di venire sottovalutato ed essere considerato come uno status symbol, acquistato e accolto in famiglia come un oggetto e non come un essere vivente dotato di una personalità, interessi, talenti e necessità.
Se volete davvero renderlo felice, trattatelo come un cane e portatelo con voi nella natura, facendogli seguire gli odori del bosco e della terra. Così facendo diventerete presto i pet mate dei suoi sogni.
Sloughi
Lo Sloughi è anche noto con il nome di Levriero arabo ed ha origini marocchine, ma viene da secoli allevato anche in Algeria, Tunisia e Libia, dove è riconosciuto come il miglior cane per la caccia di conigli, volpi , sciacalli, cervi e cinghiali. Come tutti i levrieri è dotato di una vista incredibile, capace di individuare il minimo movimento della preda nel terreno.
In molte aree del Nord Africa viene visto come un alleato di chi vive negli ambienti rurali e viene considerato anche un guardiano dei territori che circondano le fattorie.
Si tratta però di una razza sempre più rara, che purtroppo rischia di scomparire per via del naturale cambio di stile di vita a cui stanno andando incontro numerose popolazioni di questa zona di mondo.
Whippet
Il Whippet è un levriero di origini inglese, reso riconoscibile dalle sue dimensioni, che sono più contenute rispetto alla maggior parte degli altri cani di questa categoria. Le razze incrociate per dar vita a questo cane non sono certe, ma secondo molti nel Whippet c'è traccia dei Fox Terrier, dei Piccoli Levrieri Italiani e anche dei Manchester Terrier. Per evitare che diventassero troppo piccoli, però, probabilmente è stato incrociato anche con i Greyhound (che hanno le stesse origini britanniche).
È piuttosto diffidente e non ama gli ambienti rumorosi e trafficati, ma predilige inveec la vita con famiglie dal comportamento tranquillo e regolare. Come il Piccolo Levriero Italiano, anche il Whippet rischia di venire adottato per via del suo aspetto caratteristico, ma non bisogna assolutamente sottovalutare la sua personalità sicura e ostinata durante la caccia, che potrebbe portarlo ad allontanarsi durante le passeggiate nella natura.
Piuttosto che tenerlo sempre legato e obbligarlo ad una vita distante dalle sue passioni e necessità, è meglio contattare un educatore cinofilo, che sappia guidare l'intera famiglia alla scoperta della personalità di questi piccoli levrieri instancabili.