Anche tra i gatti, come accade per i cani, esistono numerose razze che rispondono a determinati standard principalmente estetici. Nella stragrande maggioranza dei casi le caratteristiche che vengono tenute in considerazione sono il colore degli occhi e il mantello, ma alcune razze sono contraddistinte dalle dimensioni. Il gatto domestico ha infatti dimensioni “standard”, con una lunghezza di circa 50 centimetri esclusa la coda e un peso che oscilla tra i 3 e i 5 chili, ma ci sono razze che si differenziano per essere più grandi (i cosiddetti "gatti giganti) o, al contrario, più piccoli.
In quest'ultima categoria rientrano dunque le razze di gatti che restano piccole anche una volta raggiunta l'età adulta. Per le associazioni, quelle riconosciute ufficialmente come tali sono sei: Munchkin, Devon Rex, Skookum, Burmilla, Singapura e Abissino.
Quali sono i gatti che restano piccoli?
La prima cosa da sottolineare, prima di illustrarne le caratteristiche è però il fatto che le razze piccole sono tali, nella maggioranza dei casi, perché sono state selezionate per esserlo. Il gatto "tipo" ha proporzioni abbastanza canoniche, ma in alcune razze l’uomo ha interferito e “lavorato” per ridurre le dimensioni affinché sembravano più accattivanti sul piano estetico. Una spinta alla selezione che, di generazione in generazione, ha “premiato” gli individui con corpi più tozzi o dalle dimensioni più contenute attraverso il circuito delle esposizioni e ciò che era considerato "in standard" o meno. Le razze di gatti considerate “piccole”, dunque, sono selezionate artificialmente, e proprio per l’estrema spinta alla selezione spesso presentano patologie molto invalidanti, malattie che pesano nel loro genoma come macigni e che mettono davanti alla salute e alla qualità della vita un’estetica gradevole.
Scegliere queste razze per la loro estetica, quindi, significa alimentare questa pratica a discapito della salute degli animali: le loro piccole dimensioni nulla hanno a che fare con un indole più tenera o affettuosa, sebbene sia proprio a questa impressione che l’essere umano ha puntato nel selezionare queste razze. Obiettivo, spingere all’acquisto di gatti “toy” suggerendo che le dimensioni contenute corrispondano a temperamento dolce e “coccoloso”: nulla di più vero.
Munchkin
Noto anche come gatto bassotto, il Munchkin è caratterizzato da una particolarità: le zampe corte e tozze. Le sue dimensioni e l'aspetto restano simili a quelli di un cucciolo di pochi mesi, con un'altezza media che va dai 15 ai 22 cm e una lunghezza massima di 23 cm. Anche il peso è di conseguenza ridotto, massimo 2-3 kg per le femmine e 3-4 kg per i maschi, numeri che fanno di lui uno dei gatti più piccoli al mondo. Il gatto più piccolo del mondo è proprio un Munchkin: si chiama Pixel, è alto appena 12,7 cm e pesa 1,5 kg.
La razza che è originaria degli Stati Uniti e il suo riconoscimento ufficiale è abbastanza recente. Le sue dimensioni però sono da attribuire, di fatto, a una mutazione genetica che l'uomo insegue proprio per ragioni estetiche: sono basate sull'ereditarietà di una mutazione spontanea che inibisce la crescita delle ossa lunghe, e che dà a questa razza un aspetto simile a quello del Bassotto. Trattandosi di una mutazione genetica, tramandarla può provocare anche altri tipi di alterazioni, sia fisiche che comportamentali, e sono numerose le associazioni che hanno chiesto di non riconoscere la razza per non incoraggiarne l'allevamento.
Devon Rex
Il Devon Rex è un gatto piuttosto diffusa nel Regno Unito: non stupisce, tenendo conto che è originario della contea del Devon e da questo prende il nome. Conosciuto anche "gatto alieno", anche in età adulta il peso rimane tra i 2 e i 4 chili, la lunghezza non supera solitamente i 35 cm.
Un'altra delle sue peculiarità è il manto leggero, molto sottile e un po’ arricciato. I colori vanno dal crema al rosso, al nero, e la fragilità del pelo sconsiglia l'uso della spazzola. L'assenza di sottopelo e la leggerezza del mantello lo rendono inoltre particolarmente sensibile al freddo.
Anche in questo caso gli incroci artificiali opera dell'uomo per inseguire standard estetici hanno accentuato la presenza di malattie diffuse in tutta la razza, come la miopatia congenita, che provoca debolezza muscolare per la quale ad oggi non c’è cura.
Skookum
La razza Skookum è originaria degli Stati Uniti e deriva dall'incrocio tra un Munchkin e un LaPerm. Il nome, nella lingua Chinook, una tribù nativa americana, significa "potente". Tra i segni distintivi ci sono il pelo folto e arricciato e le zampe molto corte. Derivando dal Munchkin, inoltre, il peso resta molto contenuto: massimo 4 chilogrammi, anche se la struttura ossea è media ed è muscoloso.
Anche in questo caso, le caratteristiche estetiche per cui è ricercato sono dovute a una mutazione genetica che provoca il nanismo, il che comporta la possibilità di insorgenza di altri problemi di salute. Questi gatti possono avere problemi di sviluppo e andare incontro a osteoartriti anche in età molto precoce (prima dei 6 anni), il che comporta un netto abbassamento della qualità della vita e dolori cronici.
Burmilla
I gatti Burmilla sono originari del Regno Unito e la risultanza di un incrocio fortuito e non voluto tra una femmina lilac di Burmese e un maschio di Persiano Chinchillà. Questi felini sono lunghi tra i 20 e i 35 centimetri e pesano tra i 4 e i 6 chili.
È una razza rara e molto ricercata, caratterizzata oltre che dalle dimensioni ridotte anche dal pelo folto, corto e ben aderente al corpo. Il mantello inoltre è tipped, ovvero colorato sulla punta dei peli, con sfumature che vanno dal chocolate, al lilac, al brown tipped e black shaded, lo standard di razza ne contempla fino a 6.
Si tratta di una razza di gatto che tende facilmente a ingrassare, andando incontro a tutti i problemi legati all’obesità. Inoltre tende spesso a sviluppare malattie dei reni come i calcoli renali o la più grave policistosi renale.
Singapura
Il Singapura è un'altra razza rara e ricercata anche per le dimensioni ridotte: il peso medio si attesta intorno ai 2,7 chili, la lunghezza tra i 33 e i 41 centimetri,
Questo gatto è noto per avere un carattere tranquillo e schivo, talvolta diffidente, e in genere si lega molto all'umano di riferimento. A differenza delle altre razze di cui si è parlato, non ha particolari problemi di salute legati alla genetica ed è considerato in genere un gatto che vive a lungo.
Abissino
L'Abissino è un gatto di taglia piccola estremamente diffuso soprattutto in Europa. Contrariamente al nome, che fa riferimento all’Abissinia, territorio che oggi ricade tra Etiopia ed Eritrea, la sua vera origine – almeno stando agli studi genetici – è nel sud-est asiatico. Secondo le cronache la sua introduzione in Africa sarebbe quindi dovuta a colonialisti e mercanti che, prima di arrivare nel Continente, effettuavano diverse tappe in India, nell’arcipelago indocinese e nelle Filippine.
Si tratta di un gatto dalla corporatura è solida, agile e muscolosa, con un peso che nei maschi si aggira tra i 3,5 kg e i 5 kg, e nelle femmine tra i 3 kg e i 4,5 kg. Anche per questa razza ci sono malattie ereditarie ricorrenti dovute alla selezione spinta, tra cui l’atrofia progressiva della retina, una malattia degenerativa che porta l’animale alla cecità intorno ai 4 anni di età.