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18 Febbraio 2024
9:00

Le 5 razze di gatti più adatte alla convivenza con i bambini

Persiani, Esotici, Norvegesi, British: sono queste alcune delle razze considerate più adatte alla convivenza con i bambini. Non basta però la razza per stabilire se un gatto possa vivere bene con un bambino.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando si parla di gatti, le differenze individuali sono spesso molto più importanti dell’appartenenza di razza. Questo significa che potrebbero esserci più somiglianze tra individui di razze diverse che tra individui della stessa razza e questo perché i gatti sono una specie allevata selettivamente da un tempo piuttosto recente che non ha ancora stabilizzato chiare e permanenti differenze comportamentali.

Questo si estende anche alla convivenza con i bambini: stabilire quali sono le razze più adatte a convivere con i bambini rappresenta una risposta semplicistica ad una questione complessa e multifattoriale.

Che un gatto possa godere della relazione con un bambino dipende da chi è il gatto, dalle esperienze precoci, da quali attitudini di socievolezza ha, da qual è l’ambiente in cui vive e qual è lo stile di vita che lo caratterizza ma dipende anche da chi è il bambino, dalla sua età, da come si relaziona con il gatto; anche gli spazi fisici in cui questi due attori si muovono hanno la loro importanza e, non ultima, la capacità genitoriale di mediare in caso di interazioni problematiche o conflittuali.

Si potrebbe pensare che quanto più la razza sia mite, tanto più sarà adatta ai bambini. In realtà, anche il più mite dei persiani potrebbe diventare aggressivo e conflittuale verso i bambini di casa in presenza delle condizioni opportune (la così detta "tempesta perfetta").

Appellarsi alla razza, dunque, non è un parametro affidabile, meglio puntare sulla buona socializzazione del gatto da una parte e su un valido accompagnamento genitoriale dall’altra.

Vediamo in che modo, allora, razze che molto diverse tra loro potrebbero comunque essere adeguate alla convivenza con i bambini, proprio a dimostrare che ciò che fa la differenza non è la razza di per sé ma le condizioni a contorno.

Persiani ed esotici

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I Persiani generalmente gatti miti, accompagnati da bambini con un temperamento affine e che abbiano forti predisposizioni alla cura, gli uni e gli altri potrebbero trascorrere del tempo in attività di grooming ma anche di giochi e di rincorse senza il timore che sfocino in aggressività, finché i toni resteranno pacati e rispettosi dei limiti reciproci. I persiani pagano spesso il loro temperamento tendenzialmente pacifico con abusi fisici che vengono perpetrati da chi non si rende conto di esagerare nel tenerli in braccio, accarezzarli, stringerli, toccarli. Questo è un rischio che anche i bambini, se non opportunamente guidati, possono correre.

Norvegese delle foreste

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Amato perché considerato un gatto di taglia medio-grande, il Norvegese è un gatto giocoso, allegro, che ama l’ambiente esterno e che non disdegna la compagnia umana pur preservando i suoi spazi di autonomia. Il norvegese può esser un ottimo compagno di giochi di un bambino che riconosca il suo amore per l’aria aperta, per i giochi di movimento e di caccia e che, però, sappia anche rispettare i suoi bisogni di privacy e di ritiro, quando li manifesta.

Bengala

gatto bengala

I bengala sono gatti molto particolari con un temperamento fiero, grandi esploratori e perlustratori, degli atleti forti fisicamente ed estremamente determinati nel perseguire i loro obiettivi. Si potrebbe pensare che personalità così forti siano poco inclini a dialogare con i bambini. Tuttavia, i bambini possono essere guidati nell’imparare ad apprezzare la fierezza di questi animali, il loro spirito indomito e ad accompagnare il bisogno di movimento e di attività sia fisica che mentale di cui questi gatti hanno un immenso, e spesso sottovalutato, bisogno.

British Shorthair

British Shorthair

Sornione, amabile, un gatto che, se ben socializzato, è amabile e di compagnia. Questo è il British, un gatto che sa essere sia amico discreto che affettuosa presenza, magari acciambellato nella sedia accanto a quella occupata dai bambini mentre fanno i compiti, oppure intento a dare le caccia a topolini e palline di pezza che i più piccoli possono divertirsi e far scomparire sotto i letti. L’importante è che i bambini di casa imparino a gestire un contatto rispettoso e attento alle richieste di privacy del micio, soprattutto mentre dorme, è intento a mangiare o si è isolato un luogo appartato.

Tonkinese

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Il Tonkinese appartiene alla famiglia dei gatti di origini orientali (discende, infatti, dal Siamese) ed è un gatto dinamico, chiacchierone, persino un po’ bisbetico nelle sue esternazioni. Proprio per questo, la fantasia e il dinamismo dei bambini potrebbero adattarsi bene a questo gatto attivo e desideroso di essere protagonista nella vita di famiglia. I bambini avranno bisogno, però, di essere guidati a non sovreccitare tanto dinamismo per evitare che il giocare insieme possa tradursi in una serie di interazioni stressanti e cariche di disagio.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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