Le razze di gatto sono quasi un centinaio, quelle riconosciute dalla Fédération Internationale Féline (FIFe) sono 48, ma non tutte sono facili da incontrare. Esistono infatti razze rare di gatti, che in pochi conoscono. Vediamo quali e perché sono così poco diffuse.
Le razze di gatti rare
Cosa significa che una razza di gatto è rara? Una razza può considerarsi rara quando sono pochi gli allevatori che la allevano. E come mai sono pochi? Di solito esistono tre ordini di ragioni:
- la razza ha delle caratteristiche morfologiche particolarmente difficili da selezionare. Questa motivazione trova evidenti eccezioni: per esempio, il guantaggio del Birmano è una delle caratteristiche più difficili da ottenere correttamente eppure il Birmano è una delle razze più avevate al mondo;
- una razza è rara perché c'è poca domanda, quindi l'offerta è contratta. Può accadere con le razze neonate oppure in quelle che non hanno caratteristiche estetiche particolarmente distintive. L’Europeo, ad esempio, fa fatica a decollare in Europa perché agli occhi del pubblico è troppo simile al comune soriano tigrato;
- le razze si diffondono anche su base culturale: in Giappone, ad esempio, è più probabile che venga allevato un Bobtail giapponese piuttosto che una razza di origini americane o europee, e viceversa.
In definitiva, le razze sono da considerarsi dei “manufatti umani” e come tali rispondono a influenze di tipo antropocentrico. Vediamo quali sono le più rare e meno conosciute.
Bobtail Americano
Il Bobtail Americano è una razza di gatto nata alla fine degli anni ’80 in Arizona, caratterizzata da una coda molto corta, tra i 2 e 10 centimetri. È un gatto vivace e grande esploratore che, per molti versi, condivide dei tratti temperamentali con il Maine Coon, anch’essa di origini americane ma ben più nota e diffusa in tutto il mondo.
Bombay
Nel progetto del Bombay, l’ambizione era di creare un gatto che assomigliasse ad una piccola pantera. Ecco perché questo micio viene allevato esclusivamente a mantello nero ma ha in sé anche i geni del Burmese – da cui ha ereditato molta parte della morfologia – e dell’American Shorthair.
Egyptian Mau
Raro ma non rarissimo, in Italia è possibile incrociare l'Egyptian Mau in alcune esposizioni. Un gatto bellissimo, dall’aspetto esotico, dai contorni ben definiti e un manto argenteo, bronzeo o smoke con delle inequivocabili rosette nere. Questa è una di quelle razze considerate difficili da allevare sul piano estetico perché lo standard è molto rigoroso circa le caratteristiche del mantello.
Bobtail Giapponese
Il Bobtail Giapponese è il gatto nazionale del Giappone ma, probabilmente per la distanza geografica, nelle esposizioni italiane è praticamente introvabile. Razza a coda corda, si pensa che il Bobtail Americano sia nato come risposta statunitense a questo gatto così particolare che riflette l’eleganza tradizionale del suo Paese d’origine.
Ocicat
Gatto dal mantello spotted (a rosette) di origini americane, l’Ocicat vanta Siamesi ed Abissini nel suo patrimonio genetico e oggi è allevato principalmente negli USA, anche se nelle esposizioni internazionali è possibile incrociarlo anche in Europa.
Wirehair americano
I gatti “riccioluti” sono un sottoinsieme difficile da intercettare nel nostro Paese e l’American Wirehair non fa eccezione. È più facile imbattersi in un Selkirk Rex per quanto questo genere di razze faccia fatica ad emergere, forse perché trasmette l’idea che occuparsi del mantello sia impegnativo ed oneroso.
Cornish Rex
Il Cornish Rex un gatto dalle linee estreme, un corpo allungato, orecchie e muso lunghi (che richiamo i geni siamesi del suo patrimonio genetico) ma soprattutto un mantello “ondulato” che lo rende veramente unico nel suo aspetto. È un gatto di origine britannica, ma poco diffuso e poco noto al di fuori dei confini natali.
Selkirk Rex
Un altro gatto dal mantello arricciato, il Selkirk Rex unisce delle linee morbide e aggraziate ad un pelo vivace e un corpo robusto e muscoloso. In Italia esistono alcuni allenamenti ma, di certo, è una razza per pochi appassionati.
Sokoke
Razza di origine africana, il Sokoke è un gatto praticamente introvabile in Italia. La sua caratteristica principale è il mantello marmorizzato che ricorda i colori della terra d’origine.
Toyger
L’intenzione di chi ha avviato l’allevamento di questa razza era quella di riprodurre in piccolo il mantello di una tigre. Il Toyger, allevato per lo più negli Stati Uniti, si presenta con un mantello dalle striature continue, ben evidenziate sui fianchi e non ha ancora ricevuto il riconoscimento europeo.
Mekong Bobtail
Il Mekong Bobtail è di origine russa e rientra nella tipologia morfologica dei gatti senza coda o a coda corta. Oltre alla coda, la sua caratteristica principale è il colore del mantello, rigorosamente colorpoint, in onore delle sue (presunte) origini siamesi.
Chausie
La razza Chausie rientra in quelle originate incrociando il gatto domestico con un gatto selvatico – un gatto della jungla, in questo caso. Si tratta di una selezione americana che, forse anche per la scarsa familiarità culturale con il progenitore selvatico, da noi non ha ancora attecchito.
Munchkin
Per fortuna questa razza è rara! Il Munchkin nasce dalla scelta scellerata di alcuni allevatori statunitensi di fissare e consolidare in un pool genetico una mutazione che impedisce la crescita delle ossa lunghe (condrodisplasia): il risultato è un gatto “bassotto”, con le zampe corte, una razza estremamente controversa, tanto da essere messo al bando da numerose associazioni, soprattutto europee, più attente agli aspetti etici e di salute dei gatti.