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9 Aprile 2023
9:12

Lavori sui pali della luce e tutela dei nidiacei: il WWF lancia l’allarme a Molfetta

Un nido di uccelli è stato consegnato al referente WWF di Molfetta: sarebbe stato asportato per sostituire un lampione.

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Tre pulli portati in salvo. Il nido ancora integro trovato appoggiato su di un muretto. Siamo a Molfetta, sono in corso i lavori di efficientamento del parco luci della città. Gli interventi, partiti da febbraio, prevedono la sostituzione di tutti i corpi illuminanti sul territorio comunale: oltre 7.000 per 500 pali della pubblica illuminazione con l’installazione di dispositivi di ultima generazione. «Il completamento del passaggio al led di tutta l’illuminazione cittadina rientra negli obiettivi stabiliti dal Paesc, il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima, per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica», spiegavano dal Comune all’indomani dell’avvio delle opere.

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Se le intenzioni sono certamente encomiabili, la tempistica non ha fatto i conti con la stagione di cova di molti uccelli. Proprio pochi giorni fa, infatti, un nido con due uccelli appena nati e un uovo in fase di schiusa ha rischiato di essere distrutto. Gli operai lo hanno trovato su uno degli impianti oggetto di intervento. Da un lato è apprezzabile il comportamento di queste persone: da parte loro c'è stata l’accortezza di mettere in salvo il nido, dapprima riponendolo su un muretto e poi consegnandolo a personale competente. Questa cura, però, poteva non rivelarsi sufficiente a salvare la nidiata.

A prescindere dal singolo episodio il problema è probabilmente di tipo culturale. La necessità di utilizzare risorse entro determinati termini, unita alla complessità della macchina amministrativa, mettono in secondo piano i tempi della natura. Ecco dunque che arriva l'allarme di chi da anni segue le dinamiche del mondo animale. Pasquale Salvemini del WWF di Molfetta ha fornito la sua lettura della vicenda: «In quel nido c’erano tre uova e due piccoli nati il giorno prima – ha raccontato a Kodami – un terzo mi è nato dopo che l'ho tenuto a una certa temperatura. In questo modo abbiamo consentito all’uovo di schiudersi. La legge vieta la distruzione dei nidi e l’uccisione dei nidiacei. Eppure in tantissimi comuni si eseguono comunque, anche in questo periodo, sistemazioni di lampioni o potature di alberi». Del resto vi avevamo già parlato dell’importanza di proteggere i nidi e di come il legislatore abbia disciplinato con attenzione questo tema (vedi su tutte la legge n. 157/92 e dall'articolo 635 del codice penale).

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Nel caso specifico il nido è stato salvato e i piccoli sono in cura proprio presso il WWF. Quanto alla tipologia di uccello recuperato è presto per  capire di quale specie si tratti: «Sono ancora spiumati, è difficile dirlo con certezza – ci spiega Salvemini – grosso modo a fare nidi nei lampioni sono di solito tordele o storni, mentre i merli qui non sono nidificanti». Per quanto concerne la questione in maniera più ampia, invece, il messaggio che parte dal WWF è quello di promuovere una maggiore sensibilità da parte degli amministratori nella programmazione di determinati interventi.

Questo vale tanto per i lavori sugli impianti di illuminazione, come in questo caso, ma ancor di più quando parliamo di potature ordinarie di alberi: «Potare un albero in questo periodo significa ridurre notevolmente la durata della vitalità della pianta – conclude il referente WWF – le potature vanno fatte, nessuno lo mette in dubbio, però quantomeno facciamole nel periodo opportuno e cioè durante l'inverno. Così come previsto dalle buone pratiche per ogni specie di pianta. Allo stesso modo per i pali della luce: quando aprendo un impianto ti rendi conto che c’è un nido lo devi richiudere e saltare il palo. È la legge che l’lo dice. L’anno scorso per lo stesso motivo in un altro comune sono state distrutte decine di nidi. Ora, mi chiedo, questi lavori non potevano essere fatti a novembre o a dicembre? Tra l’altro abbiamo avuto un inverno molto mite quest’anno e le prime nidiate sono state anticipate. Per fare un esempio pochi giorni fa mi è stata portata una tordela di 25 giorni. Questo significa che sarà nata grossomodo i primi di marzo. Il ciclo biologico di molte specie si sta trasformando».

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A prescindere dal caso del singolo comune, dunque, occorre un cambio di passo della politica proprio su questioni che ad errore vengono messe in secondo piano, pur in presenza di espresse previsioni da parte della legge. Del resto l'Amministrazione Comunale di Molfetta ha dimostrato proprio in tempi recenti di  avere una sensibilità in questa direzione, per esempio fornendo l'adesione al censimento partecipato dei parrocchetti presenti sul territorio. Il problema, allora, è proprio quello di far conciliare i tempi della politica e della burocrazia con quelli della natura. A spiegarlo è stato l'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Molfetta Nicola Piergiovanni: «Abbiamo a cuore i temi ambientali e questo tipo di situazioni – ha raccontato a Kodami – ho chiesto informazioni all'impresa che ha confermato il ritrovamento del nido. Stavano per chiamare la LIPU, poi è passata questa signora vicina al WWF. Del resto conosco bene anche l'attenzione che ci mettono gli uomini impegnati su questi cantieri perché sono quasi ogni giorno con loro. Calendarizzare questi lavori in maniera diversa purtroppo non è semplice. Abbiamo tempi stretti correlati al finanziamento delle opere che non agevolano le cose. Il nostro ufficio tecnico è al lavoro contemporaneamente su 7-8 progetti che si aggiungono all'ordinario. Del resto a conferma della nostra attenzione inaugureremo presto il Parco Baden-Powell a metà maggio e se tutto va bene realizzeremo un altro grande parco nella Lama Martina con fondi PNRR».
A questo si è aggiunto il commento anche dell’Assessore all’Ambiente Caterina Roselli: «Il progetto di riqualificazione dell’illuminazione punta a migliorare l’efficienza e la qualità del servizio con l’obiettivo di ottenere un notevole risparmio energetico e, di conseguenza, anche economico – ha spiegato a Kodami – Nel caso in cui sono presenti nidi di uccelli utilizzati, in modo accertato, come dormitorio o posatoio e/o con la presenza di uova vanno trattati con il massimo rispetto evitando di creare una qualsiasi interferenza».

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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