L’Australia dichiara guerra ai “feral cat”, ovvero i gatti “inselvatichiti” che vivono allo stato libero. Le autorità federali incaricate di gestire la fauna selvatica hanno dato il via libera all’utilizzo di una sorta di “trappola” ribattezzata “Felixer”, che quanto attivata spruzza gel tossico sull’animale: quando si lecca, ingerisce la sostanza e muore avvelenato.
Una decisione drastica, adottata per tenere sotto controllo non soltanto i gatti, ma anche le volpi, predatori considerati altamente impattanti sulla sopravvivenza delle specie autoctone. A sviluppare il sistema l’azienda Thylation, che ha spiegato come «in ambienti come l'Australia e molte isole in cui i gatti non sono nativi, i gatti selvatici possono avere un effetto devastante sulla fauna selvatica. I gatti hanno portato all'estinzione molti mammiferi e alcuni uccelli e potenzialmente minacciano altri 74 mammiferi, 40 uccelli, 21 rettili e 4 anfibi in Australia».
L'apparecchio sfrutta un sistema di sensori per rilevare gatti selvatici e volpi, e una volta individuati spara il gel tossico. Gli stessi sensori gli consentono di “mappare” l’animale che li ha attivati, e di distinguerlo dalla fauna selvatica autoctona così da non entrare in azione. Già utilizzato in diverse aree dell’Australia, qualche giorno fa il governo dell’Australia Occidentale ha annunciato l’intenzione di utilizzare i Felixer nell’ambito di un programma della durata di cinque anni finalizzato al contenimento del gatto selvatico.
«Leccandosi, il gatto ingerirà il veleno e poi morirà. Questo macchinario è stato testato in tutta l'Australia – ha detto il ministro dell'Ambiente Reece Whitby – In migliaia e migliaia di test, è stato in grado di identificare correttamente un gatto selvatico rispetto a un animale nativo. I gatti selvatici hanno un impatto incredibilmente devastante sugli animali nativi, e dobbiamo fare qualcosa. Stiamo cercando di dare alle specie autoctone una possibilità di combattere contro questo incredibile e vorace predatore".
Kodami ha già affrontato la questione dei gatti inselvatichiti e la potenziale minaccia che rappresentano per la biodiversità. In un continente con numerose specie in pericolo di estinzione, la serietà del pericolo è maggiore. Uno studio del 2017 pubblicato su Mammal Review afferma, infatti, che i gatti inselvatichiti sono tra le specie invasive più dannose al mondo e sono implicati in molte estinzioni, specialmente in Australia, Nuova Zelanda e altre isole. E quello del Felixer non è il primo provvedimento adottato nel Paese per contenere i gatti e il loro impatto sugli animali selvatici, anche se risulta a oggi il più cruento.
Lo scorso anno l’amministrazione di Canberra hai imposto che a partire da luglio venissero tenuti obbligatoriamente al guinzaglio per evitare che uccidessero troppi animali selvatici. La colpa non è certamente dei gatti (che con le volpi sono considerate specie invasive), visto che in Australia non dovrebbero esserci visto e sono stati introdotti dall’uomo, ma da soli hanno già portato all'estinzione almeno 34 mammiferi in tutta l'Australia. Ogni anno, secondo gli autori di uno studio della Charles Darwin University, gatti e volpi uccidono insieme 697 milioni di rettili, 510 milioni di uccelli e 1435 milioni di mammiferi, escludendo quindi anfibi e altri animali, come gli insetti.