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23 Gennaio 2024
16:04

L’attore Massimo Wertmüller a Kodami: «Negli occhi degli animali c’è la scintilla di vita che abbiamo perduto»

L'attore Massimo Wertmüller si racconta a Kodami spiegando le ragioni che lo hanno portato a impegnarsi in prima persona per la difesa degli animali: «Abbia perso totalmente l'empatia e la spiritualità, ma possiamo recuperarle attraverso il contatto con gli animali».

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Intervista a Massimo Wertmüller
Attore
Massimo Wertmüller
Massimo Wertmüller

«Ero dietro al sipario del Teatro Sistina di Roma, pronto per entrare in scena per il "Rugantino", immerso negli odori del teatro, quando d'improvviso uno di questi mi ha ricordato il mio cane Rocco, morto pochi anni prima. Le lacrime mi sono salite agli occhi in un momento e ho pianto così, dietro al sipario. Talvolta il dolore per la perdita di un animale può arrivare a superare l'amore e la gioia che hai provato quando era in vita». A parlare è Massimo Wertmüller, attore e doppiatore che raggiunto da Kodami racconta l'amore per gli animali e la volontà di impegnarsi in prima persona per la loro tutela.

Ha sempre avuto cani o altri animali nella tua vita?

Sono cresciuto con i cani, e li ho sempre amati. Però c'è stato un lungo periodo di tempo in cui non ne ho avuto nessuno, proprio a causa del dolore che segue alla loro scomparsa. Qualche anno fa io e mia moglie (l'attrice Anna Ferruzzo ndr) abbiamo deciso di andare in un canile di amici, a Latina, e lì abbiamo trovato Rocco, che oggi non c'è più. Due anni dopo siamo tornati per prendere Pupetta che vive ancora con noi. Gli sguardi di Rocco e di Pupetta hanno risvegliato qualcosa in me, qualcosa che forse tutti abbiamo dimenticato.

Immagine
Massimo Wertmüller (foto di Flavio Di Properzio)

Che cosa ha trovato trovato nei loro occhi?

La purezza. Appartiene a loro, non più a noi. È una scintilla di vita che noi avremmo dovuto conservare e tramandare alle generazioni future e che invece abbiamo perso perché siamo distratti, passiamo in mezzo alle cose della vita e non le vediamo più. Da quella scintilla è nato tutto, e gli animali ce l'hanno sempre negli occhi. Quando l'ho capito ho cominciato a vedere cose che prima non notavo: i mattatoi e il dolore.

Però c'è tanta sofferenza che coinvolge anche le persone

C'è sempre qualcuno che si occupa della sofferenza degli essere umani, gli animali invece non godono della stessa attenzione nella nostra società. Eppure siamo tutti animali, pure se lo dimentichiamo. Per questo c'è bisogno di dare loro voce e forza, e aiutarli. Seguendo questa nuova passione mi sono ritrovato piano piano sempre più coinvolto attraverso l'impegno civico. Ci voglio mettere la faccia, perché vedo un grande silenzio intorno a me, mentre questo è un periodo storico che richiede maggiore partecipazione da parte di tutti.

Ha speso la sua vita per il cinema e il teatro, ma oggi parla di impegno civico in favore degli animali. Perché lo fa?

È questa la causa che ho scelto. Le dico di più: ho una profonda passione per il mio mestiere, ma vacillerei se trovassi un nuovo lavoro per la difesa dei diritti animali. Ormai non rispettiamo nulla di ciò che è intorno a noi, e questo è un problema etico e culturale che va risolto anche attraverso massicce campagne di sensibilizzazione. Il mio impegno va in questa direzione. Alcuni cercano la visibilità attraverso la provocazione: parlano di clima ed ecologia come se fossero temi che non ci appartengono, e questo vuol dire non rendersi conto di quello che sta accadendo proprio adesso. Abbiamo perso il rispetto nei confronti della natura, e anche quello di noi stessi.

Quello che chiede è un maggiore interesse da parte della politica?

La politica se ne frega. Non vuole avere un ruolo nella realizzazione di un mondo migliore. Basti pensare che ancora non sono state inasprite le pene per chi commette reati contro gli animali. Così come nessuno in Parlamento si è preoccupato di dare seguito al Trattato di Lisbona che nel 2007 ha decretato che gli animali sono esseri senzienti, mentre nell'ordinamento italiano sono ancora considerati oggetti. Non si vede un minimo di volontà. Poi pensiamo alla potenza della lobby della caccia: viviamo in una società in cui uccidere gli animali è uno sport.

Sono sempre più convinto che la nostra contemporaneità abbia perso totalmente l'empatia e la spiritualità, ma possiamo recuperarle attraverso il contatto con gli animali. Ho letto e approfondito questi temi anche attraverso il contatto con culture molto lontane dalla mia, come le tradizioni dei nativi americani in cui il dio è presente in ogni emanazione della natura.

Parla di spiritualità, ma papa Francesco ha spesso condannato l'amore delle persone per gli altri animali

Il Papa è tra le figure più ascoltate del mondo, ed è l'unico che parla sempre e solo di pace e per questo lo ringrazio. Quando parla di animali però non lo capisco, e mi addolora. Perché usare l'amore per gli animali per parlare di denatalità? Si tratta di un parallelismo totalmente sbagliato e molto doloroso. Un amore non esclude l'altro.

Ripensiamo a tutto questo, e smettiamo di maltrattare gli animali come se fossero oggetti a nostro uso e consumo. Avviamo una riflessione profonda in ogni ambito della nostra società, perché questo ormai è diventato il paese che cani e gatti li scuoia vivi per gioco.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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