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25 Gennaio 2024
15:18

L’Ats non ha redatto un verbale sugli abbattimenti al Rifugio Cuori Liberi. Domani il Tar si pronuncia sull’assenza del documento

L’Ats veterinaria di Pavia  non ha mai redatto un verbale delle operazioni di uccisione dei 9 suini al Rifugio Cuori Liberi di Sairano. Ora le associazioni chiedono giustizia davanti al Tar.

Rifugio Cuori Liberi
Gli attivisti al Rifugio Cuori Liberi

L’Ats veterinaria di Pavia  non ha mai redatto un verbale delle operazioni di uccisione dei 9 suini al Rifugio Cuori Liberi di Sairano. Lo hanno fatto sapere le associazioni di tutela animale che domani si presenteranno davanti al Tar per chiedere al giudice di riconoscere il l'illegittimità dell'intervento.

L'Ats ha ammesso di non avere redatto alcun verbale che attestasse le modalità con cui sono stati abbattuti i suini del Rifugio. Una notizia che fa crescere negli attivisti il sospetto che la procedura non sia stata eseguita con le modalità dichiarate a voce dagli operatori ai gestori del Cuori Liberi. Lo spiega a Kodami, Sara d'Angelo, coordinatrice della Rete dei Santuari di Animali Liberi che a settembre 2023 coordinò il presidio per difendere i maiali dall'ordinanza di abbattimento della Regione Lombardia, emanata quando è stato accertato il contagio da peste suina africana.

«Siamo esterrefatti – dice d'Angelo – Le Pubbliche Amministrazioni non parlano, lo fanno con gli atti ma l'Ats ritiene di non essere tenuta a redigere un verbale di quella giornata. In realtà, tutti gli accessi precedenti hanno un verbale realizzato dagli operatori, l'unico che manca è proprio quello del 20 settembre 2023».

Quella mattina, le Forze dell'Ordine hanno rotto il cordone umano che da settimane proteggeva il Rifugio dall'ingresso dei veterinari. In quella occasione è stato usato un approccio violento, ripreso e poi diffuso in Rete dagli attivisti presenti quel giorno e da tanti cittadini. Immagini che secondo d'Angelo sono la spia anche di qualcos'altro: «I video che abbiamo girato potrebbero sbugiardare la loro versione. Se redigono un documento in cui viene esplicitata una determinata procedura, e quella si rivela falsa alla luce dei filmati, allora il rischio è di vedersi contestato il reato di falso in atto pubblico. Altrimenti non ci sarebbe motivo perché non mettere nero su bianco come sono state condotte le uccisioni».

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Le associazioni hanno posizionato alcune telecamere nella struttura, e il 20 settembre hanno ripreso sia pugni e manganellate che l'abbattimento di alcuni maiali, come quello di Pumba. Queste operazioni per legge devono avvenire in modi precisi, volti a tutelare il benessere anche in punto di morte. Come appurato da Kodami quel giorno, subito dopo gli abbattimenti i veterinari dell'Ats hanno detto ai proprietari del Rifugio di aver usato prima del narcotico e poi il tanax, un farmaco molto comune in questi casi che se non è preceduto da un sedativo può creare dolore nell'animale.

Questa procedura, conforme alla legge, sembra però agli attivisti poco coerente con il blitz di quel giorno. «La fase di sedazione prima del farmaco letale è molto importante – sottolinea la coordinatrice della Rete – A Sairano però è stato fatto tutto in maniera sbrigativa, e vogliamo accertare che almeno siano stati rispettati questi requisiti fondamentali».

Domani il Tar si pronuncerà sull'assenza di questo documento, e verrà quindi fissata l'udienza di merito per stabilire se le uccisioni dei suini del Rifugio sono state legittime, o meno.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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