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2 Marzo 2023
11:53

L’astore rosso è il più raro rapace australiano e rischia l’estinzione

L'astore rosso, il più raro rapace australiano, è in forte pericolo d'estinzione. Un recente studio ha scoperto che il suo areale si è ridotto di circa un terzo negli ultimi 40 anni.

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Foto di JJ Harrison via Wikimedia Commons

La speranza di salvare questa specie unica è stata ridotta in cenere, consumata dal fuoco della frammentazione degli habitat operata dall'uomo. Non stiamo parlando degli ultimi esemplari della leggendaria araba fenice, ma dell'astore rosso (Erythrotriorchis radiatus), il più raro rapace australiano che secondo un recente studio è sempre più vicino all'estinzione.

A differenza dell'uccello del mito che possiede la capacità di rinascere dalle proprie ceneri, l'astore rosso ha sfortunatamente un destino segnato e la possibilità che le sue popolazioni tornino a splendere sono sempre meno. Il suo areale si è ridotto di circa un terzo negli ultimi 40 anni e ormai è possibile trovarlo solo nella penisola di Capo York, ultimo baluardo dello Stato del Queensland dove sono presenti ancora coppie riproduttive.

A scoprire il declino dell'animale sono stati alcuni ricercatori dell'Università del Queensland che hanno analizzato i dati sulla presenza del rapace nelle ultime decadi, pubblicando i risultati dello studio sulla rivista Emu – Austral Ornithology.

Chi è l'astore rosso

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Foto di JJ Harrison via Wikimedia Commons

Lo studio dei ricercatori australiani fotografa un momento della vita della specie estremamente delicato. L'uccello in questione è il più raro rapace di tutto il continente, meraviglioso e schivo con il suo sorprendente piumaggio bruno-rossastro e le poderose zampe gialle con grandi artigli robusti. 

Riuscire a identificare il nido di questo grosso rapace è piuttosto semplice, nonostante siano sempre meno. Questo è costruito su un ramo di un albero che si biforca ed emerge dal resto della chioma. L'animale riveste con cura la piccola ramificazione con foglie verdi formando un disco che può raggiungere anche i 120 centimetri di diametro.

Da qui, l'animale scruta attentamente il territorio circostante per scovare le sue prede preferite che sono soprattutto altri uccelli come pappagalli e piccioni, mentre più raramente predano anche mammiferi, rettili e grandi insetti. L'animale vola da un posatoio all'altro fra gli alberi, cercando di confondersi fra il fogliame e mascherando il suo piumaggio brunastro nella luce arancione dell'imbrunire e del primo mattino. Attaccano con un volo furtivo e silenzioso e possono inseguire direttamente la preda per diversi metri o volare in picchiata dall'alto per una cattura rapida.

Insomma, l'astore rosso è un animale dalla complessa funzione ecosistemica, un organismo che si inserisce perfettamente all'interno di una rete alimentare con l'importante ruolo di predatore apicale. Questo significa che il suo compito è tenere sotto controllo le popolazioni di animali di cui si nutre, evitando così di farle crescere eccessivamente e provocare squilibri ecosistemici nella disponibilità di risorse. Questo è il quadro ambientale nel quale si inserisce l'astore rosso, un animale i cui territori giorno dopo giorno sono sempre più influenzati dalla presenza dell'uomo.

Il declino del rapace più raro d'Australia

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Foto di Summerdrought via Wikimedia Commons

«Nel corso di quattro decenni l'astore rosso ha perso un terzo del suo areale storico – affermano i ricercatori – Ora è presente a malapena nel 30% delle regioni in cui era solito abitare». Questo declino è stato devastante per l'animale, tanto da essere scomparso definitivamente nelle regioni del Nuovo Galles del Sud e nella metà meridionale del Queensland.

«C'è stato un notevole declino anche nel Queensland settentrionale – continuano gli scienziati – E ora è presente solo nella penisola di Capo York. In particolare, nella regione geografica dei territori del nord chiamata Top End, le Tiwi Islands e Kimberley sono l'ultima roccaforte dell'animale, rendendo l'Australia settentrionale fondamentale per la sua sopravvivenza».

Per arrivare a questa scoperta il team di ricerca australiano ha analizzato quattro decenni di avvistamenti fatti tramite citizen science, ovvero quel complesso di attività di ricerca alle quali partecipano anche i cittadini. Così facendo hanno constatato il forte pericolo d'estinzione che grava sopra l'animale, una minaccia dalle cause ancora poco chiare. «Le minacce che guidano il declino dell'astore rosso richiedono ulteriori indagini – spiegano i ricercatori australiani – Ma crediamo che il degrado e la perdita di habitat abbiano svolto un ruolo chiave».

Dunque, lo studio evidenzia una drammatica urgenza: i governi e le comunità devono essere proattivi nella conservazione dei pochi habitat rimanenti. «Un aumento dell'area agricola, dei progetti minerari e di estrazione di gas in tutta l'Australia settentrionale rappresenta un rischio reale per una specie come questa – concludono gli autori – La regione dell'Australia settentrionale sostiene il più grande ecosistema di savana tropicale intatto del mondo e ospita un'abbondanza di biodiversità. Se dovessero essere fatti sforzi di conservazione volti a garantire la sopravvivenza di una specie emblematica come l'astore rosso, ne beneficerebbero molte altre specie presenti negli stessi ambienti. Per questo motivo l'animale dovrà essere al più presto passare nella lista rossa della IUCN dallo stato "vulnerabile" a "in via di estinzione", in modo che all'uccello possa essere concessa una maggiore priorità di conservazione».

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