Molti di noi amano portarsi a casa un souvenir in memoria delle vacanze trascorse, ma probabilmente nessuno di noi vorrebbe un verme vivo sotto la pelle del piede come ricordo. È quello che invece è accaduto all’influencer spagnola Lucía Pombo che ha contratto durante una vacanza in Tanzania la “larva migrans”: una manifestazione cutanea dell'infestazione da anchilostoma (Ancylostoma sp.), un tipo di verme nematode che può insediarsi nella nostra pelle se camminiamo a piedi nudi, specialmente nei paesi tropicali.
La donna ha postato delle storie su Instagram come testimonianza dell’accaduto.
La larva migrans si trasmette principalmente attraverso le feci di cani e gatti non sverminati ma anche pecore, capre e bovini possono ospitare nel loro intestino questi vermi parassiti del genere Ancylostoma. Le uova di questi nematodi vengono espulse all'esterno con le feci e, una volta schiuse, le larve che possono penetrare sotto la nostra pelle alla prima occasione.
È sufficiente una piccola ferita nell'epidermide (non necessariamente sul piede) perché questo parassita possa insediarsi e iniziare a crescere sotto la nostra pelle, creando il tipico segno serpentino mano a mano che si sposta. Questi vermi si trovano soprattutto in terreni umidi con sabbia o terra, precedentemente contaminati con le feci di animali infetti nelle zone tropicali e subtropicali. Tuttavia, è possibile contrarre questa patologia anche nelle zone temperate, sebbene sia decisamente più raro.
Accorgersi di essere entrati in contatto con questo parassita è piuttosto semplice perché le sue tracce sono perfettamente visibili ad occhio nudo: è possibile osservare un cordoncino lungo diversi centimetri, dalla forma serpentina, che aumenta lentamente di lunghezza. È facile che questo comporti un generale arrossamento e gonfiore, accompagnato da un intenso prurito causato dalle feci che il verme lascia sotto l’epidermide. Per quanto i sintomi siano piuttosto sgradevoli non si tratta di un’infezione grave e l’unico problema a cui bisogna fare attenzione sono i graffi che possiamo procurarci a causa del prurito e che possono facilmente infettarsi.
Nell'improbabile caso in cui non ci dovessimo accorgere della presenza dell’ospite, il verme morirà dopo pochi mesi anche se non interveniamo, poiché non è un parassita in grado di sopravvivere e riprodursi nel corpo umano. Anche il trattamento in ospedale non prevede l'estrazione della larva, anzi è sconsigliabile farlo.
Anni fa la larva migrans era curata con la crioterapia, attraverso un trattamento spesso inefficace e che poteva causare dolore. Attualmente, invece, la cura prevede l’assunzione di farmaci con derivati del benzimidazolo per via orale e applicazione di creme specifiche per alcune settimane. Una volta che il verme Ancylostoma è morto, il nostro organismo lo disgregherà lentamente, circondandolo di fibrina fino a farlo scomparire del tutto. Una procedura chirurgica è prevista solo nel caso in cui si formi una cisti nella zona interessata.