Il parlamento provinciale della Tierra del Fuego, in Argentina, ha approvato un disegno di legge che vieta di fatto l'allevamento intensivo di salmoni in tutto il Paese. I salmoni potrebbero essere allevati infatti solo nelle acque fredde dell'estremità meridionale dell'Argentina, che con questa nuova legge diventa così il primo paese al mondo a dire no agli allevamenti intensivi per salvaguardare ambiente e benessere animale.
Una decisione importante e controcorrente, considerando il sempre più crescente business del settore ittico, voluta fortemente dalle comunità locali e dalle associazioni ambientaliste, che sempre più spesso protestano contro l'industria del salmone. Nel 2018, infatti, il governo argentino aveva firmato un accordo con la Norvegia per sviluppare la coltivazione di salmone in gabbia nella Tierra del Fuego, nelle acque del canale di Beagle al confine col Cile. Immediate sono state le proteste delle organizzazioni no-profit, sostenute fortemente anche dal noto marchio di abbigliamento Patagonia, che da tempo combatte l'insostenibilità ambientale dell'itticoltura.
I costi ambientali dell'allevamento dei salmoni
I costi ambientali dell'allevamento dei salmoni sono infatti enormi. Ammassati in gabbie i piccolissime, i pesci sono spesso focolai di gravi malattie virali, batteriche o parassitarie estranee alla zona, che vengono contrastate con l'uso massiccio di antibiotici e altri farmaci che finiscono spesso per contaminare l'acqua. Inoltre la farina utilizzata per la loro alimentazione e le feci prodotte in quantità enormi favoriscono le fioriture di alghe tossiche con conseguenti danni alla fauna locale e all'ecosistema marino.
Greenpeace Argentina festeggia lo storico traguardo
Per di più i salmoni sono una specie alloctona potenzialmente invasiva, per questo il governo ha deciso di assecondare le proteste e proibirne l'allevamento, per assicurare la tutela, la conservazione e la salvaguardia delle risorse naturali, genetiche, degli ecosistemi lacustri e marini dell'Argentina.
Le drammatiche condizioni di vita dei salmoni
In secondo luogo le condizioni di vita dei salmoni negli allevamenti intensivi possono essere davvero disumane e sconcertanti. Lo scorso marzo la videoinchiesta di Compassion in World Farming pubblicata da una rete globale di ONG in 30 paesi, ha mostrato in maniera inequivocabile le drammatiche condizioni in cui vivono i salmoni atlantici allevati in Scozia. Ammassati in spazi minuscoli finiscono per ammalarsi e essere divorati dai parassiti, arrivando a toccare tassi di mortalità fino al 25%.
Numerosi incidenti, morie di massa e fughe di migliaia di pesci sono già avvenute nel vicino Cile, che però continuerà ad allevare i suoi salmoni, essendo il secondo produttore al mondo dopo la Norvegia. L'acquacoltura, sostenuta da molti come alternativa sostenibile alla pesca eccessiva, sta dimostrando tutti i suoi limiti e la sua insostenibilità, sia in termini ambientali che di benessere animale. Si spera che molti altri Paesi se ne accorgano presto seguendo l'esempio dell'Argentina, scegliendo finalmente alternative più sostenibile ed etiche.