L'ennesimo caso di bracconaggio in Italia arriva questa volta dal Salento, dove un'aquila minore colpita da pallini da caccia è stata soccorsa al Centro di Recupero di Calimera. L'esemplare è stato recuperato a Morciano di Leuca grazie all'impegno del sindaco e delle Guardie per l'Ambiente ma, nonostante sia stato salvato, non tornerà mai più a volare libero in natura. Quattro pallini da caccia, conficcati nel suo cranio, hanno irrimediabilmente danneggiato retina e nervo ottico, rendendola completamente cieca.
Resterà quindi per sempre al CRAS di Calimera per colpa di un bracconiere che, non solo ha colpito un uccello protetto e non cacciabile, ma lo ha fatto a distanza di bene tre mesi dalla chiusura della stagione venatoria. Il responsabile non sarà mai individuato, ma con il suo gesto ignobile, oltre che illegale, ha privato per sempre della libertà questo maestoso e bellissimo rapace. Purtroppo, ancora una volta, l'Italia conferma il primato europeo per numero di uccelli abbattuti illegalmente.
Il nostro Belpaese è in Europa quello con più casi di bracconaggio accertati. In nessun altro stato membro dell'UE ci sono così tante persone che cacciano illegalmente uccelli. E i luoghi dove avvengono le illegalità sono molto ben conosciuti da quelli che, con tutti i mezzi possibili, danneggiano ecosistemi e biodiversità, patrimonio di tutti.
L'aquila minore (Hieraaetus pennatus) è un rapace di medie dimensioni che nidifica in molte zone d'Europa e dell'Asia minore, ma anche in Sudafrica occidentale e Namibia. È un migratore, e quelle che si riproducono in Europa meridionale trascorrono l'inverno nell'Africa subsahariana o lungo le coste del Mediterraneo, Italia compresa, dove sembra stiano aumentando gli individui svernanti.
Nel nostro Paese però le riproduzioni sono sporadiche e molto localizzate, perché la nostra penisola viene utilizzata soprattutto come un ponte naturale che collega Africa e Europa durante la migrazione. L'individuo colpito in Salento, molto probabilmente, era diretto verso i Balcani, dove l'avrebbe attesa una nuova stagione riproduttiva che, tuttavia, non affronterà mai più. I reati contro l'ambiente e la fauna selvatica sono purtroppo ancora oggi un problema serio e fin troppo sottostimato in Italia.
Ancora una volta ci troviamo quindi a fare i conti con le numerose illegalità legate al mondo venatorio, come ci aveva già confermato Giovanni Albarella della LIPU proprio in seguito alla chiusura della caccia. Inoltre, secondo BirdLife, la più importante organizzazione al mondo sulla conservazione degli uccelli, ogni anno nel bacino del Mediterraneo sono circa 25 milioni gli uccelli selvatici che vengono catturati e uccisi illegalmente e 5,6 di questi solamente Italia, al secondo posto soltanto dietro all'Egitto per quanto riguarda i numeri legati al bracconaggio.