Nata per combattere il fenomeno del randagismo e l'abbandono dei felini, l’associazione “Angeli della Bassa – Pro mici felici Odv” di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, ha voluto dedicare un pensiero a tutti quei gatti che si sono smarriti e un appello a tutti coloro che seguono la pagina Facebook affinché tengano gli occhi ben aperti: «Non perdiamo mai la speranza di ritrovare i mici di cui non si sa più nulla e di riunirli con coloro che li amano e li stanno ancora aspettando – dicono i volontari dell’organizzazione – Ogni micio ha una storia speciale e un posto nel cuore di chi lo cerca e per questo chiediamo a tutti di non far calare l'attenzione, ma di diffondere la voce. Forse qualcuno li ha visti in giro o li ha accolti senza sapere che qualcun altro li sta cercando disperatamente».
Sì, un piccolo gesto può fare la differenza: «Mi raccomando condividete le foto – chiedono i volontari – controllate nei rifugi e chiedete in giro. Con l'aiuto di tutti, possiamo aiutare questi adorabili felini a tornare a casa. Grazie per il vostro aiuto e sostegno». Dalla loro pagina Facebook gli Angeli della Bassa ringraziano anche le tantissime persone che li hanno supportati nel lavoro attraverso donazioni non solo di soldi, ma con cibo, cucce, coperte, tiragraffi e tanto altro.
L'associazione non è un gattile, ma è formata da un gruppo di volontari che si prende cura delle colonie feline sparse sul territorio, occupandosi dell’aspetto alimentare e sanitario dei gatti, ma anche di promuovere una costante e crescente campagna a favore delle adozioni e della sterilizzazione, finalizzata alla diminuzione dell’avvilente fenomeno dell’abbandono e del randagismo.
Nonostante tutti gli sforzi, però, capita che cani o gatti si smarriscano e non facciano ritorno a casa realizzando l'incubo peggiore di tutti i pet mate. Ma se la prima sensazione provata è il puro panico, in queste circostanze è indispensabile rimanere lucidi, evitando che l’ansia e la paura di averlo perso per sempre portino a prendere decisioni sbagliate. Per quanto riguarda il gatto, per esempio, potrebbe essersi soltanto nascosto nelle vicinanze, cosa che succede quando è molto spaventato.
Spesso, infatti, avviene che abbia semplicemente trovato un luogo che reputa sicuro dal quale non uscirà finché una persona conosciuta di cui si fida non lo spinga ad abbandonare il suo rifugio provvisorio. Chiaramente, la presenza del microchip aiuterebbe, soprattutto qualora lo ritrovasse qualcuno e, come dovrebbe fare, lo portasse da un veterinario o all'Asl.