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12 Luglio 2022
17:26

L’appello di Anco in viaggio con il cane Roma: «Non lasciate soli i volontari in Italia»

Anco non ha mai dimenticato l'impegno delle volontarie italiane che lo hanno aiutato a ritrovare il suo cane Roma.

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Anco e Roma
Anco e Roma

«Io e Roma abbiamo vissuto molte avventure nel nostro viaggio dal Colosseo della Capitale all'Acropoli di Atene. Abbiamo scalato montagne, attraversato foreste e valli, incontrato sconosciuti, combattuto contro un toro selvaggio, un cinghiale e molti branchi di cani randagi», è così che Anco Schreuder racconta a Kodami del suo viaggio a piedi tra l'Italia e la Grecia nel corso del quale ha incontrato Roma, la sua compagna animale.

Ora sono entrambi nei Paesi Bassi, nella casa natale del Anco, ma il loro primo rocambolesco incontro è stato sui Monti Lepini, nell’entroterra laziale. Qui Roma e altri cani liberi hanno protetto Anco da un toro, accompagnando il giovane olandese per un lungo tratto di strada. Il loro rapporto si è cementato sempre di più e quando il gruppo è tornato indietro Roma è rimasta.

È rimasta fino all’altezza di Montecassino, nel Frusinate, quando una notte si è allontanata dalla tenda facendo perdere le sue tracce. Anco ha lanciato quindi un appello sui social per ritrovarla e grazie al tam tam generato su Instagram è entrato in contatto con alcune volontarie di Piedimonte che avevano trovato Roma. Kodami ha raccontato in un video la storia di Anco e Roma, che si sono trovati, persi e poi ritrovati:

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Ma la vicenda di Anco e Roma non è solo la storia di due anime erranti che si incontrano, è anche quella dei volontari che hanno contribuito a farli ritrovare, e che tutti i giorni continuano ad aiutare i cani dell'entroterra laziale. Anco non ha mia dimenticato l'impegno delle volontarie che oggi appartengono alla sezione Leidaa di Frosinone, e nuovamente si è rivolto ai suoi follower per sottolinearne l'impegno: «Durante la mia passeggiata in Italia, ho visto innumerevoli cani randagi: alcuni prosperavano in branco, ma la maggior parte era sola, affamata, ferita o morente – racconta Anco – Non posso dimenticare che senza l'altruismo dei volontari, io e Roma non ci saremmo mai riuniti».

L'olandese 29enne nel corso del suo viaggio in Italia ha avuto modo di osservare da vicino la situazione vissuta dai volontari che si occupano di animali, e dei cani stessi: «I volontari hanno a che fare con un gran numero di cani per i quali è difficile trovare una famiglia. Quindi, i cani spesso restano con i volontari e questo costa loro molto denaro per il cibo, le medicine, le riparazioni dei rifugi, ecc… Sono persone che non dovrebbero essere lasciate sole».

Tra i volontari che hanno accompagnato Anco durante l'adozione di Roma c'è Sabrina Carcione, allora volontaria Enpa, oggi referente della sezione Leidaa di Frosinone: «Con Anco è stato un incontro meraviglioso – racconta Sabrina – Quando abbiamo trovato Roma abbiamo subito capito che si trattava di un cane di famiglia e non vagante. Tra i nostri compiti c'è quello di riportare i cani alle loro famiglie e anche se Roma non era microchippata l'abbiamo ospitata nel nostro rifugio con un senso di attesa. Poco dopo infatti è arrivato Anco. Sono rimasti con noi per circa 20 giorni e li abbiamo aiutati a sbrigare tutte le pratiche necessarie per viaggiare in Europa con un cane, tra vaccini obbligatori e passaporto, una bella mole di scartoffie».

Così Anco e Roma si sono rimessi in cammino senza più il timore di essere separati, neanche dalla burocrazia: «È questo che ci gratifica, è il senso del volontariato permettere ad animali e persone di trovarsi per non separarsi mai», sottolinea Sabrina.

La zona di Piedimonte San Germano in cui operano le volontarie guidate da Sabrina non è facile: qui convivono cani liberi, rinselvatichiti, cani padronali, e ovviamente, anche cani di famiglia incautamente allontanati dagli escursionisti. «Sono sette anni che il nostro gruppo tutela gli animali – spiega Sabrina – adesso vogliamo cambiare e fare un passo concreto per il nostro territorio. Prima eravamo le "volontarie di Piedimonte", adesso vogliamo crescere ancora di più e ridurre drasticamente le nuove entrate in canile su tutto il territorio».

Nonostante la vicinanza del Comune, sul Terzo settore ricade ancora buona parte delle attività di tutela degli animali d'affezione: «Piedimonte aveva 26 animali in canile, oggi sono solo 9. In totale diamo in adozione 300 cani all'anno, che quest'anno si sono ridotti a 82. Si tratta di una conquista perché vuol dire che ci sono meno cani abbandonati o vaganti, vuol dire che le sterilizzazioni funzionano. Per questo vogliamo incrementare ancora di più le nostre attività».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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