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15 Marzo 2022
17:25

L’appello dell’ippodromo di Kiev: «Abbiamo oltre 300 cavalli, aiutateci a farli sopravvivere»

L'ippodromo di Kiev ospita oltre 300 cavalli cui deve assicurare il sostentamento quotidiano. In molti casi i proprietari hanno deciso di abbandonarli o non riescono più a provvedere. Lanciata una raccolta fondi.

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Continua la mobilitazione di volontari e associazioni per mettere in salvo anche gli animali nei giorni in cui in Ucraina si consuma una guerra che miete sempre più vittime. Oltre a cani, gatti e altri animali domestici, grande preoccupazione destano anche i cavalli, che nel Paese sono oltre 100mila stando alle stime della Federazione Equestre Ucraina.

A Kiev, in particolare, gli sforzi sono ora concentrati sui 300 cavalli che attualmente si trovano nell’ippodromo. Come fa notare anche Horse Angels odv, organizzazione di volontariato senza scopo di lucro nata nel 2009 a Cesenatico, gli animali sono relativamente al sicuro perché i combattimenti sono a circa 25 km dalla struttura, ma la situazione è estremamente mutevole e altamente rischiosa.

«Ci sono alcuni agricoltori locali che possono fornire gli alimenti per i cavalli – spiegano dall’associazione – I proprietari se ne occupano direttamente in loco o da remoto se hanno dipendenti. Per gli eventuali espatri, fanno sapere dall'ippodromo, il problema ora è che non c'è ancora un passaggio sicuro garantito da Kiev al confine occidentale».

Movimentare un cavallo richiede infatti particolari accorgimenti e mezzi adatti, e a oggi spostarli da Kiev sarebbe pericoloso sia per gli animali sia per gli autisti dei mezzi che li trasportano. L’unico modo per garantirne la sopravvivenza è quindi quello di tenerli in strutture che possano garantire un minimo di protezione e usare le riserve domestiche di cibo per sfamarli. A oggi nelle 15 scuderie dell’ippodromo sono ospitati oltre 300 cavalli, che oltre al cibo necessitano di acqua ed elettricità. E in un momento così difficile il personale dell’ippodromo ha difficoltà a sostenere i cosi se i pagamenti non vengono effettuati regolarmente.

«Tante persone hanno abbandonato i cavalli da noi o non hanno soldi per mantenerli»

L’ippodromo ha quindi lanciato un appello per una raccolta fondi che consenta di assicurare agli animali la sopravvivenza: «Alcuni proprietari hanno lasciato i cavalli senza mangime e non rispondono alle telefonate. Alcuni hanno abbandonato i loro cavalli – spiegano sulla pagina Facebook del Kiev Hippodrom – altri non sono in grado di guadagnare i soldi necessari per pagare quanto serve per la loro sopravvivenza. Senza un aiuto non abbiamo alcuna opportunità».

A oggi gran parte dei collegamenti stradali per raggiungere l’ippodromo è interrotta o bloccata, ma nelle vicinanze di Kiev è ancora possibile acquistare mangime: «Le loro riserve però sono limitate, e presto si esauriranno – è l’appello della direzione dell’ippodromo – Vogliamo salvare i cavalli, e per questo vi chiediamo aiuto».

Il vicedirettore dell’ippodromo, Olga Bondar, sta mantenendo i contatti con le associazioni e con i privati che desiderano aiutare, e a oggi – come conferma anche Horse Angels Odv – la struttura ha anche ricevuto 1,8 tonnellate di mangimi Krafft dalla Svezia grazie a un'iniziativa privata di un ippodromo a Gelsenkirchen, in Germania.

La Krafft ha inoltre lanciato un’iniziativa che consente di acquistare foraggio e mangimi da inviare all’ippodromo per provvedere alle necessità dei cavalli che sono stati abbandonati o sono stati salvati e ospitati all’interno dei box e non hanno nessuno che possa provvedere economicamente a loro. Le altre riserve che arriveranno nei prossimi giorni da fornitori del distretto di Vasylkiv verranno inoltre razionate, nell’ottica di avere scorte di cibo sufficienti in caso di blocco totale degli spostamenti.

Le associazioni italiane scrivono al Ministero degli Esteri: «Accogliamo gli equidi dell'Ucraina»

Le associazioni animaliste Enpa, Italian Horse Protection, Il rifugio degli asinelli, Lav, Progetto Islander e la rete dei santuari di animali liberi in Italia hanno intanto dato disponibilità ad accogliere o a trovare sistemazioni agli equidi – dunque cavalli, asini, muli, zebre – provenienti dall'Ucraina.

Le associazioni si sono rivolte al Ministero degli Affari Esteri e a quello della Cooperazione, chiedendo di «avanzare questa possibilità ai vostri interlocutori istituzionali in Ucraina. Considerato che il direttore della Dg Santé della Commissione europea Bernard Van Goethem ha già consentito l’ingresso agevolato degli animali da compagnia al seguito dei profughi ucraini per ragioni umanitarie straordinarie – si legge nella lettera aperta – abbiamo formulato la richiesta che venga consentito l’ingresso temporaneo agli equidi, con l’indicazione del soggetto ospitante e con la garanzia, da parte delle associazioni, dello svolgimento dei necessari accertamenti sanitari all’arrivo degli animali presso la stalla ospitante».

La lettera è firmata da Carla Rocchi (presidente Enpa), Sonny Richichi (presidente Ihp), Daniela Marzari (direttrice Il rifugio degli asinelli), Nadia Zurlo (responsabile area equidi Lav), Nicole Berlusconi (presidente progetto Islander) e Dunia Azzabi (coordinamento La rete dei santuari di animali liberi in Italia).

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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