Vincenzo M. ha 57 anni e si è ritrovato a vivere in strada improvvisamente dopo aver perso il lavoro e la casa. La sua sola compagnia è il cane Leo, un meticcio di circa due anni. Ogni sera però si trova costretto a scegliere se restare con lui o separarsi: i centri di accoglienza di Napoli infatti non possono accoglierli entrambi ogni notte.
Le persone senza fissa dimora con cani al seguito sono sistematicamente escluse dal sistema di accoglienza. I centri di accoglienza sono luoghi in cui è possibile trovare un riparo dalle intemperie, ricevere un pasto caldo e fare una doccia. Luoghi accessibili magari dopo una lunga attesa e da cui restano fuori moltissime persone che dopo aver perso ogni cosa si trovano costrette a rinunciare anche al cane, spesso l'unico affetto rimasto.
Il problema è innanzitutto strutturale: la convivenza tra estranei nelle camerate dei centri è spesso molto complessa, se a ciò si aggiunge anche la presenza di cani la situazione rischia di diventare esplosiva. A questa emergenza sta cercando di rispondere il Comune di Napoli, come spiega l'assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese contattato da Kodami: «Purtroppo non abbiamo molti posti per le persone senza fissa dimora con i cani, ma stiamo implementando».
Si tratta di un'emergenza che riguarda tutte le città ma che non viene affrontata perché riguarda gli invisibili tra gli invisibili ma che, almeno a Napoli, potrà iniziare a essere il punto di partenza di un dibattito molto più ampio. Trapanese annuncia infatti: «Tra poco metteremo a bando nuovi fondi, ipotizzando anche l'ospitalità di persone senza fissa dimora con i loro cani».
Un'azione che se dovesse essere davvero portata avanti dalla giunta guidata da Gaetano Manfredi avrebbe una portata storica nel panorama italiano, e farebbe uscire dall'ombra le migliaia di persone escluse dall'accoglienza.
Per le persone che vivono in strada o che si trovano in condizioni di difficoltà economica e sociale, la compagnia del proprio cane ha un valore inestimabile. Ne abbiamo parlato in un video reportage di Kodami nel quale abbiamo incontrato proprio i clochard e i loro compagni animali, per fare emergere vere storie di amicizia che vanno oltre i pregiudizi.
Nel frattempo anche la situazione di Vincenzo sta trovando una soluzione. Dopo l'appello lanciato a Kodami dalla volontaria Loredana Lauri sono tante le persone che si stanno facendo avanti per offrire a Vincenzo e Leo una sistemazione, e anche un lavoro per l'uomo come custode e vigilante non armato, il campo in cui ha lavorato per moltissimi anni. Tra le persone che in queste ore si stanno spendendo per lui c'è anche la consigliera regionale Roberta Gaeta.
Per informazioni e offrire aiuto contattare Loredana Lauri al numero: +39 329 973 8054