Il piccolo animale mostrato nel video ha un aspetto molto particolare che può trarre in inganno l’osservatore: nonostante, infatti, sia ricoperto di lunghi peli non si tratta di un piccolo mammifero ma bensì di un insetto. Per l’esattezza abbiamo di fronte un bruco di Megalopyge opercularis, che un giorno, dopo la metamorfosi, diventerà una bellissima falena. Anche la falena adulta è ricoperta di peluria ed è infatti conosciuta on inglese come puss moth, letteralmente "falena-gatto".
Questa specie è diffusa nelle aree sud-orientali degli Stati Uniti, dalla Virginia meridionale alla Florida, fino a raggiungere il Texas e il nord del Messico. M. opercularis abita una grande varietà di alberi decidui tra cui olmi, querce, rose, piante di edera e alberi di agrumi. La larva (o bruco) è lunga circa 3 cm ma sembra più grande per via della fitta "peluria" costituita da setole morbide di un colore giallo-bruno, con una cresta dorsale di colore più aranciato. Come tutti i bruchi, presenta 3 paia di vere zampe nella parte anteriore del corpo, mentre tutte le altre sono dette pseudopodi (falsi piedi) che funzionano come delle piccole ventose che lo aiutano ad arrampicarsi.
Lungo tutto il corpo del “bruco-gatto” sono presenti numerosi aculei velenosi il cui contatto con la pelle può causare forti irritazioni, rendendolo di fatto uno dei bruchi più velenosi del Nord America. Solitamente le reazioni cutanee si limitano all’area in prossimità della puntura ma il veleno può far sviluppare altri sintomi tra cui bruciore e gonfiore, nausea, mal di testa e in rari casi difficoltà respiratorie. È quindi consigliabile non disturbare o toccare l’animale; in caso di puntura, invece, la prima cosa da fare è rimuovere il pungiglione (se presente) ed applicare ghiaccio e una pomata al cortisone, se necessario contattare un medico.
Il bruco, dopo essersi nutrito il più possibile con le foglie degli alberi che lo ospitano, trascorre l’inverno in un bozzolo – o più propriamente crisalide – e in questa fase della sua vita va incontro alla metamorfosi. L’insetto si separa quindi dal suo involucro più esterno e ricco di setole che va a formare uno strato protettivo dal colore grigiastro che lo confonde con i rami tra cui si nasconde in attesa della stagione più mite.
L’adulto emerge dalla crisalide in tarda primavera e presenta una colorazione più sgargiante rispetto alla larva. Questa falena ha un’apertura alare leggermente superiore ai 3 cm e una vita media di appena 5-7 giorni nei quali vola alla ricerca di un partner per poter deporre nuovamente delle uova. Dopo qualche giorno queste si schiuderanno e il ciclo della “falena-gatto” ricomincia.