Il Comune di Olbia ha vietato il lancio dei palloncini. Palloncini in gomma, nastri colorati, lanterne cinesi e altri oggetti similari riempiti con gas più leggeri dell'aria: dalla Puglia al Lazio, viaggiando fino alla Lombardia, si moltiplicano i Comuni che stanno aderendo alla proposta di Plastic free Odv Onlus per vietare l'abbandono e il lancio in aria di questi oggetti «al fine di evitare che gli stessi, sollevati in aria, ricadano poi sul suolo terrestre e lacustre sotto forma di rifiuto e vengano ingeriti eventualmente dagli animali causandone la morte». Un'abitudine oramai diffusa in occasione di matrimoni, compleanni o nei sempre più diffusi "baby shower" e "gender reveal party" importati da tradizioni d'oltreconfine.
L'ultima in ordine di tempo è stata proprio Olbia, dove il sindaco Settimo Nizzi ne ha bandito il rilascio nell'ambiente in tutto il territorio comunale durante «eventi pubblici, feste, ricorrenze o manifestazioni pubbliche e private, anche sportive». Una decisione meglio spiegata dallo stesso primo cittadino del comune laziale: «La plastica lanciata in queste occasioni – ricorda il Sindaco – si disperde nell'ambiente e in molti casi finisce in mare. Sono più che note le conseguenze dannose dei frammenti di palloncini e nastri colorati abbandonati. Siamo impegnati da tempo nella tutela dell'ambiente e dell'immagine e decoro della città. I residui di plastica, gomma e altri materiali simili causano un danno ambientale e, se ingeriti, possono provocare anche il decesso di animali, specialmente quelli marini. Siamo certi che i nostri concittadini non potranno che condividere e osservare queste prescrizioni».
Non molto diverso il provvedimento firmato solo pochi giorni fa in Salento, a Vernole. Ad adottarlo è stato il sindaco Mauro De Carlo: «Abbiamo deciso di abbracciare questa proposta di Plastic Free perché, come già altri comuni hanno fatto, crediamo sia fondamentale iniziare dalle piccole azioni – ha detto – serve far capire a tutti i cittadini, anche a noi stessi, che ogni gesto quotidiano può avere una valenza e un riscontro sulla tutela dell’ambiente. E continueremo a lavorare con questi obiettivi». Per i trasgressori è stata prevista una sanzione amministrativa che va dai 25,00 ai 500,00 euro.
Stessa decisione è stata adottata a giugno a Brugherio, seguendo il solco tracciato per la prima volta dalla Provincia Autonoma di Trento nel 2021. Gli esempi, per fortuna, sono però davvero tanti (su Kodami vi abbiamo già parlato per esempio di Ferrara, Legnago e Falciano del Massico). Proprio Plastic Free, del resto, ha avviato da tempo un'intensa attività di comunicazione per mostrare che fine fanno i palloncini lanciati in aria: nella migliore delle ipotesi vanno a incastrarsi sugli alberi. Il più delle volte, però, finiscono in mare. In ogni caso diventano un pericolo concreto per uccelli e fauna marina. Attraverso i suoi canali social, l'associazione di volontariato sta ricondividendo video che mostrano questi risultati.
Secondo l'organizzazione, infatti, si conta che oltre 12 milioni di tonnellate di plastica ogni anno finiscono in natura. Più di 100.000 mammiferi, 1.000.000 di uccelli marini e 40.000 tartarughe marine muoiono ogni anno dopo aver ingerito plastica. Ma il suo utilizzo impatta anche sull’essere umano che ogni giorno ingerisce e respira nanoplastica. La speranza, dunque, è che tanti altri comuni, oltre ai moltissimi che hanno già aderito all'iniziativa, decidano di mettere fine a queste mode che, seppur importate con tutte le buone intenzioni, finiscono per provocare un danno concreto all'ambiente e agli esseri viventi della terra. In un momento in cui l'attenzione ai nostri comportamenti dovrebbe essere più alta. Importante, dunque, che il segnale ai cittadini arrivi prima di tutto dalle istituzioni.