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4 Marzo 2022
9:00

L’allevamento di cani in Italia: amatoriale e professionale

In Italia, esistono due tipi di allevamento di cani: amatoriale e professionale, che si differenziano per l'assetto fiscale e per il numero di fattrici e cuccioli allevati. Ma come scegliere l'allevamento giusto?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Integrare un cucciolo di cane nella propria famiglia è un passo importante, un processo graduale, il cui esito dipende anche dall’origine del cucciolo e dalla qualità delle primissime fasi della sua vita. Le due principali fonti per la scelta di un cucciolo sono l’adozione e l’acquisto. L’adozione può avvenire, per esempio, da rifugi, da associazioni o da ritrovamenti; mentre l’acquisto può avvenire da allevamenti qualificati, che in Italia si distinguono in amatoriali e professionali, ma, purtroppo, anche da canali più discutibili, come le cucciolate casalinghe, o attraverso annunci internet o da negozi.

Mentre nel caso delle cucciolate casalinghe esistono dubbie condizioni etiche, non è un mistero che l’acquisto online o da altre fonti poco attendibili vadano ad alimentare il traffico illecito di cuccioli, soprattutto internazionale, e gli allevamenti su larga scala (le Puppy Mills). Si deduce, quindi, come l’origine di un cucciolo debba essere meticolosamente considerata. Se siamo conoscitori ed appassionati di una determinata razza, siamo informati riguardo le caratteristiche comportamentali che la contraddistinguono e le specifiche esigenze, e desideriamo a tutti i costi un cucciolo, dobbiamo sicuramente rivolgerci ad un allevatore serio ed affidabile.

Le differenze tra allevamento professionale e amatoriale

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In Italia, esistono due tipi di allevamento di cani, che sono: l’allevamento amatoriale e l’allevamento professionale. Cechiamo di capire quindi cosa caratterizza ognuno e cosa dobbiamo ritrovare, e cosa no, in questi affinché possano essere affidabili.

L'attività relativa all'allevamento di cani è regolata dalla Legge n. 349 del 1993 “Norme in materia di attività cinotecnica”, dove l’attività cinotecnica è definita come “l'attività volta all'allevamento, alla selezione e all'addestramento delle razze canine”.

Per la presente legge l’attività d’allevamento è considerata a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale agricola quando:

  • i redditi che ne derivano sono prevalenti rispetto a quelli di altre attività economiche non agricole svolte dallo stesso soggetto;
  • l’allevamento comprenda almeno 5 fattrici, le quali annualmente producono non meno di 30 cuccioli.

Questo secondo punto è stato stabilito dal Decreto Ministeriale 28/01/1994 di attuazione della citata legge.

Allevatore imprenditore agricolo corrisponde a dire “allevatore professionale”. Diversamente quindi, si definisce “allevamento amatoriale” l’allevamento che comprende meno di 5 fattrici e/o meno di 30 cuccioli nati annualmente.

La differenza tra i due tipi di allevamento di cani riguarda quindi principalmente un assetto imprenditoriale e fiscale, che non influenza minimamente la professionalità della missione, intesa come il congiunto di competenze e serietà dell’allevatore e qualità delle strutture e del servizio offerto.

In Italia, vi sono purtroppo pochi controlli sanitari svolti dalle autorità competenti e la legislazione che regola l’attività di allevamento, specialmente quello amatoriale, è ancora scarsa; non è quindi improbabile che nel nostro Paese si sia prolificata, e possa continuare a prolificarsi, una giungla di pseudo-allevatori, a cui interessa eludere la normativa esistente in diverse maniere e avere redditi costanti non dichiarati.

Per questo motivo, come sempre, il ruolo dell’acquirente nella fase di scelta dell’allevatore e l’osservazione della qualità della pratica di allevamento è essenziale.

Come scegliere un allevamento amatoriale o professionale

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Nonostante le differenze, le leggi sanitarie per l’adeguato mantenimento degli animali sono in vigore in entrambi gli allevamenti e devono essere rispettate dall’allevatore, come anche la sua serietà e la sua preparazione.

Un allevatore serio e competente si fa carico e si prende cura, durante tutto il processo, del benessere fisico e mentale della madre e dei cuccioli, del corretto mantenimento di tutti i soggetti presenti in allevamento, delle visite e delle profilassi veterinarie, dei test genetici e degli esami clinici e radiografici.

Quando questo lavoro non sussiste allora bisognerebbe evitare di acquistare il cucciolo perché si va ad alimentare un mercato illegale ed altamente dannoso, per il mercato stesso, per la salute animale e per la salute pubblica!

In entrambe le tipologie di allevamento andremo quindi a ricercare le seguenti caratteristiche:

  • Adeguatezza della situazione documentale dei cuccioli

In Italia la vendita di cuccioli riguarda solo ed esclusivamente i cuccioli di razza (Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992), ovvero solo i cuccioli in possesso di Pedigree. Ciò riguarda quindi sia gli allevamenti professionali che gli allevamenti amatoriali. Ogni nuovo cucciolo dovrà necessariamente essere registrato presso l’ENCI, l’Ente Nazionale della Cinofila Italiana, ed essere ceduto alla nuova famiglia già in possesso di microchip e registrazione in Anagrafe Canina.

Anche tutta la documentazione sanitaria, riguardo test genetici, stato di salute dei genitori, visite e profilassi fatte ai cuccioli, devono accompagnare gli animali.

  • Preparazione e serietà dell’allevatore

Il fine ultimo del lavoro dell’allevatore è la riproduzione di cani di razza sani, selezionandone i tratti migliori ed evitando pericolose malattie e disturbi nel comportamento.

Un buon allevatore deve essere in possesso di un buon livello di conoscenza della genetica, la biologia, l’etologia e gli aspetti sanitari del cane in generale, ed inoltre essere esperto della razza che alleva, sia in termini etologici che clinici, data la stragrande presenza di malattie geneticamente trasmissibili nel mondo cinotecnico.

Generalmente parlando, un allevatore specializzato su poche razze può essere più affidabile, avendo maturato maggiore esperienza altamente specifica. Un allevatore che arriva ad allevare decine di razze, di solito definito come allevatore multi-razza, potrebbe aver accumulato meno competenze specifiche rispetto ad un altro allevatore che si è specializzato tutta la vita su 2 o 3 razze al massimo.

  • Garanzia del benessere animale e qualità degli ambienti

Al momento della visita, il futuro acquirente deve poter osservare la struttura e gli animali presenti in allevamento.

Gli allevamenti possono avvenire sia in ambiente domestico (specialmente gli amatoriali) o in strutture specializzate composte da box o stanze dedicate ai cani.

Gli ambienti devono essere puliti, igienizzati ed arricchiti per poter garantire agli animali una quotidiana corretta espressione comportamentale. In caso di strutture dedicate, queste devono comprendere idonee aree di sgambamento.

È sempre meglio diffidare delle visite dove viene presentato il singolo cucciolo senza avere la possibilità di conoscere la madre e i fratelli, di interagire con gli animali ed osservare la struttura.

Il benessere animale deve essere garantito a largo spettro, sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista mentale, e deve riguardare tutti gli individui, quindi sia i cuccioli, che le madri e i padri, se presenti in allevamento.

Il numero ridotto di animali in allevamento è di solito un punto a favore dell’allevatore come anche il numero controllato delle cucciolate annuali, con il rispetto degli intervalli tra una gestazione e l’altra.

I cuccioli e i genitori, certamente le madri se i padri non sono presenti in struttura, devono vivere insieme e mai separati e agli adulti deve essere garantita una vita dignitosa caratterizzata da normali interazioni sociali e passeggiate e sgambamenti in aree adeguate.

La presenza di cani anziani, che non sono quindi scartati quando non più adatti alla riproduzione, ci da ulteriori informazioni rispetto all’etica dell’allevatore. Quando il mantenimento degli anziani non è possibile, gli allevatori devono avere dei programmi di adozione dei cani “in pensione” che garantiscano loro un proseguo della vita con alti standard di benessere.

  • Supporto durante tutto il processo di integrazione del cucciolo in famiglia.

Molto spesso, una persona che acquista un cane in allevamento, può non avere esperienze pregresse, quindi si rivolgono ad un allevatore anche nella speranza che questo possa guidarli nel modo migliore.

Un buon allevatore, svolge quindi un attento processo di selezione dei suoi acquirenti. L’interesse che il cucciolo vada in buone mani e che si lui garantito una buona qualità della vita deve essere il suo fine ultimo. Un po’ come un corretto processo d’adozione in canile, anche l’acquisto deve passare da una fase previa, grazie a colloqui conoscitivi e incontri di persona, e controlli post-acquisto per monitorare lo stato di salute psico-fisico dell’animale.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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