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31 Gennaio 2024
10:30

Ladri entrano in casa e uccidono il cane: cosa rischiano?

Cosa rischiano dei ladri che entrano in un'abitazione e uccidono il cane che si trova all'interno? Come spesso accade quando si parla di reati contro gli animali, la pena massima prevista dal nostro ordinamento per l'uccisione crudele di un animale è di soli due anni di reclusione.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
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Cosa rischiano dei ladri che entrano in un'abitazione uccidendo il cane che si trova all'interno? Purtroppo, come spesso accade quando si parla di reati contro gli animali, la pena massima prevista dal nostro ordinamento per l'uccisione crudele di un animale e di soli due anni di reclusione. Per come è strutturato il sistema penale, inoltre, praticamente nessuno finisce davvero in carcere.

Un episodio analogo è avvenuto alcuni giorni fa, nel Bresciano, quando un gruppo di malviventi è entrato in un'abitazione con l'obiettivo di svaligiarla. I ladri, per poter agire indisturbati, hanno atteso che i pet mate uscissero e andassero a cena fuori. Quando sembrava che il piano stesse filando liscio, tra loro e i beni di famiglia si è frapposta la cagnolina Laika, quattro anni e appena due chilogrammi di puro coraggio. La piccola Laika ha tentato di difendere strenuamente la propria casa. I ladri, senza alcuna pietà, l'hanno colpita più e più volte e ne hanno provocato una morte atroce, seguita ad una sofferente agonia. Potevano farla scappare, potevano tapparle la bocca o rinchiuderla da qualche parte. Invece non hanno avuto alcuno scrupolo.

La notizia ha fatto il giro del web e ha infiammato i social network. Pare che un'associazione di tutela animali abbia persino istituito una taglia da migliaia di euro per chi, con la propria testimonianza, dovesse consentire di far processare e condannare i responsabili. 

Uccisione di animali: cosa prevede la legge

L'uccisione crudele di un animale – che oggi appare alla gran parte delle persone come un fatto gravissimo – sino a due decenni fa era punita soltanto se lo stesso apparteneva a terzi, solo in quanto interveniva il danneggiamento di un bene altrui. Nel Codice penale lo stesso reato è (ancora) previsto all'articolo 638 che punisce, con la assai lieve pena della la reclusione fino a un anno o con la multa fino a trecentonove euro, chiunque senza necessità uccide o rende inservibili o comunque deteriora animali appartenenti ad altri. È denominato significativamente "Uccisione o danneggiamento di animali altrui" e rientra nel titolo "Dei delitti contro il patrimonio mediante violenza alle cose o alle persone"; gli animali sono dunque trattatati dalla norma in discorso come cose, come semplici oggetti.

Fortunatamente, una riforma intervenuta nel 2004 (Legge 20 luglio 2004, n.189) ha introdotto anche il delitto di "Uccisione di animali" di cui all'articolo 544 bis del Codice penale. Questa norma stabilisce che: "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni". Un importante passo avanti, dunque, e una tutela per tutti gli animali in quanto tali e non solo perché facenti parte di un patrimonio.

Certo, si tratta di un piccolo passo e di una pena piuttosto blanda che, per come è strutturato il nostro ordinamento, praticamente mai fa realmente scontare neppure un giorno di carcere ai responsabili.

Cosa rischiano quindi i ladri per aver ucciso Laika?

Se mai dovessero essere individuati i ladri che, senza alcuno scrupolo, hanno preso a pedate e ucciso la piccola Laika non rischieranno certo pene elevate per l'uccisione della stessa cagnolina. Il fatto criminoso sarà valutato nella sua complessità e si terrà conto dei diversi illeciti commessi. Il reato più grave tra i due (o più) è comunque il furto in abitazione e dunque – ove il reato sia considerato come continuato – sarà presa come base per la condanna la pena prevista per questo.

In chiusura di questo articolo non possiamo che riflettere sul fatto che il furto in abitazione sia punito con la reclusione da quattro a sette anni, mentre l'uccisione crudele di una cagnolina indifesa con la reclusione massima di due anni. Sette anni per degli oggetti inanimati (magari di basso valore) e soli due anni per la vita di un essere senziente, considerato parte integrante della famiglia.

Questo è lo stato attuale della nostra normativa.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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