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Laika, una cagnolina di cinque anni, è stata uccisa dai ladri che erano entrati in casa sua per portare a segno un colpo. Arriva da Ariolo, frazione di Marone, in provincia di Brescia, la notizia dell’ennesimo caso di maltrattamenti contro gli animali. Contro cui la Lndc Animal Protection ha già sporto denuncia.
I ladri si sono introdotti nel giardino di una villetta del Bresciano, dove il cane viveva con la sua famiglia, di sera, tra le 18 e le 20. In quel momento Laika, una cagnolina di piccola taglia, era sola in casa. I suoi umani erano usciti.
L’ingresso di sconosciuti in casa ha probabilmente spaventato Laika che, come spiega Lndc Animal Protection «deve aver cominciato ad abbaiare ai ladri, che non ci hanno pensato due volte e hanno preso a calci la piccola senza darle tregua, fino ad ucciderla».
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I colpi ricevuti non le hanno lasciato scampo. «Siamo vicini a questa famiglia distrutta dal dolore, che ha subito una perdita insensata – spiega a Kodami la presidente di Lndc Piera Rosati – Erano semplicemente usciti a cena e la scena che si sono trovati di fronte una volta tornati a casa è qualcosa di inimmaginabile. I furti avvengono ogni giorno, ma non è possibile che qualcuno si allontani da casa propria e rischi non solo di essere derubato, ma persino di trovare senza vita i propri animali».
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. Al momento non si conoscono i responsabili dell’uccisione di Laika, ma nella zona in cui viveva la famiglia della cagnolina si erano già verificati dei furti: «Non sappiamo se si tratti degli stessi malviventi, ma gli abitanti sono spaventati – sottolinea Rosati – Abbiamo sporto denuncia e ci auguriamo che questi criminali vengano trovati al più presto per evitare che si ripetano ancora atti di una tale e immotivata crudeltà».
In Italia il reato di uccisione di animali è punito dall’articolo 544 bis del Codice penale, secondo il quale: «Chiunque, senza necessità, uccide o rende inservibili o comunque deteriora animali che appartengono ad altri è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato a querela della persona offesa, con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a trecentonove euro».
