È stato confermato il primo caso di infezione da virus West Nile nell'essere umano dall'inizio di quest'anno. Il caso è stato segnalato in un donatore di sangue nella Provincia di Parma nell'ambito della sorveglianza svolta dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), e le zanzare hanno un ruolo centrale nella diffusione della malattia nell'uomo.
Salgono così a 14 le province in cui è stata riscontrata la circolazione di virus West Nile in vettori e animali, appartenenti a 5 Regioni: Piemonte, Lombardia, EmiliaRomagna, Sicilia e Sardegna. «Quest'anno la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia – spiega l'Iss – La circolazione del virus West Nile, infatti, è stata infatti confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese già nel mese di maggio 2023».
La principale responsabile del contagio è la zanzara Culex, come spiega a Kodami Giuseppe Borzacchiello, professore di Fisiopatologia veterinaria all'università Federico II di Napoli. «Questa zanzara – chiarisce l'esperto – trova nell'innalzamento della temperatura e nella proliferazione di ambienti umidi la condizione ideale per proliferare». Anche l'Iss ha sottolineato come gli eventi meteorologici estremi giochino un ruolo importante. Inondazioni, esondazioni e alluvioni sono associate infatti all'aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare.
«Il virus – sottolinea Borzacchiello – è originario dell'ovest del Nilo ma ad oggi è da considerarsi endemica anche in Italia. La zanzara Culex è poi una specie che si trova stabilmente nel nostro Paese. Quelle che un tempo erano considerate "malattie esotiche", in molti casi non possono più essere considerate tali, perché presenti in Occidente da anni. In generale, nel villaggio globale contemporaneo questa distinzione tradizionale sta perdendo di senso».
Ma come funziona la trasmissione del virus? «Le zanzare si infettano pungendo uccelli che hanno il virus nel sangue. Il ciclo coinvolge quindi direttamente solo gli insetti e i volatili, tuttavia le zanzare possono infettare anche i mammiferi, come l'essere umano o i cavalli. Siamo ospiti accidentali e a fondo cieco, ciò significa che non c'è trasmissione da uomo a uomo – chiarisce il docente federiciano – Anche cani e gatti sono esposti al contagio come altri mammiferi, ma non hanno un ruolo nella trasmissione della malattia. Possono subire effetti del virus ma è molto raro».
Nella maggior parte dei casi, nell'uomo la malattia si manifesta in modo asintomatico, tuttavia gli anziani e i soggetti fragili sono esposti al rischio di complicanze. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'eta' della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.
Al momento non esiste ancora un vaccino per la febbre West Nile. L’unico strumento per evitare il contagio è quindi ridurre l’esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione. In un video abbiamo spiegato i superpoteri delle zanzare e come funziona la trasmissione di malattie da questi insetti all'essere umano.