Molto probabilmente in pochi si saranno chiesti come funziona la vita sociale di un canguro. Per fortuna, ci hanno pensato i ricercatori della University of New South Wales di Sidney, che hanno scoperto con non poca sorpresa che è parecchio più complessa di quanto creduto fino a oggi. Studiando infatti una popolazione di canguri grigi orientali del Nuovo Galles del Sud, Nora Campbell e Terry Ord hanno scoperto per esempio che possono nascere relazioni a lungo termine tra individui "popolari" e che le madri fanno gruppo tra loro e diventano molto più socievoli quando si prendono cura dei piccoli, il che è l'opposto di quanto si pensava in precedenza.
Questo nuovo studio, pubblicato recentemente sulla rivista Animal Behavior, getta quindi una nuova luce sul comportamento sociale dell'animale più iconico dell'Australia, ribaltando alcune delle credenze più radicate sul comportamento e la vita sociale di questi marsupiali. L'organizzazione sociale negli animali viene infatti molto spesso sottovalutata, soprattutto quando si studiano specie o gruppi da sempre considerati poco o per nulla sociali, come lo sono in effetti molti mammiferi marsupiali, almeno per quanto ne sappiamo oggi.
Studiarla più a fondo può però aiutarci capire meglio e ad apprezzare di più le competenze e la complessità sociale degli animali non umani, aspetti che possono essere fondamentali anche da un punto di vista conservazionistico e gestionale. E per studiare l'organizzazione sociale di questi animali più nel dettaglio, i ricercatori hanno monitorato per ben sei anni una popolazione di circa 130 canguri grigi orientali (Macropus giganteus) vicino al piccolissimo villaggio Wollar, nel Nuovo Galles del Sud, per scoprire se e come cambiavano le loro relazioni col passare del tempo.
I canguri hanno una struttura sociale molto simile a quella degli elefanti o degli scimpanzé, chiamata società a fissione-fusione. Questo significa che la dimensione e la composizione del gruppo cambiano molto col passare del tempo, con numerosi sottogruppi più piccoli che si dividono (fissione) o si fondono (fusione) in base alle circostanze. Partendo da ciò, gli autori volevano quindi capire quanto fossero effettivamente forti e durature le relazioni e le interazioni tra i singoli individui, per scoprire anche come queste cambiavano nel tempo.
Per farlo hanno fotografato ogni singolo canguro della popolazione studiata, arrivando a identificare individualmente ogni animale per un totale di 130 singoli individui. I ricercatori utilizzano soprattutto la forma, il disegno e le cicatrici delle orecchie per identificare i canguri, che sono tra le caratteristiche fisiche che restano più costanti nel tempo e che sono più facilmente riconoscibili e memorizzabili per noi umani.
Analizzando le foto e osservando quali e quanti individui trascorrevano più tempo insieme, hanno poi cominciato a farsi un'idea sulle interazioni e sulla struttura dei gruppi sociali, assegnato poi a ciascun canguro un punteggio sociale calcolato in base al numero di "amici" e sulla durata della relazioni sociali, individuando così gli individui più "popolari" dell'intero gruppo.
Hanno così scoperto che alcuni canguri erano semplicemente molto più socievoli di altri e che inoltre alcune relazioni si mantenevano abbastanza costanti negli anni, mentre altre cambiavano invece più spesso. Le femmine, per esempio, tendevano a essere più "amichevoli" quando avevano i cuccioli, un comportamento che ribalta studi precedenti che suggerivano invece che preferissero a isolarsi dal resto del gruppo quando diventavano madri.
Le femmine con piccoli tendono però a formare gruppi molto più ristretti e che nel tempo possono cambiare spesso. Di conseguenza, le madri si relazionano in totale con molti più canguri nel lungo periodo, un comportamento che ha fatto guadagnare a queste femmine un punteggio sociale molto più elevato. Tuttavia, il fatto che la struttura sociale sia così flessibile non significa però che sia anche semplice.
Gli autori hanno infatti scoperto che alcuni individui instauravano amicizie a lungo termine e che duravano per molti anni. Un fenomeno particolarmente comune ancora una volta tra le femmine. I canguri più "popolari" e che avevano ottenuto un punteggio sociale più alto erano infatti anche quelli che avevano maggiori probabilità di instaurare relazioni sociali più salde e durature nel tempo.
Le madri canguro possono quindi riunirsi e creare gruppi ristretti di "amiche", formando relazioni durature abbastanza simili a quelle di noi umani finalizzate probabilmente a ottenere la compagnia di altre madri. I maschi sono invece tendenzialmente più solitari e meno amichevoli, tranne quando cercano ovviamente di accoppiarsi con più femmine possibile. I canguri grigi orientali sono quindi parecchio più complessi da un punto di vista emotivo e sociale di quanto finora creduto dagli stessi ricercatori.
Questo studio, per di più, è la prima prova in assoluto dell'esistenza di relazioni a lungo termine tra tutti i macropodidi, la famiglia di marsupiali che comprende canguri, wallaby, quokka e tanti altri. Nonostante ciò, relazioni e amicizie durature sono piuttosto comuni in molti altri grandi erbivori gregari, come per esempio elefanti, giraffe o stambecchi. Serviranno ovviamente ulteriori ricerche per rafforzare e supportare queste ipotesi, tuttavia questo primo studio dimostra ancora una volta che abbiamo parecchie molte cose da imparare e da scoprire sull'affascinante vita sociale degli altri animali.