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20 Luglio 2024
16:00

«La vita di un uomo vale più di quella di un animale»: Fugatti contro la decisione del Tar

Dopo la decisione del Tar di Trento di sospendere l'abbattimento dell'orsa di Dro, il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha ribadito di essere «convinto che la vita di un uomo valga più di quella di ogni animale».

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«La vita di un uomo vale più di quella di un animale». È con queste parole che il presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti, ha accolto la notizia della sospensione dell'abbattimento dell'orsa di Dro da parte del Tar di Trento a seguito dei ricorsi presentati dalle associazioni di tutela animale.

«Noi non ci fermiamo qui, leggeremo il provvedimento e nelle prossime ore prenderemo ulteriori provvedimenti sempre a tutela dei cittadini. Prima metto l'uomo e poi l'animale», sottolinea. Almeno fino al 5 settembre per l'orsa di Dro, una femmina con tre cuccioli al seguito identificata come KJ1, può muoversi senza temere i Forestali.

Le parole di Fugatti fanno eco a quelle pronunciate durante la conferenza stampa seguita  alla morte di Andrea Papi, il 26enne di Caldes morto dopo aver incontrato l'orsa JJ4 con i suoi cuccioli. Anche in quell'occasione, il presidente della Provincia aveva dichiarato: «Per troppo tempo ci si è preoccupati del benessere degli orsi, dimenticandosi delle comunità che vivono con gli orsi […]. Non mi preoccupa il benessere degli animali né di come saranno catturati».

Anche oggi, a più di un anno da quelle dichiarazioni, e con almeno 2 orsi uccisi direttamente dall'uomo, Fugatti ha ribadito la volontà di uccidere gli orsi problematici. Per farlo tuttavia non si è rivelata utile la legge ammazzaorsi, il discusso provvedimento approvato dalla giunta trentina a inizio anno che non riesce a superare il muro dei ricorsi delle associazioni.

«Nelle prossime ore valuteremo il da farsi, ma posso dire fin da subito che noi continueremo a lavorare con gli strumenti a nostra disposizione per garantire la sicurezza dei trentini, convinti che la vita di un uomo valga più di quella di ogni animale», ha sottolineato.

Nel frattempo, la Lav ha chiesto di agire per tutelare la sicurezza delle persone e degli animali, anche senza usare strumenti cruenti: «Perché, nonostante la nostra istanza, il Presidente della Provincia autonoma di Trento e i Sindaci dei Comuni delle zone interessate non hanno ancora interdetto l’area dove si trovano le mamme orse con loro cuccioli, esattamente come viene fatto in altri Parchi in Italia e all’estero? – ha detto Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici della Lav – Viene da pensare che l’unica urgenza dell’amministrazione trentina sia quella di favorire gli scontri con i plantigradi e fare fuori gli orsi, a qualunque costo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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