«Juan Carrito non è una star, è un orso». Così il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, entra nel dibattito sull'orso marsicano simbolo dell'Appennino, e lo fa sottolineando che «non è Juan Carrito che fa parlare di sé. Forse, sarebbe più corretto parlare di noi esseri umani e di tutti quei comportamenti non corretti che ci allontanano continuamente da una coesistenza consapevole con l'orso e più in generale con la fauna selvatica tutta».
Negli ultimi giorni Carrito è tornato a Roccaraso e i video mostrano comportamenti inutilmente rischiosi da parte di chi filma. L'orso è ripreso da una distanza ravvicinata mentre si trova seduto a terra, apparentemente tranquillo, fino a quando non si lancia in un finto attacco.
Gli esperti del Parco della Maiella, altro ente capofila nella gestione dell'orso, avevano spiegato a Kodami che Carrito aveva messo in atto più volte dei finti attacchi, una dinamica molto pericolosa per l'incolumità pubblica: «Se non sono state registrate aggressioni ai cittadini è solo perché Juan Carrito era costantemente monitorato – aveva detto il veterinario Simone Angelucci – Le persone non hanno gli strumenti per interpretare i suoi segnali e per capire che se l’orso è intento a mangiare in cassonetto, in una maniera che all'occhio umano appare tranquilla, noi possiamo vedere chiaramente segni di minaccia».
L’Abruzzo ricorda l’orso marsicano Juan Carrito
Su Kodami abbiamo spesso messo in luce la necessità di tenere comportamenti corretti nei confronti di tutti gli animali, compresi i selvatici, dando voce alle direzioni dei Parchi e agli esperti. Il video di Carrito che interagisce con un cane o che passeggia sulle piste da sci, sono momenti per chiarire come non ci sia nessun gioco nei gesti dell'orso confidente.
Juan Carrito è un individuo giovane, ma quando sarà adulto potrebbe mettere in pratica quelle che fino ad oggi sono state solo minacce utili a scoraggiare le persone più moleste. Se in futuro dovessero concretizzarsi, però, a pagarne le spese sarà la vittima e tutta la specie dell'Orso bruno marsicano. Il Piano d’Azione per la tutela dell’Orso marsicano (Patom) prevede particolari tutele per questa specie fortemente a rischio d'estinzione, tuttavia la riduzione in cattività è contemplata come «ultima ratio». Questo perché «la rimozione dell’individuo dall’ambiente naturale, ha un effetto demografico pari a quello della mortalità», si esplicita nel Protocollo orsi confidenti del Progetto Life Arctors.
In futuro, Juan Carrito potrebbe pagare con la propria vita una incidente originato dalla morbosità delle persone e da una informazione scorretta. «Complici i social, si continua a parlare di Juan Carrito come fosse un peluche o un animale domestico – ha ricordato il Parco d'Abruzzo – ci si inoltra in sofisticate spiegazioni di etologia dimenticandosi che i cani, per legge, vanno sempre tenuti al guinzaglio e, infine, ci si dimentica di vivere nella terra degli orsi, salvo quando questi ultimi servono per farsi pubblicità, e non si mettono in sicurezza gli attrattori alimentari per evitare che Carrito, o altri orsi, possano essere attirati nei centri abitati».
Carrito, infatti, si avvicina alle città attratto dal cibo incautamente lasciato a sua disposizione. Tutti gli orsi sono propensi a utilizzare fonti trofiche facilmente accessibili, tra queste ci sono i cassonetti dei rifiuti. Per scoraggiare questa pratica, i Comuni sul territorio dei Parchi vengono forniti di apposite strutture anti orso, ma con l'espandersi della popolazione di marsicani la problematica riguarda anche città fuori dall'amministrazione dei Parchi, come ad esempio Roccaraso.
Dopo tutto questo tempo ancora persone si avvicinano, i comuni pochi hanno preso provvedimenti. Lo zoologo Paolo Forconi segnala al nostro magazine come siano ancora presenti sia nel centro urbano che negli impianti sciistici di Aremogna, cassonetti e cestini non adatti a scoraggiare l'ingresso dell'animale in città.
Una segnalazione venuta oggi anche dal Parco diretto da Lucano Sammarone: «Dopo molti mesi relativamente tranquilli in cui ha passato la gran parte del suo tempo a fare semplicemente l'orso, nelle ultime settimane è stato avvistato con maggior frequenza a Roccaraso e dintorni dove in alcuni casi ha continuato a trovato anche facile accesso a rifiuti riposti in cassonetti dell'immondizia non certo a prova d'orso».
Il Parco ha quindi stilavo un vademecum per la corretta convivenza con questi grandi carnivori. «Se affermiamo di amare l'orso allora, a Roccaraso, nel Parco e in tutto l'Appennino, seguiamo poche semplici regole comportamentali per una convivenza fatta di rispetto e responsabilità»:
- La sua vita non è un reality: incontrare un orso è un esperienza unica. Capiamo bene che la voglia di raccontarlo in un post è irrefrenabile ma pubblicare la foto, svelare il luogo e l'orario dell'avvistamento avrà come risultato quello di far accorrere molte (troppe) persone a "caccia" di un altro incontro.
- Chi lo ama non lo segue: seguire un orso, sia a piedi sia in auto, è quanto di più sbagliato tu possa fare per il suo benessere, la sua sicurezza… E anche per la tua. Sarai motivo di stress e di potenziale pericolo per l'animale. Non ci credi? Pensa se fosse lui a seguire te…
- Fai un passo indietro: se ti accorgi di essere in prossimità di un orso, non pensare a prendere il telefono ma allontanati immediatamente lasciandogli spazio!
- Ascolta sempre le segnalazioni del personale di sorveglianza: in caso di presenza di orso nei paesi o per strada, segui sempre le indicazioni Guardiaparco e Carabinieri Forestali giunti sul posto per monitorare e gestire la situazione.
- In macchina vai piano: l’investimento è tra le prime cause di mortalità per gli orsi. Per favore modera sempre la velocità.
Quando l'anno scorso Carrito è andato in ibernazione, il direttore Sammarone aveva espresso la speranza di una sua maturazione e del conseguente allontanamento dalle città. Quest'anno, forse, c'è da augurarsi una maturazione da parte di cittadini e amministratori.
Per tutte le segnalazioni il Parco invita a chiamare i seguenti numeri: Servizio di Sorveglianza del Parco: Tel. 0863/9113241 Carabinieri Forestali: Tel. 1515