È stata alla fine catturata la vipera che per diverse settimane ha fatto stare in allarme gli abitanti del Tufello, a Roma. Il rettile è stato preso nel giardino del liceo Aristofane, in via Monte Resegone, proprio dove lo scorso 19 ottobre alcuni studenti avevano segnalato la presenza di un serpente, ed è stato poi liberato in una zona selvaggia del Parco di Veio, molto lontano da centri abitati.
Come detto, erano ormai settimane che al Tufello si era alzato l’allarme per la presenza di una vipera. L’avvistamento nel cortile del liceo Aristofane aveva fatto scattare un primo sopralluogo dei Carabinieri Forestali, che non avevano però ricavato abbastanza elementi da sostenere che il serpente visto fosse effettivamente la vipera che si cercava ormai da settimane, e per cui erano anche stati affissi volantini nel quartiere, mettendo in guardia contro la pericolosità rappresentata dal fatto – non dimostrato – che «fosse incinta». A distanza di una settimana, però, è proprio nel cortile del liceo che il naturalista e zoofilo Andrea Lunerti l’ha trovata.
La preside dell’istituto, Raffaella Giustizieri, nella serata del 25 ottobre aveva diramato una circolare in cui confermava la presenza del serpente nel cortile, spiegando che «era già stato avvistato alle 19 e per un’ora e mezza l’abbiamo cercato nella zona limitrofa all’avvistamento». Giovedì 26 altro avvistamento, che si è rilevato quello decisivo: uno studente ha avvistato il rettile, l’ha segnalato alla preside ed è scattata la segnalazione ai Carabinieri Forestali, che hanno chiamato in causa Lunerti.
L’esperto romano, spesso contattato per effettuare recuperi di animali di specie esotiche, ha raggiunto il cortile, ha catturato la vipera senza nuocerle e poi ha chiesto ai Carabinieri Forestali l’autorizzazione a liberarla in un’area adeguata: è stato scelto il Parco di Veio, in una zona in cui è già accertata la presenza di vipere comuni, complice la presenza di pietraie e di un fosso ricco di acqua sia in estate sia in inverno.
«È il luogo ideale per un animale come questo, molto utile alla natura – ha detto Lunerti -Non esistono animali che non sono utili, e soprattutto vanno rispettati tutti». L’epilogo migliore per questo rettile, la cui unica colpa era stata quella di spingersi sino a una zona abitata e che per questo ha rischiato di venire ucciso.