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23 Luglio 2023
12:00

La vipera dal corno (Vipera ammodytes)

La vipera dal corno è un serpente velenoso della famiglia Viperidae, che si riconosce per la presenza di un piccolo corno all'estremità del muso. In Italia vive nelle regioni del Nord Est, ovvero il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La vipera dal corno (Vipera ammodytes) è un serpente velenoso appartenente alla famiglia Viperidae, che si riconosce per la presenza di un piccolo corno all'estremità del muso, ovvero un'evidente appendice carnosa, morbida e flessibile, la cui funzione non è ancora del tutto chiara. Nel nostro paese è presente localmente nelle regioni del Nord Est, ovvero il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

Come è fatta la vipera dal corno

Questa vipera è riconoscibile per via del caratteristico corno carnoso presente sul muso. Il colore del corpo è grigio – argentato e ha una striscia più scura a zigzag sul dorso. Le femmine, però, tendono ad avere una colorazione più rossiccia e, in alcuni casi. marrone. Il dimorfismo sessuale è evidente, in quanto i maschi raggiungono dimensioni maggiori.

La testa è triangolare, con occhi rotondi e le classiche pupille verticali che contraddistinguono le 5 specie di vipere presenti nel nostro paese. Spesso la vipera dal corno presenta inoltre un'ampia banda scura che si estende dall'occhio alla mascella.

In uno studio del Research Centre in Biodiversity and Genetic Resources di Belgrado, pubblicato nel 2021, viene descritto come un serpente che raggiunge al massimo i 65 centimetri di lunghezza ma, come sottolineato anche in una ricerca condotta dall'Institute of Zoology dell'Università di Belgrado e pubblicato nel 2003, le vipere dal corno mostrano evidenti differenze morfologiche tra le popolazioni. Di tanto in tanto, infatti, si possono osservare addirittura soggetti completamente neri.

Habitat e distribuzione

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La vipera del corno è originaria nei paesi balcanici e in parte dell'Asia occidentale, fino al Caucaso, dove il limite orientale dell'areale si trova in Azerbaijan. Nel nostro paese la sua presenza riguarda le Alpi centro orientali, tra l'Alto Adige, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia. In particolare la specie abita zone calde e rocciose, ambienti aridi e pietraie disposte tra i 20 e i 1700 metri di quota.

Uno studio condotto in Provincia di Bolzano e presentato al Convegno dei Faunisti Veneti nel 2014, ha analizzato alcune caratteristiche del microhabitat della specie, rilevando una spiccata preferenza per i substrati rocciosi, costituiti da pietre di dimensioni medio grandi, colonizzate da licheni. Un ulteriore importante aspetto è risultato essere quello dell'esposizione solare. Spesso, infatti, la vipera del corno si ferma al sole per alzare la temperatura del proprio corpo.

La IUCN non considera la vipera dal corno come una specie a rischio di estinzione poiché, nonostante l'areale sia piuttosto ristretto, la popolazione è presumibilmente più ampia di quanto si possa osservare e le minacce non risultano rilevanti. In particolare, nella zona del Carso, in Provincia di Trieste, è diffusa e non isolata, perché in contatto con le popolazioni di Slovenia e Croazia.

Comportamento e riproduzione

Le femmine si riproducono ogni due anni e, prima dell'accoppiamento (che avviene nei mesi di aprile o maggio), i maschi si cimentano in una danza che caratterizza molte specie di vipere.

Un gruppo di ricercatori della Bulgarian Academy of Sciences ha studiato il comportamento delle femmine di vipera dal corno durante il periodo della gravidanza e dello svezzamento, rilevando una tendenza a mantenersi nei pressi del luogo di ibernazione. Al momento della nascita i piccoli misuravano tra i 10 e i 20 centimetri e restavano nei pressi della madre per tutto il periodo autunnale che anticipava il letargo.

L'ibernazione dura dai 2 ai 6 mesi e ciò dipende dalla latitudine in cui si trova l'animale e dalle temperature ambientali. Le temperature modificano anche i suoi comportamenti durante le stagioni più calde: le vipere dal corno che vivono ad altitudini più elevate (dove fa più freddo) sono più attive durante il giorno, mentre a quote più basse si muovono maggiormente negli orari più freschi.

Alimentazione

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La vipera dal corno è un animale carnivoro e, mentre i soggetti giovani si nutrono quasi esclusivamente di lucertole, gli adulti prediligono i piccoli roditori. In alcuni casi, e se ve ne è la disponibilità, possono nutrirsi anche di uccelli nidiacei, di rettili o di altre specie di serpenti.

Se le prede sono di piccole dimensioni, vengono ingoiate senza avvelenamento, altrimenti lo stile di caccia prevede prima di tutto il ferimento con un morso della vittima, che viene poi seguita fino al momento della morte. Solo a questo punto, la vipera dal corno inizia a consumarla.

Il morso della vipera dal corno

Per l'elevata tossicità del suo veleno, viene considerato uno dei serpenti più pericolosi per l'uomo presenti nel nostro continente. Fortunatamente, però, ha un comportamento prevalentemente timido ed elusivo ed è quindi difficile venire attaccati.

Il suo veleno ha proprietà anticoagulanti e i sintomi più comuni del suo morso sono prima di tutto un forte dolore, poi un gonfiore nella zona interessata e un improvviso scolorimento della pelle, seguito spesso da formicolii e vertigini. Se non vengono prese immediatamente le giuste precauzioni e non si raggiunge rapidamente l'ospedale più vicino, il morso della vipera dal corno, in alcuni rari casi, può risultare anche fatale, in particolare per i bambini o i soggetti allergigi e più sensibili.

Secondo quanto riportato dalla IUCN, nel passato questa specie è stata vittima del prelievo da parte dell'uomo a scopo commerciale e collezionistico e, non bisogna dimenticare che, come tutte le vipere, viene spesso perseguitata perché velenosa.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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