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24 Aprile 2022
18:00

La Vespa mandarinia

La Vespa mandarinia, detta anche calabrone gigante asiatico o calabrone giapponese, è il calabrone più grande del mondo ed è originaria dell'estremo oriente. Non è presente in Italia, ma viene spesso confusa con altre specie di vespidi.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La vespa mandarinia (Vespa mandarinia) è un insetto appartenente alla famiglia dei Vespidi ed è detto anche calabrone gigante asiatico o calabrone giapponese. Le regine possono raggiungere i 5 centimetri di lunghezza e i 7,5 di apertura alare, conquistando il primato dei più grandi calabroni del mondo.

La specie è originaria dei climi temperati e tropicali dell'Asia orientale, ma negli ultimi anni è stata avvistata anche oltre l'Oceano Pacifico, sulle coste occidentali di Canada e Stati Uniti.

A renderla riconoscibile dagli altri insetti della famiglia dei Vespidi, oltre alle importanti dimensioni del corpo, sono i colori (prevalentemente arancio/marrone) e le grandi e potenti mandibole che permettono alla vespa mandarinia di sopraffare le sue prede.

L'University of Florida ne ha descritto l'aspetto con precisione in un documento pubblicato nel maggio del 2020, permettendo così di evitare le false testimonianze di avvistamento, causate dalla similitudine di questa specie con la Vespa velutina (più piccola del calabrone gigante asiatico, solo raramente supera i 3 centimetri) e la Vespa orientalis (riconoscibile invece per la tinta intensamente rossiccia e quasi uniforme).

Com'è fatta la vespa mandarinia

A raggiungere le dimensioni maggiori (circa 5 centimetri e 7,5 di apertura alare) sono le regine, mentre i maschi e le operaie generalmente non superano i 4 centimetri. A differenziare regine ed operaie è solo questo parametro, perché le altre caratteristiche del corpo rimangono invariate tra i sessi e tra i ruoli che assumono nella società. I maschi, invece, sono riconoscibili perché non sono provvisti di pungiglione, pur mantenendo anch'essi gli stessi colori.

La testa di queste vespe è particolarmente larga e presenta una sfumatura arancione, mentre le antenne sono di colore marrone scuro, con parti giallo/arancio. Gli occhi vanno dal marrone scuro al nero. Il clipeo (ovvero la parte centrale della faccia) presenta una profonda incisione e la mandibola, particolarmente grande rispetto a quella di altre specie di vespa, è arancione intenso, con un dente nero che viene utilizzato per scavare. Le ali hanno un colore grigio che sfuma verso il marrone scuro e una forma piuttosto allungata.

Il torace e il propodeum (la parte posteriore del torace) sono di colore marrone, come le tegula, ovvero le due parti laterali del torace. Le zampe anteriori sono di colore arancione luminoso e presentano tarsi particolarmente scuri, mentre le zampe centrali e posteriori sono completamente marroni.

Distribuzione e habitat

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La vespa mandarinia è stata individuata la prima volta in Giappone, dove è molto diffusa, ma è possibile trovarla anche nelle zone più orientali dell'Asia continentale, soprattutto a Nord dei tropici.

Vive preferibilmente in zone di bassa montagna ricche di boschi e foreste, mentre è praticamente assente in pianura e ad altitudini elevate.

Costruisce i suoi nidi, profondi fino a 60 centimetri, scavando nel terreno con l'apposito dente, oppure si impossessa di tane precedentemente scavate da piccoli roditori nei pressi delle radici degli alberi.

Ad oggi, non sono mai avvenute segnalazioni di questa specie in Italia e nemmeno in altri paesi dell'Europa occidentale, mentre è stata accidentalmente introdotta negli Stati Uniti Occidentali, dove sono stati attivati alcuni progetti volti a comprendere le possibili conseguenze della presenza di questo insetto nell'ambiente della West Coast americana.

Secondo uno studio svolto dall'Università del Kansas, inoltre, nel settembre 2019 la vespa mandarinia è stata rinvenuta anche nello stato canadese del British Columbia, nei pressi della città di Vancouver.

Ciclo vitale della vespa mandarinia

Come quasi tutti gli insetti appartenenti alla famiglia dei Vespidi, anche nel caso della vespa mandarinia è la regina a dare inizio al ciclo vitale dell'intero nido, risvegliandosi in primavera dall'ibernazione invernale.

Una volta individuato il luogo ideale per fondare il nido, trascorre alcune settimane a nutrirsi con le sostanze zuccherine presenti sulle cortecce degli alberi. Il nido viene costruito con il materiale cartaceo ottenuto dalle fibre del legno che vengono masticate ed è formato da piccole celle che ospitano le uova (e poi le larve).

Le larve vengono nutrite con una pasta prodotta dalla masticazione, da parte della regina, delle prede appositamente cacciate. Dopo la fase larvale, si sviluppano in pupe e dopo un totale di 40 giorni sono finalmente vespe operaie adulte. Lo stesso procedimento darà vita ai maschi e alle regine in periodi più avanzati della stagione.

Le prime operaie nascono quindi in luglio, ma la regina continuerà ancora per un breve periodo ad occuparsi delle attività di costruzione delle celle, di difesa della colonia e caccia degli insetti. Ogni 10 giorni circa, deporrà inoltre altre uova fino a raggiungere, in agosto, il numero di circa 100 operaie, che andrà ulteriormente ad aumentare fino a quando inizieranno i lavori per l'ampliamento del nido.

Verso la fine dell'estate, quando è al pieno dello sviluppo, la colonia arriva a contare circa 300 individui, ma poi si avvierà verso il declino. Con l'arrivo dell'autunno nascono i primi maschi e la regina deporrà poi le uova fecondate di quelle che diventeranno le regine della prossima stagione.

Questo complesso sistema di sviluppo e accoppiamento implica un livello avanzato di collaborazione, cooperazione e coesistenza, è chiamato struttura eusociale.

Durante il declino del nido, la regina muore lasciando le altre vespe senza una guida in grado di gestire le attività. In questo periodo le operaie invecchiano, non vi è più il sufficiente ricambio generazionale e la colonia si avvia verso l'inevitabile estinzione. I maschi moriranno poco dopo l'accoppiamento con le future regine e anche le operaie moriranno prima dell'inverno.

Alimentazione e strategie predatorie

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Questo insetto è un onnivoro principalmente insettivoro. Le operaie predano principalmente coleotteri, ma cacciano anche mantidi, altre vespe ed api. Durante queste attività sono in grado di allontanarsi molto dal proprio nido. Generalmente si muovono di circa 2 chilometri, ma in caso di necessità possono arrivare fino agli 8 chilometri di distanza dalla colonia.

Questi calabroni possono diventare anche molto aggressivi nel periodo primaverile, quando sono alla ricerca di risorse alimentari sufficienti per fare crescere il nido. Un esempio della loro irruenza è il momento in cui molti individui della stessa colonia circondano una pianta per recuperarne la linfa, cacciando gli altri insetti ed impedendo a chiunque non appartenga alla propria comunità di avvicinarsi a questa fonte alimentare.

Gli individui adulti, infatti, non sono in grado di digerire cibi solidi, quindi, si nutrono unicamente di linfa e saliva larvale. Tutto il cibo solido viene invece somministrato alle larve.

La vespa mandarinia può rappresentare un problema per gli ecosistemi all'interno dei quali viene introdotta accidentalmente, in quanto può predare le api mellifere, una specie impollinatrice di grande importanza ecologica.

Lo stile utilizzato per sterminare gli alveari è particolarmente violento, soprattutto quando l'attacco viene compiuto da più individui dello stesso nido. Il cosiddetto attacco coordinato viene effettuato da parte di circa 20 calabroni giapponesi nei pressi dell'entrata di un alveare. Secondo quanto riportato dal sito del Museum of Zoology del Michigan, che descrive con perizia il sistema predatorio delle vespe mandarinie, in 6 ore sono in grado di sterminare intere colonie di api formate anche da 25.000 individui.

La puntura della vespa mandarinia

Secondo quanto riportato nello studio condotto dalla University of Florida, la puntura di questi insetti uccide ogni anno circa 40 persone in Giappone. Per questo motivo, la vespa mandarinia viene spesso chiamata "vespa killer". Si tratta, però, soprattutto di soggetti allergici o particolarmente sensibili al veleno che viene iniettato dalla vespa mandarinia.

La puntura di questo calabrone è in grado di causare numerosi sintomi tra cui un'importante insufficienza renale, shock anafilattico e attacchi di cuore. Nella maggior parte dei casi è necessario sottolineare che la morte sopraggiunge in seguito ad un gran numero di punture ricevute contemporaneamente dalle stesse persone.

Si rischia di venire punti soprattutto se ci si avvicina eccessivamente al nido, che le vespe mandarinie difendono con estrema aggressività. Per questo motivo nelle zone in cui è diffusa la specie, le autorità chiedono di venire immediatamente avvisate dai cittadini in caso di riconoscimento di un nido.

Nel remoto caso in cui si venga punti da uno di questi grandi insetti, il consiglio è quello di rivolgersi immediatamente ad un medico, prima dell'insorgere di sintomi gravi. Questa indicazione è particolarmente importante per i soggetti sensibili ed allergici.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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