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12 Giugno 2024
16:36

La vaquita è sempre più vicina all’estinzione: appena 6-8 individui avvistati nell’ultimo censimento

Secondo l'ultimo censimento ufficiale, il numero delle vaquite è sceso ulteriormente ad appena 6-8 individui. La piccola focena endemica del Golfo di California è ormai a un passo dall'estinzione.

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Foto di Semarnat

In un mondo in cui la biodiversità è ogni giorno sempre più minacciata, il destino della vaquita, il piccolo cetaceo endemico del Golfo di California, sembra ormai appeso a un filo sottilissimo. L'ultimo censimento del 2024, condotto da Sea Shepherd Conservation Society in collaborazione con il governo messicano, ha rivelato un numero drammaticamente basso di individui: tra i 6 e gli 8. Questo segna un ulteriore declino rispetto ai già preoccupanti 8-13 animali censiti lo scorso anno ed è il dato più basso di sempre.

Le vaquita sono state avvistate in gran parte all'interno dell'area di tolleranza zero (ZTA) e nell'area di estensione (EA) del Vaquita Refuge, l'area protetta istituita per salvare dall'estinzione questa specie. Tuttavia, nessun nuovo nato è stato osservato, un dato allarmante per la riproduzione e il recupero della piccola focena. Solo un giovane, di circa un anno di età, è stato avvistato, un piccolo segnale che comunque la riproduzione è forse ancora possibile. Gli esperti sottolineano però che quest'anno l'area interessata dal censimento è stata meno estesa del solito e che potrebbero quindi esserci altri individui.

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La situazione rimane comunque estremamente critica e potrebbe essere ormai solo una questione di tempo prima la specie si estingua definitivamente. La vaquita (Phocoena sinus), che in spagnolo significa "piccola vacca" è lunga circa 1,5 metri ed è il più piccolo cetaceo del Pianeta. Ha un corpo tozzo, con una pinna dorsale insolitamente alta. Anche la testa è arrotondata, non ha nessun "becco" evidente e la colorazione è prevalentemente grigia. Una delle caratteristiche più distintive sono però le macchie rotonde intorno agli occhi e le labbra nere.

Sebbene i loro numeri storici siano sconosciuti, la prima indagine completa sulla specie condotta nel 1997 aveva contato circa 570 individui, un numero di per sé già esiguo, ma che è poi calato vertiginosamente anno dopo anno. L'unico vero nemico delle vaquita rimane la pesca illegale con reti da posta, che continua a minacciare la loro esistenza anche se non è lei che cercano i pescatori. Le reti vengono infatti usate per catturare il totoaba (Totoaba macdonaldi), un pesce in via di estinzione molto apprezzato in alcuni paesi asiatici come la Cina per le sue presunte proprietà anti-emorragiche.

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Il Messico ha messo fuori legge la pesca del totoaba e ha reso illegale l'uso di queste reti nelle aree in cui sopravvivono le vaquita, tuttavia secondo gli esperti i divieti non verrebbero rispettati. Il governo messicano ha anche provato a contrastare la pesca illegale posizionando sul fondale blocchi di cemento muniti di ganci per bloccare le reti, ma i pescatori sembrano purtroppo avere ancora il sopravvento, sistemando regolarmente reti illegali e persino tentando di sabotare gli sforzi di monitoraggio.

Nonostante ciò, associazioni ed esperti credono che non sia stato fatto abbastanza per salvare la vaquita e potrebbe essere quindi troppo tardi. Questi cetacei, inoltre, si riproducono molto lentamente, poiché raggiungono la maturità sessuale intorno ai 6-7 anni e la gravidanza dura anche 11 mesi. L'unica vera speranza per la specie, è che ci siano individui sfuggiti al censimento che vivono fuori dall'area monitorata. Salvare dall'estinzione la piccola vacca del Golfo di California rimane, in ogni caso, un'impresa ormai quasi impossibile.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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