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2 Aprile 2022
17:11

La tutela degli animali dopo la modifica costituzionale: il convegno della Federico II

Quali sono i modi e le forme della tutela degli animali dopo la riforma Costituzionale? Attraverso un convegno multidisciplinare esperti e docenti dell'Università Federico II di Napoli hanno provato a rispondere a questa domanda.

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Da sinistra: Marina Pompameo, Orlando Paciello, Antonio Limone, Gianluca Felicetti e il comandante Ciro Lungo

Ambiente e animali sono entrati nella Costituzione italiana grazie alla riforma approvata dal Parlamento nel febbraio 2022. Un risultato storico che gli stessi parlamentari hanno imputato alla pressione sociale esercitata dai cittadini sulle istituzioni, ma che oggi impone una nuova riflessione sulla dimensione di queste nuove tutele e sugli attori che dovranno metterle in pratica.

A questo tema l'università Federico II di Napoli il 1 aprile 2022 ha dedicato una giornata di studio multidisciplinare "La tutela degli animali nella Costituzione". Nel corso del convegno, la riforma costituzionale è stata osservata dalla doppia prospettiva scientifica e umanistica attraverso i contributi dei vertici del dipartimento di Veterinaria e Giurisprudenza della Federico II: i direttori Aniello Anastasio e Sandro Staiano, con Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli; il docente di Diritto Costituzionale, Alfonso Vuolo; la magistrata Diana Russo; la docente di Filosofia del diritto, Valeria Marzocco, e il responsabile del Centro di referenza nazionale per la medicina veterinaria forense, Rosario Fico.

A fare gli onori di casa è Orlando Paciello, direttore del Master in Scienze forensi veterinarie della Federico II che ha inaugurato la discussione sottolineando l'interesse del mondo accademico nei confronti delle nuove dimensioni di protezione giuridica della vita: «La stessa mission dell'Università è esplicitata nel primo comma dell'Articolo 9 della Costituzione: "La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica". A questo, con la recente riforma è stata affiancata la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali», ricorda Paciello a Kodami.

«Siamo pronti a impegnarci, attraverso la collaborazione interdisciplinare e multidisciplinare tra i dipartimenti dell'Università, per far sì che possa essere garantita pienamente questa tutela – sottolinea – Quello raggiunto attraverso la riforma non è solo un risultato simbolico ma rappresenta un enorme passo avanti sia nell'ambito medico-veterianario che giuridico».

A seguito del convegno si è tenuto un momento di riflessione con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte gli esperti del mondo sanitario e animalista: Antonio Limone, presidente Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno, Marina Pompameo, direttrice del Presidio ospedaliero veterinario dell'Asl Napoli 1, Ciro Lungo, comandante dei Carabinieri forestali della Campania, e Gianluca Felicetti, presidente della Lega Anti Vivisezione (Lav).

É proprio il comandante Lungo a sottolineare a Kodami l'importanza della cooperazione tra tutti gli attori preposti alla tutela degli animali: «I controlli spesso vengono eseguiti in chiave amministrativa, ad esempio dalle Asl, e non da organi di Polizia. Per questo è importante sinergizzare il rapporto tra le Asl e la specialità forestale dell'Arma, in modo da avere un impatto maggiormente incisivo».

Il Comandante ha quindi messo in luce il caso campano: «Esistono norme che disciplinano gli allevamenti intensivi ma che devono essere fatte rispettare con severità. Spesso questi contesti si traducono in situazioni di maltrattamento, inquinamento e zoonosi, come stiamo osservando di recente con la brucellosi».

Una collaborazione tra scienza e legge sul piano della repressione degli illeciti contro gli animali è stata evidenziata a Kodami anche da Rosario Fico, responsabile del Centro di referenza nazionale per la medicina veterinaria forense (IZSLT): «La riforma apre un mondo nuovo alla tutela degli animali, le leggi dovranno tenere conto di questo nuovo dettato costituzionale». Il rispetto dei nuovi principi costituzionale sarà garantito proprio dalla stretta collaborazione dei Centri di referenza nazionale con Carabinieri e Ministeri della Salute e dell'Ambiente.

I primi passi in tal senso sono stati già messi in atto attraverso il Centro di riferimento regionale per l'igiene urbana veterinaria (Criuv) voluto dalla Regione Campania. «Il Criuv mette a disposizione la logistica e gli strumenti per risoluzione di problemi di elevata complessità – spiega Pompameo – Questo schema d'azione agevola la comunicazione tra le competenze veterinarie e giuridiche ed è unico nel panorama nazionale».

animali costituzione
Marina Pompameo, direttrice del Presidio ospedaliero veterinario dell’Asl Napoli 1

Riscoperta dell'importanza dei centri referenza nazionale sono il vertice della competenza su determinati argomenti, sono contenitori delle nozioni scientifiche più aggiornate che oggi deve tenere conto del rapporto tra uomo e ambiente e tutela ecosistema. E su riforma: questa integrazione alla costituzione apre un mondo perché i principi vanno rispettati prima di tutto.

E dal punto di vista giuridico cosa ha comportato la riforma? È il professore ordinario di Diritto costituzionale, Alfonso Vuolo a soffermarsi nel corso del suo intervento sull'effettivo valore innovativo della nuova formulazione dell'articolo 9. «Il rapporto tra animali e l'uomo è mutevole: ce ne cibiamo, li ammazziamo per divertimento con caccia, li usiamo come mezzi di lavoro, li amiamo e daremmo la vita per la loro sopravvivenze. In qualche caso li adoriamo come divinità – ha rilevato Vuolo – Da un lato quindi abbiamo una tutela antropocentrica applicata agli animali, cioè tutelati in virtù del bene che danno agli umani, anche di tipo affettivo. Dall’altro c'è un approccio animalista, che li vorrebbe soggetti di diritto a tutto tondo».

Una panoramica sulla tutela giuridica degli animali è stata offerta dalla magistrata Diana Russo, la quale ha presentato un quadro molto variegato: «L'Ecuador ha riconosciuto alla madre terra, la "Pachamama" i diritti fondamentali, considerando la Natura come un tutto vivente. Più vicino a noi, la Spagna ha approvato per prima i diritti fondamentali delle grandi scimmie».

La presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo ha confermato come «già prima della modifica in sede penale c’erano stati segnali che un cambiamento di sensibilità era in atto. Lo abbiamo osservato con la legge 189 del 2004 relativa ai delitti contro il sentimento per gli animali. Questa ed altre norme hanno contribuito a perseguire fattispecie delittuosi contro gli animali, a sostenere l'attività investigativa e a mettere le basi per il cambiamento al quale stiamo assistendo».

«Il cambiamento costituzionale è l'estrinsecazione del cambiamento ideologico in atto – ha concluso il direttore del dipartimento di Veterinaria Aniello Anastasio – Da tempo il nostro ordinamento necessitava di una tutela normativa dell’animale in quanto essere senziente. Siamo contenti della riforma».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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