Secondo uno studio recentemente pubblicato dalla Cambridge University Press, gli scienziati dell’Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione indonesiana (BRIN) avrebbero scoperto, grazie anche all’aiuto di alcuni conservazionisti, delle tracce genetiche della tigre di Giava (Panthera tigris sondaica) in un singolo pelo trovato nei pressi di un villaggio dell’omonima isola nel 2019. Ora l’Indonesia è alla ricerca di ulteriori indizi che possano confermare che questa sottospecie di tigre possa ancora esistere allo stato selvatico.
Le tigri endemiche di Giava e Bali furono sterminate rispettivamente negli anni 80 e 40 del secolo sorso, lasciando solo le tigri di Sumatra come unica sottospecie presente nell’intero arcipelago. «Il Ministero dell'Ambiente e delle Foreste ha apprezzato la ricerca», ha dichiarato all'AFP Satyawan Pudyatmoko, responsabile della conservazione presso il Ministero dell'Ambiente e delle Foreste. «Ci sono diverse azioni che abbiamo intrapreso e che porteremo avanti per confermarne i risultati».
Tra le misure menzionate ci sono l’installazione di fototrappole, l’invito di esperti di genetica per aiutare le autorità a condurre ulteriori ricerche e la raccolta di dati intervistando la comunità. «Se, ad esempio, fosse dimostrato che questa tigre esiste ancora, diventerà sicuramente un animale protetto. È un obbligo di tutte le parti, compresa la società, partecipare alla preservazione della sua popolazione", ha aggiunto Pudyatmoko.
I ricercatori che hanno esaminato il pelo di tigre hanno notato delle somiglianze genetiche sia con le tigri di Sumatra che con quelle del Bengala, ma sostanziali differenze dalle altre sottospecie di tigre esistenti. Lo studio, inoltre, afferma che un locale aveva segnalato un avvistamento di tigre di Giava in una piantagione vicino alla città di Sukabumi, nella provincia di Giava Occidentale, sempre nel 2019, stesso anno del ritrovamento del pelo.
Questo, infatti, è stato prelevato proprio dalla recinzione dove si presume che il grosso felino sia saltato e vicino alla quale sono state trovate anche impronte e segni di artigli. Nell'abstract dello studio si legge: «Sulla base della nostra intervista approfondita con Ripi Yanur Fajar, [il locale, ndr] che ha visto la tigre, crediamo che il pelo provenga da una tigre di Giava. Se questa sia ancora presente allo stato selvatico deve essere confermato con ulteriori studi genetici e sul campo».
Muhammad Ali Imron, capo del programma Forest and Wildlife del WWF Indonesia, ha dichiarato all'AFP di apprezzare gli sforzi dei ricercatori, ma anche che i campioni di peli sono estremamente limitati ed è necessario trovarne altri per confermare i risultati dello studio tramite altri test genetici. Inoltre, ha espresso preoccupazione per il fatto che i risultati siano già stati resi pubblici, cosa che potrebbe allertare i cacciatori.
Le tigri di Giava si sono infatti estinte a causa del bracconaggio e del crescente conflitto con gli esseri umani, che hanno distrutto e frammentato sempre di più il loro habitat naturale, riducendo anche la disponibilità di prede e uccidendo gli esemplari che attaccavano animali di allevamento. Anche le affini tigri di Sumatra (Panthera tigris sumatrae) sono tutt’ora nel mirino dei bracconieri, nonostante siano considerate in grave pericolo di estinzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) e si stima che in natura ne sopravvivano appena 400 esemplari.