L’hanno ribattezzata “Queen Elizabeth”, Regina Elisabetta, ed è diventata la mascotte del litorale di Alassio, in Liguria. È la tartaruga Caretta caretta che lo scorso 21 luglio ha deposto le uova tra i lettini e gli ombrellini dei “Bagni Londra”, portando così a tre il numero dei nidi sulle spiagge liguri dopo quelli di Laigueglia (sempre in provincia di Savona), scoperto il 20 giugno, e di Arma di Taggia (Imperia), individuato sette giorni dopo.
La tartaruga era stata vista allontanarsi dalla spiaggia dal guardiano notturno dello stabilimento balneare, che ha avvisato i titolari Matteo Emanuelli e Silvia Braga. Grazie alla pronta collaborazione con la Guardia Costiera e del Gruppo Ligure Tartarughe Marine (di cui fanno parte Acquario di Genova, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale), sul posto sono intervenuti immediatamente il team di biologi e volontari dell’associazione Delfini del Ponente, che ha avviato la raccolta dati ed esaminato foto e video della deposizione per individuare e mettere in sicurezza il nido.
Le tracce non erano più visibili sulla sabbia, ma i volontari sono riusciti a individuare la “body pit”, la buca in cui la tartaruga ha deposto le uova, che è stata immediatamente transennata. Martedì 23 luglio l’Ufficio Demanio del Comune di Alassio ha quindi emesso un’ordinanza per garantire la protezione del nido, installando una gabbia metallica realizzata in tempi brevissimi dagli operai del Comune di Alassio su progetto fornito dall’Acquario di Genova.
All’interno dell’area sono stati collocati già nei giorni scorsi due bastoncini che consentono di indicare la posizione esatta delle uova e di una sonda bluetooth che monitora e registra la temperatura della sabbia. La schiusa delle uova è attesa tra circa 50 giorni, e si stima che il numero dei nascituri possa essere compreso tra 80 e 120 esemplari.
L’ordinanza emessa dall’Ufficio Demanio del Comune di Alassio stabilisce che fino alla schiusa delle uova, sulla porzione di spiaggia dei Bagni Londra interessata dalla nidificazione della tartaruga è vietato occupare l’area circoscritta dalla recinzione posta a tutela del nido, che misura 1,20 metri per lato e 1,00 metro di altezza. È inoltre vietato occupare l’arenile nei 3 metri circostanti la nidificazione con strutture che possano ostacolare il transito del personale addetto alla sorveglianza del sito, come recinzioni e attrezzature fisse.
Sempre in ottica di proteggere il nido e le nuova è vietato lasciare natanti in sosta nei tre metri intorno alla zona circoscritta, così come praticare giochi che potrebbero arrecare danni al nido. L’ordinanza stabilisce anche il divieto di condurre animali senza guinzaglio o di lasciarli liberi nei tre metri circostanti la recinzione, e di circolare con veicoli, anche non a motore, nella stessa area. Inoltre, è vietato l’uso di luci notturne che possano interferire con il nido durante il periodo di schiusa. Sarà cura del concessionario dello stabilimento balneare, anche durante le ore di chiusura, curare la conservazione dei cartelli di divieto e l’integrità della recinzione.
«Dopo l’eccezionale evento di domenica, la nostra amministrazione, in sinergia con gli uffici comunali, si è immediatamente attivata con questa ordinanza, per garantire la sicurezza e la protezione del nido della tartaruga Caretta caretta – ha detto l’assessore al Demanio del Comune di Alassio, Rocco Invernizzi – È essenziale che tutti rispettino le misure adottate per assicurare il successo della schiusa e la protezione dei piccoli».
Il vicesindaco di Alassio con delega all’Ambiente, Angelo Galtieri, ha aggiunto: «Siamo orgogliosi di adottare misure così rigorose per proteggere il nido della nostra ‘Queen Elizabeth’, come è stata affettuosamente ribattezzata la tartaruga che ha scelto Alassio per la nidificazione. Questo evento non solo conferma la salute del nostro mare, ma ci offre anche l’opportunità di sensibilizzare la nostra comunità sull’importanza della conservazione ambientale».