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20 Marzo 2024
15:34

La storia di Vincenzo, finito in strada e costretto a scegliere tra il suo cane e un letto

Vincenzo ha 57 anni e si è ritrovato a vivere in strada dopo aver perso il lavoro e la casa. La sua sola compagnia è il cane Leo, un meticcio di circa due anni. Ogni sera però si trova costretto a scegliere se restare con lui o separarsi: i centri di accoglienza infatti non possono accoglierli entrambi ogni notte.

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Cosa faresti se fossi costretto a scegliere tra il tuo cane e un tetto sotto cui dormire? È questa la domanda alla quale ogni sera deve rispondere Vincenzo M., 57 anni, che ha trascorso un'esistenza come tante prima di finire a vivere per le strade di Napoli insieme al suo cane Leo.

Nel giro di poco tempo si è trovato a perdere la casa, il lavoro e gli affetti, tutti tranne il suo compagno animale. Proprio da lui però Vincenzo è costretto a separarsi per poter dormire, al riparo dalle intemperie, in uno dei centri della città per l'accoglienza di persone senza fissa dimora. A raccontare a Kodami la storia di Vincenzo e Leo è Loredana Luri, cittadina che in queste settimane ha aiutato i due a restare insieme, offrendo loro un riparo temporaneo e contattando i centri di Napoli che accolgono anche i cani.

«Vincenzo sta cercando una sistemazione come custode, sempre insieme al suo Leo – spiega Lauri – Nel frattempo si adatta alla vita in strada ma non è abituato e non vorrebbe farlo. A questo stress si aggiunge un ulteriore problema: anche i centri di accoglienza che accettano animali, pochissimi in città, hanno posti estremamente limitati e in alcuni casi c'è bisogno di prenotarli con un anticipo di circa 15 giorni».

Per le persone che vivono in strada o che si trovano in condizioni di difficoltà economica e sociale, la compagnia del proprio cane ha un valore non quantificabile. Ne abbiamo parlato in un videoreportage di Kodami nel quale abbiamo incontrato proprio i clochard e i loro compagni animali, per fare emergere vere storie di amicizia che vanno oltre i pregiudizi.

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Vincenzo non può rinunciare al suo compagno, l'unica amicizia rimasta dopo aver perso tutto. Nei centri di accoglienza però non ha trovato un approdo per entrambi. Queste realtà infatti presentano moltissime difficoltà. Gli ospiti di queste strutture dormono nella stessa camerata e un certo numero di animali sono ammessi, ma dato il contesto devono essere in grado di autogestirsi. I cani dei clochard sono in genere abituati al movimento di molte persone, e tendenzialmente sono tranquilli anche in luoghi affollati. Ma questo non è il caso di Leo che nei suoi 2 anni di vita ha sempre vissuto come un cane di casa, e solo recentemente è finito in strada.

«Anche se è socievole e abituato a lasciarsi manipolare, Leo è molto reattivo e durante la prima notte trascorsa nel centro di accoglienza questo si è rivelato un problema», spiega Lauri. Leo è un meticcio di taglia media, microchippato ed estremamente vivace. La taglia e il carattere curioso lo portano a non riuscire ad adeguarsi a un contesto delicato come quello del centro di accoglienza. «È stato proposto a Vincenzo di lasciare Leo in giardino durante la notte, una eventualità che lo spaventa molto sia perché prova ansia nel momento del distacco, sia perché teme che possa succedergli qualcosa non essendo abituato a dormire all'esterno, soprattutto da solo».

Vincenzo si trova quindi a dover scegliere: restare nel centro di accoglienza dove può dormire al coperto, fare una doccia e avere anche un pasto caldo, rinunciando però al suo Leo. Oppure restare insieme, ma sul marciapiede antistanti alla stazione che è la sua nuova casa.

I problemi del sistema di accoglienza per le persone senza fissa dimora che hanno cani si presenta ciclicamente da Nord a Sud, e non riguarda solo Vincenzo e Leo. A mobilitarsi per fornire un supporto dovrebbero essere le istituzioni, a cominciare da quelle locali.

«Vorrei che Vincenzo e Leo potessero restare insieme e che quelli come loro, gli ultimi tra gli ultimi, smettano di essere invisibili», è l'appello di Lauri.

Per informazioni e offrire aiuto contattare Loredana Lauri al numero: +39 329 973 8054

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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