Questa è una storia a lieto fine di tenacia e determinazione che vede come protagonista un lupo italico che abita nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, territorio incastonato tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche: uno dei cuori verdi d'Italia. Il protagonista di questo racconto si chiama Treppiedi, e "seguendo le tracce" della sua vita selvatica negli ultimi tre anni possiamo apprendere molto e trarre ispirazioni positive.
La vicenda è stata portata alla luce dal sito L’Occhio Nascosto dei Sibillini.
Una storia di tenacia e determinazione
Treppiedi è un maschio adulto di lupo italico (Canis lupus italicus) , uno dei membri dominanti della sua famiglia composta da otto lupi. Nel gennaio 2019 il suo branco è avvistato per la prima volta tra le fitte foreste dell'Appennino centrale, ricevendo subito attenzione per lo stoico comportamento del suo leader, Treppiedi appunto, che presentava un vistoso handicap alla zampa posteriore sinistra, un laccio metallico stretto alla caviglia. Sopravvivere in natura con un impedimento del genere non è affatto facile, soprattutto se sul tuo dorso hai la responsabilità di tutta la famiglia ma per quasi due anni gli operatori del parco hanno seguito gli spostamenti di Treppiedi e degli altri lupi senza preoccupazioni.
Poi dopo quasi due anni di notizie, improvvisamente, del branco nessuna traccia. D'altronde la vita selvaggia è così, agli animali può capitare di tutto.
Resistere in solitaria
Un'ulteriore svolta nella vicenda si ha nel gennaio 2021, esattamente due anni dal primo avvistamento della famiglia di lupi sibillini. Viene fotografato un lupo solitario nel territorio del Parco, con una vistosa menomazione alla zampa posteriore sinistra: ha purtroppo perso completamente le falangi, zoppica e dei suoi cari nessuna traccia. Per i naturalisti del parco non c'è dubbio che si tratti di Treppiedi: dall'atteggiamento e dalle condizioni fisiche molto probabilmente l'esemplare ha perso il suo status all'interno del gruppo.
Ma cosa è successo agli altri componenti della sua famiglia? Secondo Federico Morandi, veterinario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il fatto di averlo avvistato da solo non vuol dire che sia sempre lasciato solo. Magari a causa delle difficoltà di spostamento il lupo non riesce a tenere il passo del branco, ma riesce sporadicamente a raggiungerlo e tenersi in contatto magari per alimentarsi con loro. Oppure Treppiedi è realmente divenuto solitario e in tal caso la sua sopravvivenza sarebbe un'ulteriore conferma della grandissima adattabilità di questa specie.
Fortunatamente le segnalazioni dell'animale non sono finite lì. Qualche mese dopo, nell'ottobre 2021, i tecnici del Parco impegnati in un progetto di monitoraggio dei carnivori catturano un maschio di lupo, subito riconosciuto come Treppiedi. Dopo averlo sedato (per la sicurezza dell'animale e degli esperti) è stato possibile pesarlo e valutarne lo stato di salute. La ferita alla zampa sembra essersi completamente rimarginata e, con i suoi 28 kg, il lupo risulta in un ottimo stato nutrizionale.
Prima del rilascio, Treppiedi è stato munito di un radiocollare GPS rosso per poter monitorare i suoi spostamenti. Grazie a questo dispositivo è stato possibile nei successivi cinque mesi ricostruire i suoi tragitti nelle foreste e, tra tutti i lupi monitorati, Treppiedi è uno di quelli che ha compiuto gli spostamenti maggiori. Ha effettuato un percorso complessivo di 750 km lineari all'interno di una superficie di almeno 178 km². Le aree di movimento sono localizzate nei comuni di Cessapalombo, Amandola, Petriolo, Tolentino, San Severino Marche e nella Riserva dell'Abbadia di Fiastra.
Cosa succederà in futuro al nostro amico, simbolo ormai di questo territorio incantevole? Grazie al continuo sforzo di monitoraggio dei tecnici del Parco ed alle sue ottime condizioni di salute, la speranza di avere ancora buone notizie da questo lupo solitario è grande.