Nel "Rifugio di Takis" centinaia di cani e gatti possono correre liberi e al sicuro. Questa struttura si trova sull'isola di Creta, in un uliveto che è diventato la casa di tanti animali in difficoltà. Il suo fondatore, Takis Proestakis, è stato per oltre 20 anni un DJ, ma, stanco degli eccessi della vita notturna, ha deciso di vendere il suo night club in cerca di un obiettivo e di una vita diversi.
Un giorno, spinto dalla curiosità, si è recato alla discarica della sua città natale, Ierapetra, ed è qui che ha trovato un cane gravemente ferito. Dopo averlo fatto visitare da un veterinario, ha cominciato ad andare da lui in quel luogo ogni giorno fino a che in poche settimane Takis si è ritrovato a prendersi cura di altri 70 cani che vivevano lì. A quel punto, come riporta lui:
«Ho trovato un campo, l'ho comprato, ho fatto un rifugio, che si trova a circa 400-500 metri dalla discarica. Loro mi hanno seguito lì». Per aiutare quei cani Takis ha speso tutti i suoi risparmi fino ad accumulare 50.000 euro di debiti, motivo per cui ha dovuto vendere persino la sua auto e il suo caravan per pagare le spese veterinarie e comprare il cibo: «Cercavo tutti i contatti al telefono e qualunque cosa riuscissi a trovare, prendevo il telefono e chiedevo aiuto», racconta Takis.
Iniziando con un passaparola e passando attraverso i media, la sua storia ha fatto il giro del mondo sensibilizzando tante persone che hanno iniziato a supportarlo con donazioni spontanee. Oggi il rifugio è diventato un’area di 33.000 metri quadrati in cui Takis ha accolto più di 500 cani e dove giorno dopo giorno si assicura personalmente che ogni soggetto che accoglie sia in salute. Qui ogni singola creatura ha diritto a uno spazio vitale che rispetti i suoi bisogni e il suo benessere. I cani sono divisi in gruppi in cui convivono pacificamente senza correre il rischio di litigare tra di loro. Come spiega Takis:
«Non ci sono combattimenti nei gruppi. Io controllo i cani ogni giorno. Se vedo che un cane ha un problema in un gruppo cerco di trovare un posto giusto per lui». Se gli animali hanno bisogno di supervisione e cure particolari, Takis li porta a casa con sé per accudirli. Il suo scopo finale è quello di trovare una famiglia che si possa prendere cura di ognuno di loro in modo tale da continuare a soccorrere altri animali bisognosi dell’isola di Creta. Tuttavia, come lui stesso confessa, non sempre salutare un animale che si è accudito è semplice: «Ovviamente per me è difficile dare via il cane ma quando ricevo video e foto del cane che gioca felice a casa sono molto felice anche io».
In tutta la Grecia la crisi economica ha spinto moltissime persone ad abbandonare i loro cani che, non essendo sterilizzati, hanno portato a un incremento della popolazione dei randagi. La denuncia di Takis, pertanto, è decisa e inequivocabile: «C’è un grosso problema con i cani randagi in Grecia, a Creta e penso sia così in tanti altri paesi nel mondo. Credo che questa cosa dipenda da come le persone pensano. Prendono un cane, non si prendono cura del cane, gli lasciano fare i cuccioli e li abbandonano. Questo deve cambiare!». Nonostante le difficoltà, Takis ha avuto il coraggio di andare controcorrente, e se gli altri per affrontare la crisi hanno scelto di liberarsi di questi cani come se fossero un peso, lui pur di non lasciarli morire ha rinunciato a tutto ciò che aveva per dare loro un’altra possibilità.