Un’ala spezzata e per Mona Lisa sembrava fosse arrivata la fine di tutti i voli possibili. Il destino di una cicogna bianca può essere amaro, se sei nata per migrare ogni anno sorvolando territori smisurati tra Africa e Asia con il tuo battito di ali lento e regolare, le lunghe zampe rosse distese sotto il corpo, il collo candido allungato a penetrare l’aria con il becco rosso fuoco e gli occhi che sembrano bistrati come quelli di una Cleopatra dell’aria.
Per Mona Lisa, arrivata in Austria nel 2014, nel centro Owl & Birds of Prey Rescue Station di Haringsee, quell’ala spezzata sembrava la fine di tutti i voli e di tutte le speranze. Invece, la determinazione dei veterinari del centro svizzero, le cure per la sua ala spezzata, una voliera “particolare” con una scala che le permettesse quei movimenti fondamentali e, soprattutto, la compagnia di Louis, arrivato ad Haringsee nello stesso anno e da quello stesso anno suo fedelissimo compagno di vita, le hanno permesso di superare la menomazione che l’aveva trasformata in un animale stanziale, scoprire le gioie della maternità e vivere una vita da cicogna straordinaria con un destino nuovo e tutto da inventare.
Quando Mona Lisa arriva in Austria, tutto sembra volgere al peggio. L’ala spezzata, benché guarita, non le avrebbe permesso più di prendere il volo. Niente migrazioni e poche possibilità di accoppiarsi nuovamente e dare alla luce dei piccoli a cui insegnare a volare prima e a migrare poi. I medici riescono nel piccolo miracolo di farla tornare non a volare, ma a vivere. La compagnia di Louis, il maschio arrivato nello stesso anno con le ali incastrate, però fa il miracolo.
«Monna Lisa è stata portata alla stazione dal Parco Nazionale del Neusiedlersee nel giugno 2014 con un'ala rotta e da allora purtroppo non è più in grado di volare – spiega il veterinario del centro di recupero fondato da Four Paws – Nello stesso anno, anche Louis è diventato un paziente del centro a causa di piume incastrate. Tuttavia, anche se Louis è stato dimesso dopo essere guarito dalla ferita, non ha mai lasciato Haringsee e vi ha trascorso ogni inverno insieme a Mona Lisa, rinunciando alla migrazione. Dal 2015, i due hanno avuto regolarmente una prole, che incubano in un nido dotato di una scala speciale per consentire a Monna Lisa di raggiungerlo facilmente».
Louis, che per sua natura avrebbe dovuto riprendere il volo alla fine dell’estate seguendo il suo istinto alla migrazione, non l’ha mai abbandonata. Ogni anno, monogamo come ogni cicogna, costruisce un nido per i piccoli in arrivo insieme alla sua compagna. Li vede nascere dalle uova covate, li aiuta a crescere e prendere il volo. «Non appena i piccoli sono in grado di volare, vengono guidati e accompagnati dal padre nei campi dove li sostiene nella ricerca di cibo. I piccoli volano poi in Africa insieme ad altre giovani cicogne della regione, alla fine di agosto». Louis però resta. Non parte più. «Quando sarebbe dovuto ripartire verso il sud era ancora in convalescenza. E non si è mosso. In seguito è rimasto ogni anno, senza ripartire, probabilmente perché Monna Lisa non era in grado di volare».
Le cicogne, che sono monogame, non sono solite rimanere con lo stesso partner tutta la vita. La scelta di Louis è quindi un’eccezione. La sua scelta ha dato però a Mona Lisa la possibilità di continuare ad avere piccoli che avranno la loro vita libera. «Il fatto che questi due esemplari possano avere una famiglia nonostante la menomazione fisica è una bellissima prova del fatto che anche gli animali disabili possono avere una vita felice e soddisfacente con le giuste cure e un arricchimento speciale» commentano dal centro di recupero che non solo si occupa della cura e della riabilitazione di animali selvatici feriti, ma offre anche una casa agli animali che non possono più essere rilasciati in natura a causa delle loro ferite: attualmente sono oltre 500 animali che vivono nella stazione come pazienti permanenti.
«Per questa coppia è stata costruita una voliera appositamente progettata per le due cicogne, aperta nella parte superiore». Affinché anche Monna Lisa possa accedere facilmente al nido, i custodi della stazione hanno costruito una scala speciale per lei. Un centro di recupero nel vero senso della parola, che non si è occupato solo della salute dell'animale ferito, ma lo ha messo nelle condizioni di continuare una vita "normale" o quasi, soprattutto di continuare a procreare nuovi esemplari di una specie che è considerata in pericolo di estinzione.
Owl & Birds of Prey Rescue Station Haringsee è un progetto di Four Paws, nato nel1975, per iniziativa privata dell'esperto di gufi e rapaci Hans Frey, il medico veterinario che ha eretto i primi recinti per ospitare rapaci e gufi feriti e feriti su una proprietà privata di circa 6.000 metri quadrati a Haringsee, nella Bassa Austria. Fino ad allora, in Austria non esisteva una stazione di salvataggio e cura competente per queste specie animali. Da allora, la stazione è stata ampliata fino a raggiungere un totale di 12.000 metri quadrati e offre spazio sia per gli aiuti d'emergenza per la fauna selvatica della centro di recupero di gufi e rapaci sia per i progetti di protezione delle specie dell'Associazione per la protezione dei gufi e degli uccelli rapaci .