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26 Giugno 2023
13:16

La storia di Maria, la cagnolina incinta allontanata dal Santuario di Mascalucia: per lei non c’è posto neppure in Chiesa

La cagna Maria è stata cacciata dal Santuario "Madonna della Sciara" di Mascalucia, in Sicilia, mentre era in procinto di partorire. Ora le volontarie che le hanno evitato l'ingresso in canile cercano una casa per i suoi nove piccoli.

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Si chiama Maria la cagna cacciata da una chiesa del Catanese mentre era in procinto di partorire. La meticcia è stata chiamata così proprio per la somiglianza della sua storia con quella della madre di Gesù che fu cacciata da ogni casa a cui si era rivolta per cercare riparo, costretta dalla mancanza di ospitalità a partorire all’interno di una stalla.

Maria la cagnolina però un posto dove partorire i suoi cuccioli lo aveva già trovato nelle zone di Mascalucia, in provincia di Catania, in Sicilia, e più precisamente all’interno del Santuario Arcidiocesano della Madonna della Sciara di Mompileri, una zona di proprietà della Chiesa che si estende per circa due ettari di terreno. Lì Maria aveva preparato il suo giaciglio e stava attendendo di diventare madre, sicura che in quel luogo i suoi cuccioli sarebbero stati più protetti che mai.

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«Purtroppo per  Maria però, il prete di quel Santuario nei giorni scorsi, ha ordinato la sua cattura e la sua immediata conduzione in canile, perché la cagnolina sembrerebbe disturbare i fedeli», racconta a Kodami Licia Dimino, la volontaria che si sta occupando di seguire la cagna e i suoi cuccioli. L'animale, dunque, non è rimasto all’interno del terreno appartenente alla chiesa e, dopo la segnalazione del prete, avrebbe dovuto cercare un altro posto in cui partorire, stavolta all'interno di un canile, che per un cane libero rappresenta spesso fonte di stress, da cui possono poi scaturire problemi di salute o anche comportamentali.

Licia Dimino, volontaria siciliana che opera sul territorio catanese, appena venuta a conoscenza della storia di Maria l'ha aiutata a partorire i suoi 9 cuccioli, nati proprio la notte scorsa, all'interno di uno stallo privato, dove la famigliola si trova attualmente.

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«Le prime segnalazioni che riguardavano Maria ci sono arrivate già a fine maggio, quando in occasione di un pellegrinaggio che si sarebbe svolto presso il Santuario, il prete Alfio Privitera, aveva chiesto all’ispettore dei vigili urbani di trovare una soluzione alla presenza della cagna, onde evitare che potesse disturbare i fedeli durante le preghiere – racconta Licia a Kodami – così, io e un’altra volontaria, Barbara, ci recammo sul posto proprio nel giorno del pellegrinaggio e non potemmo che constatare l’assoluta bontà di Maria che già incinta riusciva a strappare un sorriso ad ogni fedele. Grandi e bambini erano incuriositi e affascinati dalla bellezza di quella madre che pregava assieme a loro, standosene tranquilla a riposare sull'asfalto»

Da quel pellegrinaggio, avvenuto il 30 maggio, il pancione  di Maria è cresciuto per fare sempre più spazio ai cuccioli. Per Maria, quel Santuario, è casa: secondo i racconti della volontaria, infatti, la cagnolina è stata abbandonata in quella zona tempo prima, assieme a un fratello che poi è stato adottato. Lei non ha mai lasciato quel posto e, in verità, non avrebbe voluto lasciarlo mai, soprattutto in un periodo così delicato, in cui si sta preparando ad attraversare molti cambiamenti.

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Giorni fa, però, è arrivata la sua sentenza: Maria disturba i fedeli durante le preghiere e perciò su espresso ordine del prete, è stata segnalata per essere chiusa nel canile convenzionato del Comune. Solo l’intervento delle volontarie è riuscito ad evitare il suo ingresso in struttura. Sono state infatti Licia e Barbara con l’aiuto di Debora, un’altra volontaria, a mobilitarsi per trovare una sistemazione temporanea che potesse evitarle il canile, visto anche l’imminente parto che sarebbe potuto avvenire a momenti.

Per queste ragioni Maria è stata inizialmente accolta all'interno di uno spogliatoio di un centro sportivo, tramite l’intervento del Comune «ma, ancora una volta, proprio come è successo alla mamma di Gesù nella Bibbia che Don Alfio consulta ogni giorno per dire messa», racconta Licia, Maria è riuscita a sostare all’interno di quel posto soltanto per una notte. La mattina seguente era ancora una volta sfollata, umiliata dalle mille porte sbattute in faccia e impaurita più che mai per il futuro che sarebbe toccato ai suoi figli.

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Una madre è madre, qualsiasi sia la specie a cui appartiene. E per Maria il canile è il peggiore degli incubi per se sé stessa e per i suoi cuccioli che, senza l’aiuto delle volontarie che si occuperanno delle loro adozioni, potrebbero crescere e restare per sempre imprigionati dentro ai box.

«Abbiamo cercato un confronto con Alfio, il prete che ha ordinato la cattura di Maria, ma purtroppo non ci è pervenuta alcuna risposta– spiega la volontaria Licia – se ci avesse ascoltato gli avremmo spiegato che avrebbe avuto tutto il nostro supporto e che una volta dati alla luce, ai cuccioli ci avremmo pensato noi, mentre Maria sarebbe stata sterilizzata e poi reimmessa nei pressi del Santuario, che è casa sua».

Maria attualmente si trova presso uno stallo privato a Mascalucia. Nonostante adesso non debba più preoccuparsi di essere accalappiata e condotta in canile, la cagnolina è molto stressata dagli ultimi avvenimenti che l’hanno riguardata e per lei sarebbe opportuno trovare un posto migliore in cui sostare e, se fosse possibile, rimanere definitivamente.

«Se non fossimo riusciti a trovare questa soluzione, Maria a quest'ora si troverebbe in canile – conclude Licia – il posto in cui si trova non è comunque all’altezza della sua situazione e sinceramente ci stiamo già preoccupando per il dopo.  La chiesa ha chiuso le sue porte, noi non lo faremo mai né per lei né per qualsiasi altro individuo in difficoltà. Abbiamo creato una chat che abbiamo chiamato "Una capanna per Maria”, dove daremo tutti gli aggiornamenti».

Gli interessati all'adozione di Maria o dei suoi cuccioli, appena saranno cresciuti, possono contattare la volontaria Licia al numero 351 856 8666

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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