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23 Luglio 2023
8:54

La storia di Lucio, il cane che ha ritrovato la felicità dopo la separazione dal suo amico clochard

Lucio è un cagnone nero di Catania che fino a un anno fa viveva in simbiosi con Nello, prima che una segnalazione cambiasse per sempre il loro destino. Renata ha raccontato a Kodami la storia di questi due amici che ancora non si sono ritrovati.

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Lucio e la sua nuova famiglia

Lucio è un cane giovane dal manto nero che viveva in simbiosi con il clochard Nello, per le strade di Catania, fino al giorno in cui una segnalazione per maltrattamento giunta agli uffici preposti al benessere animale ha diviso le strade dei due.

Oggi, dopo l’incessante lavoro e la costante attenzione della cittadina Renata Falco, Lucio ha lasciato per sempre il canile dentro cui era stato imprigionato dopo la separazione dal suo amico umano e Nello è ospite presso una casa di cura della zona.

Renata sta però ancora lottando per permettere un incontro tra i due che non si sono mai più rivisti dal giorno in cui gli accalappiatori hanno strappato Lucio dalle braccia di Nello, cambiando per sempre e irreversibilmente le loro esistenze.

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La storia del cane Lucio e del clochard Nello è la storia di un’amicizia nata tra i marciapiedi di Villa Bellini a Catania, quando un uomo che ha scelto di vivere in libertà e un cane finito in strada chissà come si sono incontrati e hanno deciso di vivere insieme, rispettandosi e amandosi.

«Erano l’uno il mondo dell’altro – racconta a Kodami Renata – Tutti i catanesi conoscevano i due per la loro relazione profonda: dormivano insieme sui marciapiedi e sulle panchine, dividevano i pasti e vivevano in simbiosi fino a quando Lucio è stato accalappiato e Nello si è letteralmente ammalato di dolore».

La forzata separazione tra i due amici è avvenuta durante un pomeriggio uggioso dello scorso novembre, quando una persona ha contattato gli uffici comunali per segnalare una situazione di maltrattamento perpetrata da Nello nei confronti di Lucio. Nell’immediato le autorità sono giunte sul posto e hanno predisposto un ordine di cattura nei confronti di Lucio che è stato preso e caricato su un furgone per essere portato in un canile in cui è rimasto per due lunghi e interminabili mesi.

«La gente che era presente durante il momento dell’accalappiamento ha raccontato di urla strazianti di Nello e di ululati dolorosi del cagnone. Entrambi chiedevano di non essere separati ma nessuno li ha ascoltati  – spiega Renata – il maltrattamento segnalato pare sia scaturito da una sgridata che Nello avrebbe fatto a Lucio magari semplicemente per richiamare la sua attenzione. Un tono di voce più alto è bastato a devastare due vite e il pregiudizio poi ha fatto il resto».

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Da quel giorno infatti Lucio ha trascorso i suoi giorni in un box di cemento e Nello, che aveva già dei problemi di salute, si è indebolito al punto tale da essere ricoverato nella struttura in cui si trova ancora oggi.

E’ stata Renata a far sì che vi fosse almeno una prima svolta positiva in questa storia: «Era la vigilia di Capodanno quando un caro amico che aveva assistito alla separazione dei due mi ha raccontato la vicenda. Io quella notte non sono riuscita a dormire pensando al dolore dei due e pochi giorni dopo mi sono mossa per ottenere informazioni».

Così, grazie a una rete di contatti, Renata è riuscita dapprima a trovare Lucio in canile e poi anche a rintracciare la struttura in cui si trovava Nello.

«Lucio non stava bene: era stato sottoposto ad uno stress psicofisico importante ed era dimagrito tanto, così ho deciso di sbrigare i documenti per permettergli di lasciare il canile e vivere temporaneamente presso uno stallo casalingo, che gli ha permesso di ritrovare la serenità – continua la donna – successivamente sono riuscita a contattare Nello in struttura e gli ho dato gli aggiornamenti sul suo cagnone. Nessuno prima di me, si era preoccupato di informare il clochard sul suo cane e proprio per permettergli di stare più tranquillo io e altre mie amiche gli abbiamo regalato un cellulare su cui periodicamente riceve le foto e i video di Lucio».

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Come testimoniato dal racconto di Renata, Nello soffriva da tempo di problemi di salute che avevano fatto preoccupare tanti concittadini, eppure lui aveva scelto di non ricoverarsi proprio per non separarsi dal suo compagno che altrimenti sarebbe rimasto da solo durante i giorni di degenza in ospedale.

Per le persone senza fissa dimora l'animale è davvero famiglia e come umani di riferimento realmente si preoccupano della salute dei loro amici a quattro zampe, testimonianza di una relazione commovente nella sua profondità.

Purtroppo non è stato ancora possibile permettere un incontro tra i due, ma Renata sta ancora lavorando per far sì che un giorno questo accada e nel frattempo le persone che stallavano Lucio, hanno deciso di adottarlo per sempre.

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«La storia di Lucio e Nello ha cambiato anche la mia vita, perché grazie a loro ho potuto conoscere le splendide persone che hanno dato la loro disponibilità dapprima a stallare il cagnone e poi addirittura ad adottarlo – conclude Renata – adesso sono molto amica di Francesca e di suo marito che con tanto amore stanno cercando di fare dimenticare a Lucio l'incubo del canile. Ora Lucio sta bene e si è integrato bene con i nuovi amici umani e fratelli animali, ma di certo non dimenticherà mai il suo migliore amico Nello che lo ha amato nel modo più puro e sincero che possa esistere».

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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