Stava per essere soppressa perché disabile. Era questo il destino di Life, una meticcia di appena un anno e mezzo investita alle porte di Palermo, in Sicilia. Oggi la cagnolina non può più muovere gli arti inferiori, ma può avere una vita piena e felice se troverà la famiglia giusta. Molti cani come lei però, rischiano di essere soppressi ed era proprio questo che sarebbe successo anche a Life se non fosse intervenuta Giulia Petrucci, attivista del territorio con l'associazione Animanimalista Odv.
«Quel giorno sono arrivata a Montelepre a seguito di una segnalazione: un cane era stato investito alle porte della città e l'automobilista era scappato – ricorda Petrucci a Kodami – Quando sono arrivata sul posto l'ho vista sul ciglio della strada e le ho prestato le prime cure. Poco dopo sono arrivati anche i soccorsi. La situazione si è rivelata sin da subito molto delicata: aveva la colonna vertebrale rotta in maniera permanente, era chiaro che non avrebbe più potuto usare le zampe posteriori».
Da quel momento Life entra nel canile di Carini, una struttura privata convenzionata con diversi Comuni del Palermitano, compreso Montelepre. È a quel punto che la vita di Life inizia ad essere davvero in pericolo: «La legge regionale dispone che un animale vagante possa essere soppresso se non può essere curato. Si tratta di una dicitura ambigua che rischia di uccidere un gran numero di cani che nonostante la disabilità permanente non sono in procinto di morire».
L'articolo 21 della legge regionale n. 15 del 3 agosto 2022 si occupa proprio della soppressione di animali:
La soppressione degli animali è effettuata da medici veterinari in modo eutanasico ed è consentita esclusivamente nel caso di soggetti gravemente sofferenti e affetti da patologia senza possibilità di miglioramento con alcuna terapia chirurgica o farmacologica.
«Il problema è che questa legge non distingue i cani moribondi dai disabili permanenti – sottolinea l'attivista – È vero che Life non può essere curata, ma può avere una vita piena e felice con le persone giuste che sappiano come prendersi cura di lei. E questo vale per tantissimi cani vaganti che vengono uccisi nei canili a seguito di incidenti».
Petrucci si è fatta avanti in prima persona per Life, stringendo accordo sia con il Comune e interfacciandosi con il canile: «La struttura era già pronta a effettuare l'eutanasia, ho avuto pochi giorni di tempo per trovare un accordo con il Sindaco di Montelepre. La mia associazione si è fatta carico dell'intervento chirurgico necessario per stabilizzare la colonna vertebrale di Life, mentre l'ente comunale ha pensato alle spese di degenza in canile fino alla sterilizzazione».
Oggi Life è fuori dal canile convenzionato di Carini, dopo un breve stallo temporaneo con un'attivista dell'associazione è stata accolta da Petrucci nel suo rifugio. Qui aspetta la famiglia giusta per lei, un'adozione del cuore che possa darle serenità negli anni che ha davanti.
«Serve una famiglia che abbia esperienza con i portatori di disabilità. Si tratta di individui con esigenze particolari. Life è molto dolce e aperto, è giovane e ha tanta voglia di giocare e di vivere», è l'appello di Petrucci, che aggiunge: «Come lei ci sono ancora tantissimi cani, non possiamo salvarli noi volontari da soli. C'è bisogno che la legge regionale siciliana sul randagismo venga rivista, differenziando i cani prossimi alla morte da quelli con lesioni permanenti come Life, che non meritano di morire in una sala operatoria».
Per informazioni su Life e sulla sua adozione contattare Giulia Petrucci via Whatsapp al numero: 3318412787; oppure alla mail: animanimalistaodv@gmail.com