Quattro mesi di ricerche senza sosta, una grande mobilitazione social, la tenacia di due volontari che non hanno mai gettato la spugna e tanta solidarietà: grazie all'unione di tutti questi elementi Gero, cucciolo di 5 mesi smarrito in Toscana, non è diventato uno dei tanti invisibili ma è stato ritrovato, messo in sicurezza e adesso aspetta di essere nuovamente adottato.
La scomparsa di Gero
La storia inizia a Lido di Camaiore il 29 giugno del 2021: Gero, meticcio di 5 mesi, ci arriva con la famiglia che l’ha adottato da poco e che è in vacanza. Bombardato di nuovi stimoli – odori, suoni, luoghi – il cane si allontana e non fa più ritorno. La famiglia lo cerca, sfrutta i social e chiede alle associazioni locali, ma quando è il momento di tornare a casa e di avvistamenti non c’è neppure l’ombra, riparte. Senza Gero.
Chi non lo dimentica, però, sono i volontari Marco Zeni e Simona Galeotti, decisi a ritrovarlo. Marco e Simona da anni collaborano alle ricerche di animali smarriti, mettendo in campo le rispettive competenze nel tentativo di ricongiungere cani e gatti ai loro umani. Nel caso di Gero hanno deciso di proseguire anche quando di fatto nessuno più lo stava reclamando: partito il tam tam sia sui social sia tra amici, residenti di Lido di Camaiore e altri volontari, è iniziata anche la distribuzione di oltre 3.000 volantini, mentre il post che Galeotti ha pubblicato per chiedere di inviare segnalazioni e alert da solo superava le 1.200 condivisioni.
«Ritrovare Gero non era soltanto una sfida, ma salvarlo e ridargli una seconda possibilità di riscatto a fronte di chi doveva prendersi cura di lui – raccontano Zeni e Galeotti – Qualche sporadica segnalazione era arrivata, ma una volta verificate erano cani quasi simili a Gero, riconducibili a girandolini di zona lasciati volutamente liberi da incauti proprietari».
Gli avvistamenti e i primi tentativi di cattura
Gero sembrava sparito, insomma, ma Zeni e Galeotti non si sono rassegnati, dedicando tempo ed energie a setacciare il territorio e raccogliere e scremare segnalazioni. Due mesi dopo la scomparsa, ad agosto, arriva la prima svolta: un cane nero viene visto in un campo con un fitto canneto che delimita una zona di Lido di Camaiore. Un nascondiglio che i volontari avevano già preso in considerazione, senza però ottenere risultati. Questa volta invece sembra quella buona, perché le foto-trappole installate nel campo confermano che si tratta di lui. Scattano quindi i primi tentativi di cattura, ma Gero nei mesi precedenti si è disabituato agli esseri umani e alla loro vicinanza: è schivo e diffidente e sfugge a gabbie e recinti tradizionali.
Zeni e Galeotti, supportati da una rete di volontari, installano quindi altre foto-trappole per studiarne il comportamento, e per 4 mesi lo monitorano virtualmente pensando a un modo alternativo per avvicinarlo mentre gli lasciano cibo e acqua: «Guardandolo nei video – raccontano – si alternavano in noi due emozioni, la gioia nel rivederlo e il senso d impotenza ogni volta che spariva».
Alla fine Zeni si ingegna e mette a punto una sorta di recinto-trappola che, grazie a una serie di guide e reti azionate da meccanismi, si confonde nel canneto e non sembra far scattare in Gero alcun allarme. Per qualche altra settimana però, per sicurezza, i volontari si limitano all’osservazione, sino a quando la sera del 13 novembre, 137 giorni dopo la scomparsa, entrano in azione e riescono a bloccarlo prima che scivoli nuovamente nell’oscurità, sparendo.
«Del passato non sappiamo nulla, ma vogliamo prevedere un futuro d'amore»
«Appena recuperato abbiamo potuto constatare che non è affatto un cane fobico ma appare timido, come sono timidi tanti cani che escono dai canili o che arrivano dalla strada – sottolineano Zeni e Galeotti – perché non conoscono nulla del mondo e hanno soltanto bisogno di essere accompagnati dolcemente nel loro percorso».
Gero adesso è stato affidato alle cure dell’associazione “Nati Liberi Versilia” di Michela Bertolozzi, che se ne prenderà cura sino a quando non arriverà la nuova famiglia, quella giusta, per lui: «Abbiamo deciso con Michela di affiancare il cane in un percorso verso la sua nuova famiglia – spiega a Kodami Galeotti – È già stato valutato sotto il profilo sanitario e non sono emerse criticità, ma ora è seguito da un educatore in modo da capire quanto il vissuto degli ultimi mesi abbia inciso su di lui. Vogliamo accertarci che sia un cane sereno e che il suo benessere venga prima di tutto, e anche dare consapevolezza alla sua futura famiglia della sua stabilità».
Galeotti tiene a sottolineare l'importanza che condivisione e collaborazione hanno rivestito nel caso di Gero, come in tanti altri ritrovamenti: «Dietro le ricerche di un animale smarrito c'è un mondo – spiega – Ci sono moltissime persone che collaborano il cui apporto è fondamentale. Smarrire un cane o un gatto può accadere, non sempre dietro c'è negligenza o dolo, a volte sono solo circostanze sfortunate e noi in questi casi vogliamo fare il possibile per dare una mano. Senza l'aiuto di chi condivide, si interessa al caso, fa segnalazioni e dà disponibilità però nulla sarebbe possibile, e per questo voglio ringraziare tutte le persone che hanno dato supporto nelle ricerche».
Gero adesso sta recuperando fiducia e familiarità con gli umani, mentre Bertolozzi, che lo ha in stallo, lavora per trovare una famiglia e una casa adatte a lui: «Del suo passato non sappiamo praticamente nulla, a parte questi 4 mesi di vita randagia – concludono Zeni e Galeotti – Ma possiamo e vogliamo prevedere il suo futuro: un futuro fatto di amore e di tutte le cure e attenzioni che finora non ha avuto. Ci impegneremo affinché questo avvenga il prima possibile».