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13 Marzo 2023
16:11

La storia di Gelsomino: come un gatto può cambiarti la vita

Gelsomino è il gatto di Riccardo Castagnari, attore che gli ha dedicato poesie, letture e anche uno spettacolo teatrale. La loro storia inizia circa 11 anni fa, quando Gelsomino inizia a presentarsi nel suo giardino. Riccardo non ha smanie di possesso e, anche quando Gelsomino si trasferisce definitivamente da lui, decide di non rinchiuderlo né limitarlo, per non perderlo.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Viviamo in un’epoca in cui il controllo degli animali domestici ha raggiunto le tinte di una religione e questa è la storia di amicizia tra un uomo e un gatto che nasce a partire da un grande slancio libertario.

Riccardo Castagnari è un attore che ho conosciuto anni fa, un po’ prima che lui mi chiedesse di includere un passo tratto dal mio libro, “L’Insostenibile tenerezza del gatto”, nel suo spettacolo teatrale intitolato “Gelsomino mon amour – come un gatto può cambiarti la vita”.

Gelsomino è il gatto di Riccardo e negli anni successivi a quel primo contatto fino ad oggi è stato divertente seguire l’evolversi della loro relazione attraverso i contributi che Riccardo pubblicava su di lui sotto forma di poesie, letture, foto, filmati.

Ho sempre guardato alla loro amicizia con grande stima: se c’è un pregio che più di ogni altro riconosco agli artisti è proprio quello di saper esplorare con la loro arte i sentimenti umani e, in questo, quello che c’era tra Gelsomino e Riccardo è stato sempre reso in modo chiaro, inequivocabile.

La loro storia inizia circa 11 anni fa, quando un bel gattone di un anno e mezzo circa inizia a presentarsi nel giardino del palazzo in cui Riccardo vive, a Roma. Incuriosito da quella presenza, Riccardo prova ad avvicinarlo ma Gelsomino, da buon gatto, inizialmente si mostra sdegnoso e poco incline alle confidenze. Ma sappiamo tutti come sono fatti i gatti, vero? Capiscono subito con chi hanno a che fare, capiscono se possono fare breccia del cuore di chi hanno davanti. E, io aggiungerei, se chi hanno davanti ha un cuore trasparente. I gatti percepiscono l’essenza delle persone, c’è poco che noi si possa fare.

Così, non passa molto tempo prima che Gelsomino individui la porta-finestra che consente l’accesso all’appartamento al pian terreno di Riccardo e inizi a fargli visita. Riccardo è conquistato da quell’anima seducente e distaccata, non manca di fargli trovare sempre qualcosina da mangiare e di ospitarlo anche per pennichelle sempre più frequenti. Ma non pensa mai di appropriarsene come si farebbe volgarmente con un qualunque oggetto trovato per strada: osserva questo gatto curioso, socievole, che gli fa visita e altrettanto sistematicamente sparisce alla vista oltrepassando il limite del giardino. Da dove verrà? Avrà una famiglia? È un gatto castrato, quindi presumibilmente potrebbe averla.

gatto Gelsomino

Dopo sei mesi di relazione “clandestina", Riccardo nota un percorso che l'animale fa spesso durante le sue uscite e decide di seguirlo. Scopre, finalmente, la famiglia originaria di Gelsomino e, preoccupato di aver interceduto troppo nella vita del gatto, suona il campanello per scusarsi, per dire alla signora che gli aprirà la porta «guardi, non volevo appropriarmi del suo gatto ma lui vive stabilmente anche da me, proprio non sapevo». Come bisognerebbe fare tra persone civili, insomma.

Così Riccardo viene a sapere che Gelsomino, al secolo Jimmy, condivide quella casa con un’altra gatta e un cane (che abbia preferito stabilirsi altrove perché non andava d’accordo con loro?) e che l’unica soluzione offerta dalla signora per risolvere l’ubiquità di Gelsomino/Jimmy è che Riccardo non gli dia più da mangiare, in modo da scoraggiare le visite.

Che, sì, in teoria avrebbe un suo senso ma… come sanno essere ingenui gli esseri umani quando affidano al cibo tutto il potere di convincimento nei confronti di un gatto! E come non tengono conto del cuore umano!

gatto Gelsomino

Riccardo decide di continuare ad accogliere Gelsomino come ha sempre fatto, confidando semplicemente nel fatto che avrebbe deciso lui cosa sarebbe stato più vantaggioso per lui. C’è qualcosa di meglio che essere riconosciuti nella propria libertà di agire?

In questo passaggio si esprime, per me, la forza di questa amicizia: Riccardo è solidale ma non ha smanie di possesso nei confronti di Gelsomino, è disposto a stare nella relazione alle condizioni che il micio gli detterà. E anche quando Gelsomino si trasferirà definitivamente da lui, a conferma di quanto razionale e condivisa fosse la sua scelta, Riccardo non sentirà la necessità di rinchiuderlo, di limitarlo, di confinarlo, di perderlo. Perché quello che Gelsomino e Riccardo riescono a costruire è una sintonia molto più profonda, intima, personale che supera le macchinazioni materiali, i calcoli.

gatto Gelsomino

«Di lui non ho mai detto “il mio gatto”», mi racconta Riccardo e io resto incantata davanti a questa capacità di sentire l’altro senza fagocitarlo, senza farlo diventare una parte di sé, uno strumento per riflettere se stessi nel mondo. «Era un fratello, alla pari… perché lui si è posto così».

Negli anni Gelsomino ha avuto amicizie con altri gatti nel quartiere, ha avuto qualche alterco e ha dovuto discutere per l’occupazione degli spazi, come tutti i gatti del mondo fanno. Ma ha continuato a vivere stabilmente con Riccardo, a ispirarlo, a tenergli compagnia o semplicemente a raccontargli delle storie assolutamente personali con quel modo inspiegabile che solo i gatti sanno avere.

Oggi Gelsomino riposa in una piccola tomba allestita fuori dal giardino perché, mi dice Riccardo, «fosse protetto ma non imprigionato». Ancora una volta la libertà d’essere fa capolino in questa storia che non vuole finire.

Se siete curiosi di conoscere altri dettagli, Riccardo ha dedicato a Gelsomino una puntata speciale della sua rubrica “Parole parole parole” che trovate su YouTube, una puntata impreziosita da letture, racconti e aneddoti ispirati da e dedicati a questo micio così speciale.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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