Ha 62 anni, un’energia inarrestabile e gestisce un rifugio in provincia di Palermo che attualmente accoglie circa cinquanta cani e una trentina di gatti. Ha iniziato la sua opera di volontariato praticamente da quando era una bambina osservando la madre e la nonna dedicarsi anima e corpo agli animali e più tardi, durante gli anni della giovinezza, ha collaborato con Pola Narzisi, fondatrice di un noto gattile a Palermo.
«Voglio raccontare la mia storia affinchè la gente eviti di commettere i miei stessi errori – inizia così il racconto di Giulia a Kodami – durante la mia vita da volontaria animalista ho vissuto momenti in cui mi sono ritrovata ad avere più animali di quelli che avrei potuto gestire, e non ho saputo come e a chi chiedere aiuto».
La storia che Giulia ha raccontato a Kodami è la storia di una donna che ha dedicato la sua vita, i suoi sacrifici e i suoi soldi interamente agli animali, spesso commettendo degli errori che le sono costati cari e mettendo se stessa sempre al secondo posto. Un racconto, quello della volontaria, che sottolinea anche come una non conoscenza delle leggi può portare ad agire ignorando gravi conseguenze di tipo giuridico, economico e anche personale.
Le difficoltà della volontaria sono iniziate dall’acquisto della sua prima casa, la quale sorgeva in una zona di campagna purtroppo tristemente conosciuta per essere luogo di abbandono di animali, cuccioli e adulti. La donna, che fino ad allora trascorreva le sue giornate in compagnia di qualche gattino, si è ritrovata in poco tempo ad avere in casa più animali di quelli che avrebbe potuto accogliere.
«Il passo da avere tre cani ad averne venti è stato breve – racconta – In passato non conoscevo le leggi a tutela degli animali e, ignorando l’obbligo legislativo di attivazione delle autorità competenti, ogni animale in difficoltà finiva a casa mia, mantenuto a mie spese con le inevitabili conseguenze di un sovraffollamento, malgrado fossero tutti sterilizzati».
Durante la sua carriera da volontaria Giulia ha avuto a che fare con centinaia di cani e gatti: alcuni salvati in extremis, altri recuperati da situazioni di maltrattamento ed altri ancora curati da malattie e per questo emarginati dalla società. Per un lungo periodo ha agito da volontaria privata, poi nel 2013, grazie ad altre persone che hanno accettato di collaborare, ha fondato l’associazione “AnimAnimalista o.d.v.”, attiva nella cura dei cani ricoverati presso l’omonimo rifugio e operativa sul territorio.
«Fare tutto da sola è diventato difficile. Gli altri soci sono presenti sotto altri punti di vista, ma quella che si occupa in toto della gestione del rifugio sono solo io», confessa la donna. Non solo punto di riferimento di tutti gli animali ospiti della struttura, ma anche falegname, giardiniera, infermiera: Giulia si trasforma occasionalmente in ciò che serve ai suoi cani e gatti. A lei 24 ore non bastano, gliene servirebbero il doppio o anche il triplo, considerando le attività quotidiane che un rifugio con circa ottanta animali richiede.
«Durante la mia vita, e non me ne vergogno, sono arrivata a vendere degli oggetti di famiglia per poter racimolare soldi. Ho scelto io di prendermi cura degli animali e quando loro hanno avuto bisogno non mi sono mai sottratta alle mie responsabilità», racconta la donna che, proprio per poter essere fisicamente presente nella gestione dei suoi compagni di vita ha posto fine anche alla sua attività di maglieria da cui provenivano i suoi guadagni, abbandonando anche la sua casa che, siccome necessitava di importanti lavori di ristrutturazione, non era e non è tutt’ora vivibile.
Il rifugio di “AnimAnimalista o.d.v.” di Giulia Petrucci sorge a pochi chilometri da Montelepre, in provincia di Palermo, ed è uno dei più noti in zona, anche per la presenza attiva sui social, motivo per cui, come spiega la donna: «la gente dà per scontato che gli animali da me stiano bene, ma non posso continuare ad ospitare cani se le adozioni sono pressoché inesistenti».
Durante il racconto Giulia non ha mai perso occasione di nominare uno per uno i suoi animali, di cui conosce ogni singola storia, personalità, caratteristica fisica, segno che per lei questi soggetti sono il suo tutto e la sua vita non potrebbe essere diversa da quella che è.
«Chiedo aiuto ai giovani perché ho bisogno di loro in sede: gli animali vi sapranno dare amore infinito in cambio del vostro operato – conclude Giulia – e mi rivolgo a chi ha intenzione di adottare: fatelo consapevolmente e venite a conoscere i nostri ospiti per trovare quello più idoneo a farvi compagnia per la vita».
La donna, attraverso questo racconto a Kodami, ha voluto dare una testimonianza di come il mondo del volontariato animalista sia utile e in alcuni casi fondamentale nella tematica della gestione del randagismo soprattutto in Sicilia, ma anche di come una non conoscenza delle leggi e scelte avventate, basate sul volere aiutare a tutti i costi, possano irrimediabilmente cambiare le esistenze non solo degli animali ma anche delle persone.
«Fate il volontariato con coscienza e prima di agire informatevi, facendo sempre in modo di garantire il benessere dei cani e dei gatti che accudite – è questo il messaggio che Giulia ha voluto lanciare attraverso questo racconto – io ho scelto di dedicare me stessa agli animali dovendo fare scelte di vita, alcune dolorose, ma non sono mai venuta meno ai miei doveri».
Per aiutare Giulia e i suoi animali, per informazioni adozioni o collaborazione in rifugio, contattare la pagina Facebook "AnimAnimalista ODV"