Si dice che “chi trova un amico trova un tesoro”. Nel caso di questa scimmietta senza un arto superiore non potrebbe essere più vero: perché da quando la gatta Billo è la sua migliore amica, niente è stato più lo stesso.
Il giorno in cui Avni è arrivata al Peepal Farm, in India, un rifugio che accoglie animali maltrattati, abbandonati, feriti o indesiderati, era in condizioni disperate e aveva davvero poche possibilità di sopravvivere: «Una mattina abbiamo ricevuto la telefonata di un buon samaritano che ci segnalava una piccola scimmia gravemente ferita» -ha raccontato Joellen Anderson, volontaria del centro- «La sua famiglia per qualche ragione l’aveva abbandonata e lei era rimasta fulminata toccando un cavo elettrico».
Dopo essere stata soccorsa dai volontari, la scimmia è stata operata d’urgenza e i veterinari purtroppo non hanno potuto fare altro che amputare un arto per salvarle la vita. A quel punto per lei è iniziato un lungo e difficile processo di guarigione, delicato non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo: perché i primati in genere sono animali estremamente sociali e soprattutto un cucciolo, come Avni, avrebbe potuto patire la mancanza di una mamma in grado di offrirle conforto e protezione: «Noi facevamo del nostro meglio per aiutarla, ma Avni era depressa, spesso si rifiutava anche di mangiare. Un giorno però ci siamo accorti che Billo, una gatta del rifugio, le si avvicinava e che la piccola ricambiava le sue attenzioni». Dopo aver notato questa insolita intesa, i volontari hanno deciso di incoraggiarla e gradualmente hanno lasciato che le due trascorressero sempre più tempo insieme: «Ben presto hanno iniziato a coccolarsi a vicenda, Billo faceva le fusa e Avni la spulciava. Ci siamo detti, ok, questa potrebbe essere una cosa buona per Avni, potrebbe aiutarla a ridurre lo stress».
Come in una favola, i due animali sono diventati inseparabili malgrado le differenze; in particolare, Billo si è rivelata una vera ancora di salvezza per Avni: «Billo era una sorta di madre surrogata, grazie a lei Avni si è riaperta alla vita, ha cominciato a essere attiva, a giocare, anche con gli altri animali del centro». A causa della sua condizione Avni non può sopravvivere in natura, nonostante tutto i volontari la lasciano libera di andare e venire a suo piacimento: «La prima volta Avni si è avventurata nella giungla e non è tornata per un paio di giorni, ma poi non è riuscita a restare per troppo tempo lontano da Billo». Non importa quanti altri amici potrà mai avere Avni, a Billo sarà legata più di chiunque altro per il resto della sua vita.