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15 Marzo 2024
17:31

La storia del leopardo obeso che vive nello zoo di Paznhihua, in Cina

Nello zoo di Paznhihua, nella regione cinese di Sichuan, un leopardo ha dovuto intraprendere un nuovo piano alimentare perché in sovrappeso. Non è la prima volta che negli zoo cinese si verificano casi del genere.

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È un leopardo, ha 16 anni e vive nello zoo di Paznhihua nella regione cinese di Sichuan dal 2010. La sua storia sta facendo il giro del web per un motivo in particolare: deve essere messo a dieta perché è in evidente sovrappeso. Ma la sua immagine, al posto di causare una riflessione sulle condizioni in cui è, ha provocato ilarità e commenti per cui si potrebbe parlare anche di "bodyshaming" (offendere qualcuno o qualcuna per il suo aspetto fisico ndr). E' stato anche paragonato a Benjamin Clawhauser, il ghepardo goloso di ciambelle del film d'animazione "Zootropolis".

La realtà dei fatti però è che a causa dello spazio limitato all'interno del parco, della mancanza di esercizio fisico e dell'età che avanza con il tempo l'animale ha iniziato ad aumentare di peso.  I guardiani dello zoo hanno assicurato di fornirgli quotidianamente una corretta alimentazione fatta di carne di manzo e pollo e che ci sono regolari controlli dei veterinari, ma resta il fatto che con il passare del tempo la sua salute è andata peggiorando.

Il China Daily ha diffuso alcune informazioni specificando che il leopardo sembra non essere l'unico animale messo a dieta a Panzhihua, perché i visitatori hanno affermato che anche gli orsi, gli struzzi e gli alpaca dello zoo sembrano avere qualche chilo di troppo.

In realtà per gli esperti la condizione stessa degli animali negli zoo è un indice importante per l'aumento di massa grassa, tanto da ritenere che sia necessario un controllo sull'alimentazione degli animali, oltre a prevedere attività fisiche e controlli regolari.

Laura Arena, veterinaria ed esperta in benessere animale, spiega cosa può provocare la privazione di libertà negli zoo: «L’assenza o la scarsità di stimoli e la privazione della possibilità di sviluppare i comportamenti propri della specie di certo non sono elementi positivi per gli animali. Molti zoo offrono inoltre alle persone la possibilità di avere un contatto diretto con gli animali, sostenendo che l'interazione tra animali e visitatori possa creare un legame naturale e indimenticabile e che costituisca un buon strumento di educazione e sensibilizzazione per trasmettere alle persone il rispetto per gli animali. Le interazioni comportano non solo un rischio per l'uomo, ma anche per gli animali».

Questo ultimo episodio in Cina è un motivo in più per sostenere l'idea che le condizioni di cattività causano soltanto stress, frustrazione, apatia, danni fisici e depressione agli animali.

Non è la prima volta che emergono preoccupazioni in merito all’alimentazione degli animali negli zoo cinesi. A finire sotto i riflettori negli ultimi anni anche lo Xixiakou Shendiao Mountain Wildlife World, a causa delle condizioni di coccodrilli, iene, tigri, procioni e leoni, ritenuti sovrappeso, lo Yunnan Wildlife Park, per una volpe il cui corpo era stato paragonato sui social a una bombola di gas, e l’Hainan Wildlife Park, dove è stato definito un piano alimentare più restrittivo per due panda.

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