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31 Agosto 2023
18:09

“La spiaggia di notte”: il sondaggio della Stazione Zoologica di Napoli per proteggere le tartarughe marine

"La spiaggia di notte": è il sondaggio della Stazione Zoologica di Napoli per proteggere le tartarughe marine del litorale campano, capendo le abitudini di chi frequenta le spiagge dove vanno a nidificare.

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Capire le abitudini di chi frequenta le spiagge dove le tartarughe vanno a nidificare così da proteggerle più efficacemente. È questo il motivo alla base del sondaggio realizzato dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, nell’ambito del progetto Life Turtlenest; coordinato da Legambiente, in collaborazione con la lighting designer Chiara Carucci e con il supporto di tutte le associazioni che partecipano al monitoraggio delle nidificazioni di tartaruga marina in Campania.

La luce, infatti, nelle sue diverse forme ed intensità è un fattore determinante per la percezione dell'ambiente circostante e al tempo stesso regola molteplici processi fisiologi di questi animali. Partecipando al questionario realizzato dai ricercatori ogni persona potrà aiutare i ricercatori condividendo la propria percezione della spiaggia dopo il tramonto e il proprio livello di consapevolezza in merito all’uso di fonti di luce artificiale. Le risposte al sondaggio sono completamente anonime e dura all'incirca 5 minuti.

I risultati saranno utilizzati per sviluppare azioni pilota per la gestione dell’illuminazione artificiale di alcuni tratti di costa della Campania dove ormai nidifica regolarmente la tartaruga marina comune, Caretta caretta. Coloro che parteciperanno, inoltre, sapranno di aver prestato 5 minuti del loro tempo per sostenere la ricerca scientifica e questi animali preziosissimi per il nostro ecosistema, sempre più minacciati dall'essere umano.

Le luci artificiali da noi prodotte e collocate sulle spiagge possono arrivare a confondere questi animali in un momento molto delicato per loro come quello della deposizione delle uova, oppure danneggiare i piccoli che, una volta nati, potrebbero correre in direzione opposta rispetto al mare, proprio a causa del disorientamento. Problemi causati dall'impronta ecologica della nostra specie.

Per milioni di anni la vita sul pianeta si è evoluta secondo il ciclo ben stabilito di alternanza del giorno e della notte, un preciso orologio interno che regola molteplici processi fisiologici. L’arrivo della lampadina ad incandescenza (1878) ha cambiato però radicalmente le cose. Da allora l’introduzione di luce artificiale nell’ambiente naturale è costantemente aumentata sia in termini di quantità che di intensità. In prossimità delle città, il cielo notturno è ormai centinaia di volte più luminoso di quanto non fosse solo un secolo fa. In molte località, il bagliore diffuso dei centri urbani rende difficile l’osservazione delle stelle e anche in spiaggia spesso si trovano condizioni di forte illuminazione, soprattutto in aree ad alta vocazione turistica come il litorale Campano.

Al fine di ottimizzare l’illuminazione notturna di questi ambienti naturali estremamente rilevanti per diverse specie floro/faunistiche, tendendo però nella dovuta considerazione le necessità di utilizzo per scopi ludico/ricreativi, è necessario partire dalla percezione che le persone hanno della spiaggia durante le ore notturne e della loro consapevolezza rispetto all’utilizzo delle fonti di luce artificiale.

Noi di Kodami abbiamo osservato da vicino il lavoro degli esperti per la salvaguardia delle tartarughe recandoci al Turtle Point della Stazione Zoologica di Napoli per mostrare il lavoro del centro di recupero che salva ogni anno decine di tartarughe marine. Abbiamo anche accompagnato in mare una tartaruga davvero speciale: è un maschio e si chiama Osimhen, proprio come il calciatore del Napoli.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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