Appoggiato con le zampine alla porta del pronto soccorso della Spezia, un topo guarda chi passa in triage. Ma qualcuno vede lui, lo fotografa e condivide la foto. Il finimondo. Dopo il tam tam sui social, si grida allo scandalo: "L'ospedale non è pulito, ci sono i ratti".
Le cose, però, stanno diversamente ma per far emergere la verità è servita una vera e propria indagine condotta dall'Asl5 spezzina. Riguardando quella foto, ai responsabili dell'azienda sanitaria, non torna qualcosa: il topo ha un atteggiamento troppo rilassato per essere in una sala d’attesa illuminata a giorno, rumorosa e sempre frequentata; la postura, poi, non è quella di un ratto di città, di solito: pancia a terra e sguardo sgranato. Le intuizioni dell'Asl5 sono giuste: si tratta di un topo domestico. E qui si apre il secondo atto del giallo: come è arrivato, in tutta tranquillità, al pronto soccorso questo curioso roditore?
Dopo lunghe e accurate ricerche l'ospedale ha scoperto che l'animale appartiene ad una ragazza spezzina che alleva ratti. Quella sera era entrata nel triage del pronto soccorso per caricare il cellulare e nell'attesa il suo topo di compagnia si è fatto un giro. Accertata la violazione, l'Asl5 spezzino fa sapere di non voler intraprendere azioni nei confronti della donna.
Sul caso è intervenuto anche il presidente della Regione Giovanni Toti, che fino alla settimana scorsa aveva anche la delega alla Sanità: «Dopo aver sbattuto il “mostro” in prima pagina (ci scusiamo col topo) ora scopriamo, dopo un'accurata indagine della Asl5 che ringraziamo e un’immediata derattizzazione, che il topo nei corridoi dell’ospedale Sant’Andrea era stato portato da una paziente…come “accompagnatore”! E non è Lercio! Pur amando gli animali, ci troviamo costretti a raccomandare a chi dovesse andare in ospedale di non farsi accompagnare dal proprio animale domestico. E forse qualcuno dovrebbe chiedere scusa. Nu ghe semmu, figgeu!».
Accesso animali domestici negli ospedali in Liguria
Gli animali di affezione (cani e gatti) in Liguria non possono entrare nel pronto soccorso in compagnia del loro umano. Lo stabilisce un provvedimento regionale aggiornato al 2018 che consente l’accesso alle aree esterne e alle aree interne comuni degli ospedali con museruola, guinzaglio e strumenti per eventuali deiezioni ma vieta l'ingresso agli ambulatori, al pronto soccorso, ai day hospital e alle degenze. Per queste ultime, in caso di visita a pazienti ricoverati, è possibile richiedere un permesso al coordinatore del reparto. Gli animali d’affezione condotti in visita devono essere coperti da polizza assicurativa per danni contro terzi la cui copertura deve essere estesa anche ai pet mate se il conduttore non è direttamente assicurato.
Secondo l'allora assessora alla Sanità ligure, Sonia viale, l’ingresso degli animali domestici e l’avvio di progetti di pet therapy negli ospedali e nelle strutture sociosanitarie era un obiettivo delle Regione Liguria. Le limitazioni imposte dall'epidemia di covid-19 hanno contribuito a cambiare scenario ma ora, nel rispetto delle norme sanitarie e dei diritti di tutti i pazienti e degli ospiti, si potrebbe riaprire il discorso.
Le linee guida per l’accesso degli animali d’affezione riguardano cani e gatti e si riferiscono alle aree esterne, aree interne comuni e ai reparti di degenza delle strutture sanitarie della Liguria, ad esclusione di alcuni reparti particolarmente delicati e complessi come, ad esempio, pronto soccorso e punti di primo intervento, ostetricia e nursery, terapia intensiva, centri dialisi, reparti di degenza per acuti.